Home Calcio 360º È Ancelotti l’uomo giusto per far vincere il Napoli?

È Ancelotti l’uomo giusto per far vincere il Napoli?

by Redazione Sport Time Calabria

L’arrivo di Carlo Ancelotti alla guida del Napoli è stato per il calcio italiano l’evento più importante di questo finale di stagione. Il 23 Maggio 2018 il tecnico emiliano è stato ingaggiato ufficialmente da De Laurentis ed ha firmato un contratto triennale grazie al quale percepirà un stipendio che dovrebbe aggirarsi tra i 5 e i 6 milioni di euro all’anno.

Nonostante l’addio di mister Sarri fosse ormai cosa quasi certa da un po’ di tempo, ha sorpreso la rapidità con la quale la società partenopea lo ha rimpiazzato; il che fa pensare che l’accordo con il tecnico ex Bayern, Real, PSG e Chelsea tra le altre, fosse stato raggiunto già da tempo.

Oltre alla tempistica ha sorpreso anche, o forse soprattutto, il valore e la reputazione internazione di primissimo livello del nome scelto dal presidente partenopeo. L’ingaggio di Carlo Ancelotti rappresenta, infatti, un elemento di discontinuità forte con le strategie adottate nella storia recente del club e potrebbe portare ad un cambio di mentalità e di approccio da parte di tutto l’ambiente azzurro.

Una strada simile si era tentata qualche anno fa con l’arrivo di Rafa Benitez che era sbarcato a Napoli con la nomea di allenatore vincente che poteva fare la differenza specie nelle competizioni internazionali, anche se poi come ben sappiamo le cose non andarono proprio per il verso giusto.

Il club aveva allora quindi di affidarsi ad un allenatore emergente che, dopo tanta gavetta, era giunto alla ribalta del “calcio dei grandi” grazie al suo Empoli che con un gioco spumeggiante ed innovativo dal punto di vista tattico aveva stupito tutti.

I risultati raggiunti in campionato dal Napoli di Sarri sono stati, pur non portando alla vittoria finale, straordinari e sempre in crescendo; frutto di un progetto tecnico-tattico ben definito che non ha mai previsto investimenti “pesanti” dal punto di vista economico, ma piuttosto scelte oculate verso giovani di grandissima prospettiva o giocatori dall’ ottima reputazione internazionale che avevano bisogno di rilanciarsi.

La scelta di dare le chiavi della squadra in mano a uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio potrebbe comportare quindi, oltre che una rivoluzione tattica, anche un approccio diverso per quanto riguarda il mercato, il rapporto coi media ed altri aspetti di campo e non.

 

Ancelotti, che può vantare tre Champions Leagues e l’aver vinto il campionato in quattro nazioni diverse, sembra davvero l’uomo giusto per dare al Napoli quello che mancava per arrivare ad essere un top club a tutti gli effetti. Migliorare ciò che è stato fatto dal suo predecessore non sarà un’impresa facile, tutt’altro. Bisognerà quindi vedere come si muoverà la società e se riuscirà a mettere a disposizione del proprio tecnico una rosa ancora più competitiva di quella attuale.

Va detto che Ancelotti nelle sue più recenti esperienze ha guidato due corazzate vere e proprie come il Bayern Monaco ed il Real Madrid e non ha quindi avuto bisogno di rivoluzionare o innovare troppo l’approccio tattico di queste due squadre; più che altro si è adattato ai campioni che aveva a disposizione e ha cercato di integrarli nel miglior modo possibile cercando di fare la differenza nella gestione dello spogliatoio e nell’aspetto mentale dove lui, da grande vincente quale è, sa essere maestro.

Ricordiamo bene quando invece alla guida del Milan fece dei capolavori tattici facendo giocare la squadra con un 4-3-1-2 o con l’innovativo, per quei tempi, 4-3-2-1 poi ribattezzato “albero di Natale”. La difesa a 4 ed il centrocampo a 3 sembrano essere quindi due certezze dalle quali sicuramente ripartirà e su queste due impostazioni ha il vantaggio di poter dare continuità alla squadra azzurra dato che anche sotto la guida di Sarri erano entrambe un “must”.

Premettendo che va ancora sostituito Pepe Reina approdato al Milan, a livello di uomini in questi due reparti può contare su delle ottime basi. Koulibaly è tra i top centrali in Europa e un Ghoulam ritrovato può fare la differenza sulla fascia sinistra come la stava facendo prima di infortunarsi. A centrocampo dovrebbero partire Jorginho direzione Manchester City e Hamsik che sembra stia prendendo la via della Cina; qualora dovessero andar via entrambi occorrerà sotituirli con due profili importanti e di caratura internazionale. Comunque Allan, Zielinski, Diawara e Rog costituiscono un’ottima base tecnica, anche in prospettiva futura, con i primi due che possono essere già considerati tra i più forti in Italia nei loro rispettivi ruoli.

Nel reparto avanzato dovrà concentrarsi, secondo noi, la gran parte del lavoro per il neo-mister partonepeo in quanto andare a modificare un sistema di gioco talmente collaudato negli anni non sarà senza dubbio facile; Insigne, Mertens e Milik sono dei calciatori che potrebbero esaltarsi sotto la guida di Ancelotti, mentre di un po’ più difficile collocazione potrebbe essere l’ala spagnola Callejon che probabilmente sarà quello che maggiormente risentirà dell’addio di Sarri il quale era riuscito ad esaltarne le caratteristiche come nessun altro allenatore in passato.

Pensiamo che con i primi colpi di mercato inizieremo a capire meglio quale progetto abbia in testa Ancelotti per il suo Napoli; non escludiamo infatti la possibilità che possa anche proseguire col 4-3-3, ed in questa direzione sembra andare  l’acquisto di Verdi dal Bologna.

In ogni caso a prescindere dai moduli, che nel calcio moderno sono sempre più una fotografia statica dello schieramento di una squadra in un determinato momento, che tende poi a mutare e ad evolversi a seconda delle diverse fasi di gioco, siamo sicuri che Ancelotti saprà infondere quella personalità e quella fiducia che troppo spesso sono mancate al Napoli quando doveva fare il definitivo salto di qualità, soprattutto in Champions League dove invece Sir Carlo è praticamente di casa.

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