Una gara dai due volti quella di Trapani dove i bruzi cercavano la definitiva svolta in questo campionato ma dalla quale escono indenni grazie soprattutto a due calciatori. Partenza fulminea (contro una squadra si ultima ma che non ha giocato all’arma bianca, tutt’altro) grazie alla strepitosa rete di Pierini, quello stesso Pierini che aveva palesato qualche malumore per il poco calcio giocato e che portava il dito al naso per zittire qualcuno dopo la rete. Una corsa di 30-40 metri dopo aver rubato palla, uno slalom gigante in mezzo a due difensori ed il tocco beffardo di punta a battere il portiere siculo. Inizio in discesa? Macché.
Gli uomini di Braglia – infatti – dopo il vantaggio di addormentano e subiscono l’inevitabile ritorno del Trapani che pareggia con Moscati al 18′ il quale è anche fortunato nel trovare la deviazione giusta. Dal 20′ circa inizia un’altra partita ma a farla sono ancora i padroni di casa che cercano con insistenza il vantaggio. Sulla loro strada però un super Perina. Il portiere di origine pugliese, inizia la sua personale sfida con gli avanti granata in particolare con Pettinari al quale respinge – con un prodigioso intervento – una spettacolare e ravvicinata rovesciata. Dal corner successivo altro miracolo su Scaglia ma nulla può sul tap-in vincente dello stesso Pettinari che ribalta così la gara. Ma “il Cosenza è una squadra con un cuore così” dirà lo stesso Perina a fine primo tempo ecco perché la reazione è immediata: Sciaudone tira la difesa rimpalla la conclusione che giunge sui piedi di Pierini (ancora lui) che con un morbido cucchiaio pareggia.
Andando oltre la cronaca del secondo tempo di questa partita nel quale da annotare ci saranno quasi esclusivamente cartellini, crediamo che la prima frazione di Trapani sia l’emblema del momento dei bruzi. Una squadra di grande personalità e cifra tecnica che però ha troppi passaggi a vuoto, troppi momenti di discontinuità.
Pertanto crediamo che la sosta possa essere d’aiuto a Braglia ed ai suoi che insieme potranno lavorare con serenità per far si che si possa avere la stessa concentrazione per l’intera gara senza doversi aggrappare (esclusivamente) alle giocate dei singoli.