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Crotone-Carpi: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

C’era grande attesa per vedere all’opera il primo Crotone targato Oddo. I rossoblu erano chiamati ad una prestazione convincente, oltre che ad una vittoria scaccia-crisi. Il Carpi fanalino di coda era anche alla disperata ricerca di punti che potessero smuovere una classifica sempre più preoccupante.
Mister Oddo per il suo esordio sulla panchina degli squali ha scelto gli stessi undici che esattamente una settimana prima avevano affrontato la Salernitana allo Scida, quando sulla panchina sedeva ancora Stroppa.
Le differenze principali rispetto alla gara contro la Salernitana sono state l’inversione dei lati del campo da presidiare sia per le due ali/trequartisti Stoian e Firenze, che per le mezzali Molina e Rohden.
Il Carpi di Castori si è invece schierato con 4-4-1-1 molto ordinato e compatto, ma con qualità anche importanti dal centrocampo in su.
Mbaye e Pasciuti hanno fatto da diga in mezzo al campo, sulle fasce l’esplosività e la fisicità di Jelenic a destra, la tecnica e le incursioni dell’ex Roma Piscitella sulla sinistra. In avanti Concas ha agito sulla trequarti a supporto dell’unica punta Arrighini.

Il tema tattico della gara è stato ben chiaro sin dalle prime battute e non è cambiato per tutto il corso dei 90 minuti: Crotone che fa la partita e Carpi che si chiude e prova a ripartire in contropiede.
I rossoblu guidati da Oddo si schierano con un 4-3-3, questa volta equilibrato, e con le due catene laterali entrambe ugualmente dotate tecnicamente ed atleticamente. Sulla sinistra Martella-Rohden-Firenze e sulla destra Faraoni-Molina-Stoian hanno sin da subito provato diverse combinazioni per mettere in difficoltà le coppie laterali del Carpi provando a sfruttare la superiorità numerica.
A seconda delle diverse fasi di gioco Stoian e Firenze tendevano a venire in mezzo al campo, le mezzali ad andare negli spazi lasciati liberi sulle fasce, con continue sovrapposizioni dei terzini che davano un’ulteriore alternativa di sbocco alla manovra.

Oddo aveva espresso un concetto importante nella prima conferenza stampa: quando si attacca la squadra sta più larga, con diversi movimenti che possono servire a non dare riferimenti agli avversari; ma quando si difende è fondamentale che la squadra stia il più corta e compatta possibile. E questo è accaduto per più o meno tutta la gara col Crotone che dava l’impressione in fase difensiva di sapersi muovere in blocco, come squadra, riuscendo a coprire le varie zone del campo con buon tempismo e marcature precise.
Nell’immagine vediamo come tutti e undici i calciatori siano impegnati attivamente nella fase di non possesso, e questo è già un primo aspetto importante che segna una discontinuità col passato.
Il Carpi di contro quando il Crotone provava a impostare l’azione ha innanzitutto riservato un’attenzione particolare a Barberis con Concas che gli stava praticamente sempre addosso.
In generale i sei uomini di centrocampo e attacco partecipavano tutti nelle marcature e nelle coperture delle linee di passaggio, ma il Crotone è stato abbastanza bravo a eludere il pressing degli emiliani riuscendo a girare palla con maggiore velocità rispetto a come ci aveva abituato, e trovando poi quasi sempre lo sbocco in verticale grazie ai tanti movimenti che sia da un lato che dall’altro le mezzali e i trequartisti facevano, con uno che andava in contro o si allargava sulla linea laterale e l’altro che andava in profondità, a seconda della situazione.

Un aspetto sul quale Oddo è riuscito a lavorare in modo tangibile, seppure solo in pochi giorni, è stato sicuramente quello dei calci piazzati, più in particolare delle situazioni su calci d’angolo. Si sono potuti apprezzare alcuni schemi che hanno messo in difficoltà la difesa del Carpi e per il Crotone questo può essere un punto importante, vista la disabitudine dei rossoblu a segnare sugli sviluppi dei tiri dalla bandierina.
Questo che si può apprezzare nella sequenza di immagini è sicuramente lo schema più interessante dove si può notare come al momento dello scarico arretrato per Martella tutti gli uomini in area che erano sistemati sul secondo palo scattino verso il primo palo in modo da liberare lo spazio alle loro spalle dove puntuale arriva poi Barberis che, servito benissimo da Martella, colpirà di testa non riuscendo a battere un Colombi in serata di grazia.

Il predominio del Crotone è evidente e la squadra di Oddo dà l’impressione di poter passare in vantaggio da un momento all’altro. Il Carpi prova a sfruttare il lavoro tra le linee di Concas che in alcune occasioni riesce a mettere in difficoltà la difesa rossoblu ricevendo palla e servendo in profondità Arrighini, anche quest’ultimo ottimo giocatore autore di una buona gara. Barberis ha comunque poi preso le misure ed è stato bravissimo a farsi trovare sempre pronto nel bloccare sul nascere le ripartenze della squadra emiliana riuscendo a proteggere la meglio i due difensori centrali che potevano invece concentrarsi sulla marcatura e copertura della profondità su Arrighini. I due terzini Faraoni e Martella hanno lavorato anche molto bene in fase di copertura contro due avversari non proprio semplici da gestire, sopratutto Jelenic che atleticamente e tecnicamente ha dimostrato di essere un ottimo elemento.

Il gol che sblocca la partita arriva puntuale intorno alla metà del primo tempo ed è frutto dei miglioramenti della manovra di gioco e dei movimenti che Oddo ha indicato ai giocatori di fare nelle varie fasi della partita.  Sampirisi porta palla molto alto, Firenze entra in mezzo al campo e si fa vedere tra le linee. Il difensore centrale rossoblu lo serve ed a quel punto possiamo notare come quattro uomini del Carpi vengano attirati dalla palla in zona pericolosa, in particolar modo un difensore centrale esce dalla sua zona lasciando il centro dell’area di rigore custodito dall’altro centrale costretto a concentrarsi su Budimir.
L’attenzione verso la palla in zona centrale fa sì che Martella possa ricevere indisturbato il pallone sulla sinistra e mettere un crosso perfetto per Molina il quale, dopo aver avviato l’azione, si butta nello spazio lasciato libero al centro dell’area di rigore, con Piscitella che parte in ritardo e non riesce a tenerlo, colpendo in modo non proprio pulito di testa ma riuscendo comunque a battere Colombi e a portare in vantaggio i suoi.

Una volta passato in vantaggio il Crotone non cala il ritmo e la pressione, anzi, dovendo il Carpi man mano che passavano i minuti venire fuori, riesce ad andare numerose volte vicino al gol del raddoppio fallendo per imprecisione o estrema bravura del portiere avversario Colombi.
Dall’immagine possiamo apprezzare come a inizio secondo tempo il Crotone parta fortissimo, alla ricerca del gol della sicurezza o quasi, riuscendo ad attuare una pressione notevole per 20-25 minuti durante i quali il Carpi non è mai riuscito a uscire dalla propria metà campo per rendersi pericoloso. Il Crotone in questa fase ha creato i maggiori pericoli sulla fascia sinistra con la catena Martella-Rohden-Firenze che ha fatto letteralmente impazzire la difesa emiliana creando diverse situazioni molto pericolose.
La fiducia ritrovata e i maggiori spazi contribuiscono a rendere fluida la manovra rossoblu, con Rohden e Molina che macinano km sia in avanti andandosi a inserire ogni qualvolta fosse possibile, ma anche all’indietro facendo da perfetti scudieri al padrone del centrocampo Barberis. Il Crotone infatti rischia poco in fase difensiva, difende in modo compatto proteggendo la porta in modo egregio e riuscendo anche a rientrare rapidamente quando il Carpi provava a ripartire.
La prima è una situazione a difesa schierata dove si può vedere come ancora tutta la squadra partecipi attivamente alla fase difensiva con 9 uomini raccolti in pochi metri verticalmente e disposti a copertura di tutta l’ampiezza dell’area di rigore rendendo impossibile o quasi agli avversari sfondare.
Nella seconda invece vediamo il rientro rapido di sei elementi sugli sviluppi di un contropiede del Carpi, anche in questo caso molto bravi a stringersi, disporsi su due linee molto vicine, muovendosi insieme e mandando in fuorigioco l’attaccante avversario.

Intorno all’ora di gioco importante doppio cambio per il Carpi, che risulterà poi decisivo. Entrano Mokulu e Machach al posto dell’infortunato Arrighini e Piscitella. Castori ridisegna i suoi con Jelenic che passa sulla sinistra, Concas che prende il suo posto sulla destra e Machach che va a fare la seconda punta a supporto di Mokulu.
Come dicevamo il Crotone spreca numerose occasioni per portarsi sul 2-0 e, come spesso accade in questi casi, a circa un quarto d’ora dalla fine gli ospiti riescono a trovare il gol del pareggio. Gol del pareggio che nasce sì da un contropiede, dopo che il Crotone aveva costruito l’ennesima azione pericolosa in area di rigore, ma che è merito senza dubbio delle qualità dei due giocatori offensivi protagonisti dell’azione.
Mokulu è bravo a raccogliere un lancio dalle retrovie, a stoppare il pallone difendendolo col corpo, ed a servire in profondità Concas. Quest’ultimo si invola verso la porta ma è costretto comunque a doversi allargare leggermente grazie alla buona copertura di Sampirisi che comunque aveva letto bene la situazione ed intuito il passaggio di Mokulu.
A Concas viene quindi “concesso” un tiro da posizione tutt’altro che semplice, in corsa, di prima, su un terreno appesantito dalla pioggia. E nonostante ciò il numero 7 è bravissimo a concludere con un diagonale rasoterra che va a infilarsi a fil di palo con Cordaz che non può arrivarci.

A questo punto Oddo toglie Stoian e Firenze ed inserisce Curado e Spinelli passando ad un 3-5-2 molto offensivo con i tre centrali che rimanevano dietro a controllare le due punte del Carpi, e con Faraoni e Martella ai quali Oddo chiede di salire il più possibile quasi a formare una linea di 4 attaccanti insieme ai due centravanti Spinelli e Simy. Una delle situazioni più pericolose si crea proprio grazie ai due esterni che fanno da ali vere e proprie con Martella che dopo una bella azione crossa in area e Faraoni che raccoglie e scarica di destro verso la porta con Colombi che è aiutato dal palo nel tenere il pallone lì.
Il Crotone non ha mollato e fino alla fine ha tentato in ogni modo di rimettere la gara sul binario della vittoria, ma un altro intervento prodigioso del portiere emiliano ha negato la gioia del gol a Spinelli che in area aveva tirato a colpo sicuro dopo un paio di rimpalli sugli sviluppi di un angolo.
Finale di gara molto nervoso per colpa di una direzione di gara alquanto discutibile nella gestione di episodi simili valutati con metri di giudizio completamente diversi anche nel giro di pochi secondi.
Crotone che non riesce quindi a portare a casa i tre punti ma che senza alcun dubbio riparte dal gioco e dalla prestazione. La gara di Lecce e quella di ieri hanno dimostrato che a livello offensivo e di creazione di occasioni da rete i rossoblu hanno un potenziale praticamente illimitato, ma la scarsa vena realizzativa ha fatto sì che i gol segnati non fossero quelli che la squadra avrebbe meritato. Il tutto mentre in fase difensiva invece, pur migliorando a vista d’occhio, gli episodi decisivi non hanno girato nel verso giusto.
Ma la strada è quella giusta, in un campionato dove l’Ascoli è capace di raccogliere sei punti contro Verona e Benevento, tutto è ancora possibile. Il Crotone ha solo bisogno di sbloccarsi e di cominciare a vincere con continuità, ma deve iniziare a farlo subito, prima che sia troppo tardi.

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