Crotone 2, Udinese 4, Genoa e Torino 5, Benevento, Bologna e Parma 6. Recita così la classifica del campionato di serie A dopo 7 giornate. Una classifica ancora corta che ha permesso alcuni passi falsi ma che dalla prossima giornata difficilmente aspetterà. Si perché dopo la sosta si inizierà a fare sul serio, dal 21 novembre giorno di Crotone-Lazio fino al 22 dicembre infatti, gli squali disputeranno 7 gare che daranno una prima visione chiara della graduatoria stessa. Inutile ad oggi, proiettarsi così troppo avanti, ed allora proviamo a paragonare questo inizio stagione agli altri due dei pitagorici in massima serie, premettendo che ogni stagione fa storia a se ed ogni campionato è unico e irripetibile.
Ebbene, durante la stagione 2016-17, la prima degli squali in massima serie alla settima giornata la formazione di Nicola aveva solo un punto, davanti Empoli a 4, Palermo e Pescara a 6. Per la prima vittoria i calabresi attesero la giornata numero 11 ed il Chievo Verona allo Scida.
Meglio l’anno successivo quando, sempre dopo la settima giornata, gli squali erano a quota 5 virtualmente salvi avendo dietro l’Hellas Verona a 3 il Genoa 2 ed il Benevento a 0. La prima vittoria era arrivata proprio contro i sanniti alla sesta.
Si conoscono chiaramente gli esiti dei due campionati e questi dati lasciano il tempo che trovano ma dimostrano quanto comunque sia complicato per una neopromossa, arrivare all’appuntamento con la prima vittoria in un campionato forse quest’anno ancora più difficile.
Ed allora la prestazione ed il punto di Torino vanno assolutamente incamerati con ottimismo dal punto di vista dei rossoblu, innanzitutto per la classifica, poi per non aver subito reti(prima volta in stagione), fattore fondamentale.
Difficile capire se sia dovuto ad una maggiore accortezza della retroguardia o ad una giornata poco fortunata degli avanti granata. Ma tant’è, il punto è più che meritato anche per quanto mostrato dagli uomini di Stroppa in termini di gioco. Ecco, se c’è ancora qualcosa da migliorare è proprio in fase di finalizzazione. Ed in attesa che rientri Riviere, forse l’unico bomber d’aria su cui mister Stroppa può contare, bisognerebbe aggiustare la mira di un Messias sempre più trascinatore, ma poco avvezzo al gol. E perché no, chiedere più brillantezza a Simy negli ultimi 16 metri.
Crediamo che la sosta in quest’ordine di cose potrebbe aiutare. Il primo stop portò – alla ripresa – ad una grande prestazione contro una big(la Juventus): il 21 novembre allo Scida arriverà la Lazio, chissà che non sia di buon auspicio.
