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Crotone-Verona: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

Crotone-Verona è stato forse il primo vero big match di questo campionato di serie B. Il Crotone ci arrivava dopo due vittorie consecutive che avevano sì fatto dimenticare o quasi la brutta sconfitta dell’esordio di Cittadella, ma che non avevano convinto del tutto pubblico e critica. Il Verona aveva invece ancora tutto da dimostrare dopo l’esordio non convincente contro il Padova in casa, la vittoria a tavolino di Cosenza e quella interna contro un Carpi tutt’altro che irresistibile.

Stroppa non ha apportato alcuna variazione sostanziale alla formazione sostituendo solamente Cordaz con Festa per cause di forza maggiore, e Budimir con Simy. Ancora panchina quindi per Stoian. Questo l’undici che è sceso in campo:

Grosso invece ha adottato alcune modifiche importanti nello schieramento iniziale, piazzando davanti la difesa il gigante Dawidowicz dirottando sul centro-sinistra Colombatto. E inoltre ha utilizzato nel ruolo di centravanti, viste le assenze di Di Carmine e Pazzini, il giovane Tupta che con la sua rapidità ha dato pochi punti di riferimento mettendo in difficoltà la difesa del Crotone.

La partita inizia nel segno dell’equilibrio con entrambe le squadre che cercano di impedire la costruzione del gioco da dietro pressando molto alte con marcature a uomo sui possibili ricevitori del pallone.

Molto interessante la scelta di Grosso di piazzare davanti la difesa i centimetri e il peso di Dawidowicz che quando l’azione ripartiva con un lancio lungo, sia da una parte che dall’altra, ha saputo fare la differenza trovandosi spesso a essere contrastato da Benali. Il libico ha avuto maggiore libertà in fase di costruzione rispetto ai precedenti match con uno tra Laribi, Tupta e Colombatto che lo andava a prendere quando il Crotone partiva dal basso, ma senza poi proseguire con una marcatura a uomo a tutto campo come nella sfida di Livorno fece Murilo. L’aspetto da segnalare è che invece Benali saliva andando a contrastare Dawidowicz anche quando quest’ultimo era sulla propria trequarti lasciando le due mezzali Firenze e Rohden più bassi a controllare Henderson e Colombatto.

Questo atteggiamento del regista del Crotone ha portato effetti sia positivi che negativi. Troppo spesso infatti lo spazio centrale tra difesa e centrocampo è rimasto sguarnito ed alla portata dei veloci contropiedisti veronesi. Non a caso la scelta di Grosso di schierare come punta centrale Tupta che per caratteristiche è più una seconda punta rapida e che pressa. Infatti il giovane slovacco, all’esordio in serie B, ha spesso occupato la trequarti non dando quasi mai punti di riferimento e portando spesso Sampirisi fuori dalla sua posizione.

Nell’immagine una situazione, già sullo 0-1, dove possiamo vedere come gli attaccanti veronesi non attacchino l’area di rigore ma cerchino di occupare il limite dell’area dove in questo caso Tupta raccoglie il servizio arretrato di Matos e tenta il tiro.

 

Proprio il gol del vantaggio del Verona nasce da una situazione che è un buon sunto di quanto detto fino ad ora. Nalini recupera una seconda palla poco oltre il centrocampo. È spalle alla porta e i tre centrocampisti centrali che sono nella sua zona decidono, tutti e tre, di buttarsi alle sue spalle per provare a sorprendere la difesa veronese con un inserimento.

Dopo un primo dribbling di Nalini che inizialmente gestisce bene il pallone possiamo vedere come sia Benali che Firenze che Rohden si trovino tutti e tre sulla trequarti veronese, con il libico che è addirittura il più avanzato uomo della squadra. Nel frattempo la difesa è ancora abbastanza bassa e soprattutto al centro non ha accorciato per provare a ridurre lo spazio vuoto davanti a sè. Solo Faraoni giustamente fiuta il possibile pericolo e inizia a stringere la sua posizione.

A questo punto succede quello che in una situazione del genere non dovrebbe mai succedere: Nalini perde il pallone e il Crotone si trova scoperto nella zona centrale con i veronesi che ripartono veloci. Matos fa il movimento ad allargarsi e a dettare il passaggio in profondità a Laribi il quale, pressato da Faraoni che ha stretto, prova a servirlo ma Marchizza è ben piazzato e respinge una prima volta. Sulla respinta si catapulta Henderson che di testa serve nuovamente Matos col centrale crotonese che questa volta è colto in contro-tempo e prova a rimediare goffamente di tacco lisciando però il pallone che giunge all’attaccante veronese largo.

Matos serve al limite dell’area Laribi il quale aveva iniziato l’azione. Faraoni lo ha seguito fino alla fine, vista l’assenza di compagni nella zona centrale, lasciando così sguarnita la propria fascia dove Henderson si è andato a piazzare e dove ha potuto raccogliere il tiro sbagliato del compagno e metterla dentro, ciabattando anche lui la conclusione, riuscendo così a ingannare Festa.

Messo a segno il vantaggio il Verona abbassa leggermente il proprio baricentro e cala l’intensità e l’altezza del pressing, iniziando ad attendere maggiormente il Crotone nella propria metà campo per poi provare delle ripartenze rapide. Il Crotone di contro reagisce e riesce a creare alcune situazioni pericolose. Faraoni arriva un paio di volte a poter crossare da posizione vantaggiosa con l’area affollata di giocatori rossoblu, così come Martella dall’altra parte. Entrambi però risentono di una giornata non indimenticabile, dal punto di vista della precisione.

Quando il Verona attende si piazza con due linee da quattro molto strette tra loro e molto strette anche orizzontalmente a protezione della zona centrale del campo. Nel Crotone Rohden e Firenze hanno costantemente provato ad occupare gli spazi di mezzo tra la difesa e il centrocampo veronese, ma lì spesso è dove venivano anche Nalini e Simy a cercare il pallone con la conseguenza che si intasavano gli spazi e le combinazioni nello stretto divenivano quasi impraticabili.

Il Crotone è comunque riuscito ad avere due occasioni importanti per riportare la gara sul punteggio di parità. Quella di Faraoni che ha raccolto un cross proveniente dalla sinistra di Benali, il quale era andato a supporto di Martella. Colpo di testa ben indirizzato per l’esterno rossoblu, con la grande parata di Silvestri. Ma forse quella più importante è capitata sui piedi di Nalini ed è scaturita proprio da quell’atteggiamento di Benali di cui parlavamo prima. Su un fallo laterale apparentemente innocuo per il Verona, il regista crotonese è salito ed ha anticipato il diretto avversario intercettando il pallone di Crescenzi e partendo subito all’attacco dell’area di rigore. I movimenti di Simy e Nalini sono stati perfetti con quest’ultimo che si è creato bene lo spazio per ricevere il pallone e dirigersi verso la porta, sbagliando poi però la conclusione da posizione molto vantaggiosa.

Nella ripresa non cambia il canovaccio della gara. Nel Crotone un cambio importante, Martella lascia il campo per un problema muscolare, al suo posto Stroppa manda in campo l’atteso Stoian che si va a piazzare nella posizione di Firenze con quest’ultimo che invece prende il posto di Martella largo sulla sinistra. Non il ruolo più congeniale per quest’ultimo, che comunque in quella posizione è stato provato più volte durante l’estate, facendo ottime prove in fase offensiva ma lasciando un po’ a desiderare in fase di copertura. Il rumeno sembra dare, come a Livorno, quel qualcosa che mancava alla manovra e inizia a imperversare sulla parte sinistra della quarti veronese dando non pochi problemi.

In questa occasione si muove bene il Crotone con Nalini che taglia in diagonale allargando la difesa veronese, Stoian che grazie a un uno-due con Firenze riesce a ricevere palla in zona pericolosa e può puntare l’area di rigore. Rohden anche lui da destra taglia verso l’interno portando con se Crescenzi e lasciando la fascia libera per Faraoni per un eventuale cambio di gioco.

L’effetto positivo però dura ben poco in quanto al 12° della ripresa il Verona mette a segno la seconda rete. Secondo gol che nasce da una palla contesa sulla fascia sinistra di difesa del Crotone dove possiamo vedere Marchizza altissimo che aveva seguito un attaccante, Firenze in copertura su Matos il quale serve in profondità Tupta che partendo da posizione dubbia può sfruttare la sua velocità per staccare Sampirisi ed evitare anche la copertura di Cuomo concludendo però sul palo. Sulla ribattuta la palla torna tra i suoi piedi e lo slovacco ha la lucidità di servire al limite dell’area Laribi che con un velo libera Colombatto il quale insacca sotto la traversa. Anche qui, tardivo il rientro dei centrocampisti con Benali che partiva da posizione altissima, così come Stoian, e il solo Rohden che ha provato a rientrare quando però ormai era troppo tardi.

Una rete questa che, essendo solo al 56°, non avrebbe dovuto chiudere i conti, ma che in effetti lo fa. Il Crotone sembra non crederci più, manca l’intensità e la capacità di aggirare il blocco difensivo veronese che sullo 0-2 diventa ancora più compatto e ordinato. Stroppa tenta il tutto per tutto quando Sampirisi è costretto a uscire per infortunio, ed al suo posto entra Budimir. La squadra si schiera con una sorta di 4-2-4 con Firenze leggermente più arretrato come terzino, Cuomo e Marchizza centrali e Faraoni sulla destra. Rohden e Benali in mezzo al campo con avanti Budimir e Spinelli, che era subentrato a Simy, supportati da Nalini largo a destra e Stoian che parte da sinistra. Il forcing dei rossoblu produce poco in termini di occasioni, ed il gol che riapre alla gara arriva grazie a un’intuizione di Firenze che da fuori area pennella una traiettoria imparabile col pallone che si insacca sotto l’incrocio dei pali.

Troppo tardi ormai per il Crotone che deve arrendersi ad un Verona meglio sistemato in campo, che ha saputo sfruttare la velocità e la tecnica dei suoi attaccanti e che ha giocato in modo ordinato e pulito in fase difensiva sia quando ha dovuto contrastare gli attacchi del Crotone, sia quando ha costruito il gioco con un palleggio quasi sempre preciso ed efficace. Per Stroppa invece tanto lavoro da fare, troppe cose ancora non vanno nei meccanismi, e non crediamo sia semplicemente una questione di moduli ma di atteggiamento, di idee e di equilibrio tra i reparti.

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