Home Serie BApprofondimenti Il “ruolo” dei quinti e le disattenzioni difensive: l’analisi tattica delle due trasferte del Crotone

Il “ruolo” dei quinti e le disattenzioni difensive: l’analisi tattica delle due trasferte del Crotone

by Redazione Sport Team Calabria

Il gioco voluto dal tecnico dei pitagorici e proposto dagli stessi, ormai da due anni a questa parte, è un gioco dispendioso, volto al dominio del campo ed al possesso palla quasi totale in ogni gara. Dunque gioco offensivo ma che – fisiologicamente – si espone (a volte) a rischi difensivi come possono essere le ripartenze di squadre ben organizzate. E’ ciò che, in parte, si è visto anche in quel di Perugia ed Ascoli, partite nelle quali gli squali hanno sicuramente raccolto meno di quanto avrebbero meritato. Ed è ciò che abbiamo cercato di evidenziare in questa nostra analisi.

Nonostante siano arrivati solo 2 punti, il Crotone, dicevamo, in queste due trasferte ha costruito tanto, sciupando spesso la mole di gioco creata e mandando su tutte le furie Stroppa che avrebbe voluto un po’ più di “cattiveria” sotto porta. Come spesso accade con questo modulo, che sia 3-5-2 o 3-4-3, una delle azioni più pericolose è quella “aperta” da un quinto e “chiusa” dall’altro. Questo perché il cambio gioco improvviso, crea sempre un certo scompiglio nelle difese avversarie ed ecco perché gli esterni (o quinti che dir si voglia) diventano fondamentali.

Situazione vista ad Ascoli

Gara iniziata da poco, Molina – sicuramente uno di quelli che meno ha risentito di questo lungo stop – punta l’uomo e va a memoria sul secondo palo dove Mustacchio si fa trovare presente. L’esterno ex Perugia metterà dentro un cross interessante sul quale Armenteros non arriverà per un soffio.

Due altre chiose relative a questa azione, sintomo della attuale situazione: l’importanza di uno come Mustacchio, pronto sempre ad attaccare lo spazio e che già era stato fondamentale nelle gare interne contro Cremonese e Pisa quando servì gli assist vincenti a Simy e la poca reattività degli attaccanti (in questo caso lo svedese) che, quantomeno a livello di gol, sono mancati in queste 3 gare.

Importanza degli esterni che si denota anche in un’altra bella azione sempre relativa a lunedì sera.

Qui è Molina a tagliare dentro con Benali che lo pesca alla perfezione. L’esterno sinistro farà da sponda per Messias che calcerà trovando una deviazione prima ed il palo poi.

Squali che occupano sempre bene il campo, soprattutto in ampiezza dove gli esterni sono bravi a proporsi ed a scambiarsi di ruolo con le mezzali. Rossoblu che spesso attaccano anche con i terzi di difesa, come in questo caso.

Siamo al match di venerdì scorso, Perugia-Crotone. Gli umbri sono ancora in parità numerica ma già si nota l’atteggiamento difensivo degli uomini di Cosmi che si difendono con ben 8 elementi. Pertanto Golemic, il terzo di sinistra, è costretto a portare palla ed essendo dotato di un ottimo “calcio”, effettua il cambio gioco dove Messias e Gerbo, indisturbati, possono far male. L’azione la conclude il brasiliano che però di testa spedisce alto.

Restando sempre alla gara del Curi, ecco un’altra situazione simile, molto cercata dagli squali ed eseguita alla perfezione da Mustacchio il quale riesce ad avere tempi di inserimento perfetti.

Qui è Benali ad esser richiamato dal movimento del numero 7 rossoblu e ad effettuare in campo ciò che crediamo venga provato e riprovato in allenamento. Mustacchio è anche bravo ad impattare la palla di testa, sfortunato nel trovare il montante. Peccato.

Torniamo alla gara di Ascoli. Situazione simile ma creata questa volta da una giocata individuale, ciò che Stroppa ha chiesto ai suoi: osare, fare più dell’elementare.

Numero di Crociata che passa in mezzo a due, entra in area e serve Benali, sempre lucido nelle scelte, non calcia ma serve Mustacchio (ancora lui) veramente sfortunato più che impreciso. La sua conclusione termina ancora sul legno, questa volta è palo. Da notare la sua costante presenza in area.

Come detto inizialmente, il gioco dei calabresi, può lasciare spazi ai contropiede avversari. E’ ciò che è successo in Umbria, con il Perugia che ha provato a vincerla anche con l’uomo in meno.

Qui squadra scoperta con i difensori andati a saltare sul corner e con Benali e Crociata costretti a ripiegare affannosamente. L’azione si concluderà con un tiro di Bonaiuto ben parato da Cordaz.

Da Perguia ad Ascoli dove, subito dopo il vantaggio, tra errore di posizionamento e uscite sbagliate, Scamacca si divora una colossale palla-gol.

L’errore forse prima è in mezzo al campo: troppo spazio per Padoin libero di servire in verticale Scamacca. Maglie troppo larghe della difesa con Marrone e Curado troppo distanti tra loro, Molina (passato a destra nel frattempo) in ritardo. Ci mettiamo dentro anche un leggero calo di concentrazione derivante dal gol appena realizzato, ma comunque grande occasione per i bianconeri con Scamacca che per fortuna dei rossoblu calcia fuori.

Così arriviamo alla rete del pareggio marchigiano.

Marrone e Curado vengono “attratti” fuori dalla loro zona con Cuomo che (forse) non sale in tempo per un eventuale fuorigioco. I calciatori avversari sono bravi a trovare il pertugio giusto….

Pertanto si apre una prateria sulla corsia di sinistra ascolana con Cuomo “preso in mezzo” ed Evan’s che erroneamente non stringe la sua posizione su Trotta che poi segnerà battendo Cordaz con un sinistro sporco che decreterà il pareggio finale.

In conclusione, quanto analizzato, tende a confermare la bontà delle giocate offensive del Crotone. Tanti gli uomini portati in zona offensiva (con il 3-5-2 che è un po’ l’evoluzione del 4-3-3 utilizzato dal tecnico ex Foggia nelle sue passate esperienze) ma la poca brillantezza nelle conclusioni, mista a sfortuna, ha fatto si che arrivassero solo 3 punti in 3 gare. Siamo certi che, quando la condizione fisica aumenterà, si riuscirà a concretizzare meglio la mole di gioco creata ed allora anche l’unica occasione a partita degli avversari, non metterà in discussione il risultato finale.

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