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Crotone-Foggia: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

Quella di domenica è stata senza dubbio una partita speciale per mister Stroppa che incontrava il suo recente passato, dopo un addio non senza polemiche, e con la pressione di dover dare subito una risposta importante a tutto l’ambiente crotonese dopo l’esordio negativo di Cittadella.

Il tecnico lombardo ha confermato il modulo sul quale lavora sin da inizio stagione, ovvero il 3-5-2, scegliendo il seguente undici iniziale:

Difesa quasi da reinventare vista l’assenza di Golemic squalificato e l’impossibilità di schierare Vaisanen infortunato con la scelta che è ricaduta sul giovane Cuomo piazzato sul centro-destra, col susseguente spostamento di Sampirisi al centro e la conferma di Marchizza sul centro-sinistra. A centrocampo sulle fasce si rivede Martella titolare con Faraoni dall’altro lato, in mezzo fiducia ancora a Benali regista con ai suoi lati Rohden e Firenze. In avanti l’intoccabile Nalini ha fatto coppia con Budimir al ritorno in campo dopo mesi di assenza.

Dall’altra parte mister Grassadonia, assente per squalifica, deve far fronte a numerose assenze a centrocampo ed in attacco e schiera la sua squadra col 3-4-3:

Rispetto alla gara di sette giorni prima contro il Carpi torna Mazzeo al centro dell’attacco, con Gori che gli fa posto. Conferma per il trio difensivo, mentre a centrocampo l’unica novità è Agnelli al posto dell’indisponibile Busellato, con Loiacono e Kragl ad agire sulle fasce. Ai lati di Mazzeo in attacco la fantasia e rapidità di Chiaretti e Cicerelli.

Uno dei problemi principali del Crotone a Cittadella era stato l’eccessivo isolamento di Benali soprattutto in fase di copertura ed attesa degli avversari. Sin dai primi minuti di gioco di ieri è parso evidente come le indicazioni di Stroppa per gli interni di centrocampo fossero quelle di stare più stretti a protezione del regista libico che spesso si spingeva in avanti per contrastare il costruttore di gioco foggiano.

Dall’immagine si evince come anche i tre centrali difensivi cercassero di stare il più stretti possibile quando la palla era in zona centrale del campo, con Martella e Faraoni (fuori immagine) a fare i terzini e a formare una linea a 5.

Il predominio del gioco da parte dei padroni di casa è stato abbastanza netto per tutta la gara, anche se nel primo tempo è mancata un po’ di incisività e lucidità nella fase offensiva. Le occasioni più importanti sono arrivate dalle corsie laterali con i giocatori di Stroppa che tendevano a formare delle catene di tre uomini per fascia grazie al centrale difensivo che saliva accompagnando la costruzione della manovra, l’interno di centrocampo che si allargava quasi sulla linea laterale e l’esterno che saliva a fare l’ala.

Marchizza accompagnava di più rispetto a Cuomo e quindi questa situazione si è verificata maggiormente sulla fascia sinistra come vediamo nell’immagine con Marchizza, appunto, Firenze (in possesso di palla) e Martella alto con Benali che faceva da spola da una fascia all’altra per andare a dare sempre una possibile soluzione di scarico centrale. Non a caso infatti le azioni più pericolose del Crotone nella prima frazione sono arrivate proprio dalla fascia sinistra con Firenze e Martella abbastanza ispirati, con quest’ultimo autore dell’assist per il gol del vantaggio grazie a un cross lungo sul quale è giunto puntuale Faraoni a chiudere in rete con un bel destro al volo che ha trafitto un non incolpevole Bizzarri.

In generale quando il Crotone provava ad impostare l’azione da dietro il Foggia si schierava con le tre punte abbastanza strette con una delle tre che prendeva in consegna Benali e i due mediani che invece stavano subito dietro provando a coprire le linee di passaggio per gli interni del Crotone.

In fase difensiva i satanelli quando decidevano di stare in attesa e non pressare alti si disponevano con un 5-2-3 che lasciava però molto spazio su una delle due fasce (in questo caso la destra, con Faraoni e Rohden liberi) rendendosi vulnerabile ai cambi di gioco effettuati con buona efficacia dal Crotone.

Un po’ più in difficoltà sono andati i padroni di casa quando il Foggia decideva di ostruire la costruzione iniziale ed infatti le uniche due occasioni pericolose concesse agli avversari sono arrivate proprio da due disimpegni errati di Cordaz, da quest’anno molto più impegnato nella costruzione del gioco rispetto al passato. Mentre il primo errore è stato prettamente tecnico col pericolo poi sventato senza troppi problemi dalla difesa, il secondo è stato ben più grave col capitano rossoblu che ha affrettato una rimessa dal fondo corta per Benali in una situazione dove era sicuramente meglio attendere un miglior posizionamento dei suoi.

Come possiamo vedere, infatti, Benali e i due centrali difensivi sono ben marcati dal tridente foggiano, ma soprattutto sulla trequarti non c’è alcun giocatore del Crotone e quindi praticamente nessuno sbocco facile per Benali che ricevendo il pallone sul limite dell’area e pressato, non può fare altro che ritoccarla di prima per lo stesso Cordaz il quale poi sotto pressione sbaglia il tocco regalando il pallone ed un’occasione clamorosa all’avanti rossonero sul quale sono bravi poi a metterci una pezza prima lo stesso Cordaz e in seconda battuta Sampirisi. Una leggerezza che, sullo 0-0, sarebbe potuta costare molto cara al Crotone. 

Questo doppio errore sembra dare una scossa a tutto il reparto arretrato che da quel momento in poi inizia a gestire molto meglio il pallone, riuscendo a trovare soluzioni alternative importanti e decisive ai fini del risultato. Molto bravo Sampirisi da questo punto di vista che in fase di costruzione inizia a sventagliare palloni interessanti un po’ alla Bonucci riuscendo spesso a essere preciso sia con cambi di gioco a incrociare verso Martella che con palle a scavalcare il centrocampo per Firenze come vediamo nell’immagine sottostante.

Si può notare come una volta superata la prima linea di pressing avversaria il Foggia risultasse spesso scoperto sulla propria trequarti con Firenze che ad esempio in questa occasione ha parecchio spazio per puntare la difesa con l’appoggio di Martella al suo fianco e Budimir e Nalini che possono allungare la squadra avversaria e creare spazi coi loro movimenti.

Non a caso il gol del vantaggio nasce proprio da una situazione simile, solo che questa volta Sampirisi serve Rohden con una palla forte e rasoterra tra i piedi.

Lo svedese poi appoggerà di prima sul vicino Nalini il quale svilupperà l’azione tagliando in due il campo, subendo fallo, ma sul prosieguo la palla arriverà a Martella che servirà Faraoni per il gol del 1-0. Crotone che grazie a questa rete legittima la supremazia e va negli spogliatoi in vantaggio.

Un’altra notevole differenza rispetto alla gara di Cittadella è stato anche l’approccio della ripresa con una squadra sin da subito iper-aggressiva che aveva come unico scopo quello di chiudere la pratica il prima possibile.

Ed infatti la prima metà della ripresa è un autentico show rossoblu con la squadra compatta e alta che dietro non rischia nulla e che davanti inizia a fare sfracelli. Tutte e tre le reti del secondo tempo sono frutto di preziosismi e prodezze dei singoli ma nascono dalla tendenza vista con Sampirisi spesso nel primo tempo di volere attirare gli avversari il più fuori possibile dalla loro metà campo per poi cercare velocemente una palla verticale o un cambio di gioco che potesse saltare il pressing avversario e creare pericoli sulla trequarti offensiva.

Il gol del 2-0 realizzato da Firenze con uno stupendo tiro dal limite a giro sul secondo palo arriva dopo un rinvio di Cordaz il quale trova Nalini che stacca altissimo e fa la sponda per Budimir il quale appoggia su Firenze, appunto, che ha poi una prateria davanti a sè e la sfrutta al meglio.

La costruzione della terza rete è un po’ più casuale con la verticalizzazione di un centrale difensivo respinta da un difensore foggiano con Nalini che raccoglie la seconda palla e si inventa un gol pazzesco frutto di tecnica, istinto e intelligenza con un tiro di interno da 35 metri che supera Bizzarri fuori dai pali.

Il quarto gol invece è frutto di una splendida azione con movimenti evidentemente studiati e provati in allenamento. Nasce anche questo da una verticalizzazione bassa, questa volta di Marchizza sui piedi di Budimir il quale controlla spalle alla porta e serve Rohden. Lo svedese premia il bellissimo movimento in profondità di Nalini che porta via dalla sua zona il centrale avversario lasciando uno spazio all’interno del quale si butta lo stesso svedese che raccoglie l’assist del numero 9 e va a battere per la quarta volta Bizzarri chiudendo definitivamente la gara. Di seguito la sequenza dell’azione.

Un notevole passo in avanti, dunque, per il Crotone ed un risultato che può essere molto importante dal punto di vista della fiducia e dell’entusiasmo, due fattori grazie ai quali questa squadra ha dato l’impressione di poter diventare devastante e molto difficile da contrastare per gli avversari. Certo ci sono da perfezionare i meccanismi che riguardano la fase difensiva e di costruzione da dietro ma anche da questo punto di vista i miglioramenti rispetto alla gara precedente si sono già visti. Una concezione di calcio completamente nuova rispetto al recente passato (specie rispetto a Nicola più che a Zenga che andava già in questa direzione) che richiede in ogni caso tempo e pazienza per essere acquisita nel migliore dei modi da tutta la squadra, ma i segnali positivi ci sono e se si pensa all’altissimo tasso tecnico dalla cintola in su, ad individualità come Nalini, Rohden, Firenze, Martella etc. questa squadra non può che far paura a tutti gli avversari.

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