Si dice che dalle difficoltà nascano le migliori opportunità. Così è stato per il Cosenza ma soprattutto per mister Braglia che – nelle situazioni più difficili – è stato capace di tirar fuori il meglio dai suoi calciatori.
In effetti il campionato dei bruzi non era partito nel migliore dei modi: un po’ di scetticismo per l’allestimento della rosa, la vittoria sfumata all’ultimo secondo in quel di Ascoli e soprattutto la vicenda legata al terreno di gioco che ha causato la sconfitta a tavolino con il Verona.
Eventi che avrebbero potuto scalfire le certezze di una neo-promossa che già ne aveva poche e che, infatti, almeno inizialmente hanno inciso sulle prestazioni dei giocatori in campo.
Almeno fino al 20 Ottobre, giorno della prima vittoria in campionato quando al Marulla cade il Foggia, ed anche oltre perché comunque, a questi primi 3 punti seguono 3 sconfitte ed un pareggio con la classifica che iniziava ad esser deficitaria.
La prima svolta stagionale arriva nel derby che mancava da 15 anni: i silani espugnano lo Scida grazie al gol di Idda, superano proprio il Crotone e si lanciano verso un campionato diverso.
La vittoria in extremis col Padova, la settimana successiva, dà fiducia; la vittoria esterna sul campo del Venezia del 23 dicembre, conferma che il Cosenza è una squadra che sa imporsi anche lontano dal Marulla.
Poi il mercato di gennaio, vero spartiacque di questa stagione per i bruzi che, grazie al lavoro del DS Trinchera, portano a casa calciatori importanti i quali si riveleranno poi, fondamentali, Embalo, Sciaudone e Bittante su tutti.
Nel girone di ritorno infatti, il Cosenza inizia anche a giocare un buon calcio, merito del pragmatismo di Braglia che cambia spesso modudlo per “adattarsi” alle caratteristiche dei suoi uomini e così facendo trova sempre il vestito giusto con alcune intuizioni importanti come ad esempio Baez quinto di centrocampo, oppure la coppia di “falsi nueve” Tutino – Embalo, che non dando punti di riferimento ha fatto ammattire le difese avversarie.
Mosse che portano a grandi prestazioni, coronate dalla vittoria con lo Spezia e dal pareggio casalingo col Venezia che consegna l’aritmetica certezza della permanenza in serie B e che porta alle luci della ribalta – se mai ce ne fosse stato ancora bisogno – un certo Gennaro Tutino, giocatore dalla tecnica sopraffina ed autore di un gol fantascientifico.
Insomma un capolavoro tecnico e motivazionale del tecnico toscano, autentico trascinatore della piazza e vero condottiero, nel bene e nel male.
La vittoria di Salerno ha messo in evidenza ancora una volta alcune individualità, Palmiero su tutti, ma nello stesso tempo ha dimostrato che – come si suol dire – “la potenza è nulla senza il controllo” ed il controllo Braglia lo ha sempre avuto..ecco perché a nostro avviso si dovrà ripartire da lui.
Foto: De Marco