Come volevasi dimostrare, come paventato da più parti, è finito (o quasi) tutto in una bolla di sapone: il Tribunale Federale ha dichiarato l’improcedibilità per il caso Chievo, relativa al deferimento del Chievo e di conseguenza ai deferimenti di Campedelli Luca, Campedelli Piero, Campedelli Giuseppe, Cardioli Michele e di Cardioli Antonio.
Il Tribunale ha altresì stabilito la restituzione degli atti alla Procura Federale per effetto dell’improcedibilità stessa.
Dunque un esito che lascia delusi gli addetti ai lavori calabresi e che – allo stesso tempo – è una sconfitta per tutta la giustizia sportiva in quanto la società Chievo non ne esce pulita, tutt’altro.
Di fatto, l’improcedibilità non attesta l’innocenza del club clivense bensì un vizio di forma nella richiesta a procedere.
Vedremo se la società di Gianni Vrenna effettuerà il ricorso, oppure proverà a dar vita ad un nuovo processo, anche se – oramai – sarebbe senz’altro meglio concentrarsi sul prossimo campionato di Serie B, e sulla gara di Coppa Italia del 5 agosto.