Torna “Largo ai giovani”, la rubrica che Sport Team Calabria dedica ai giovani più interessanti che militano nelle squadre calabresi. Dopo aver conosciuto Luka Markovic, Gabriele Germinio, Michele Carrozza e Cristian Riggio, oggi vi presentiamo Michele Cerofolini, giovane portiere in forza al Cosenza.
Michele nasce ad Arezzo il 4 Gennaio del 1999, e sin da giovanissimo entra a far parte del settore giovanile della Fiorentina. L’anno scorso è stato il titolare della formazione Primavera dei viola e quest’anno è approdato, in prestito, a Cosenza.
Andiamo a conoscerlo nel dettaglio.
Ciao Michele raccontaci dei tuoi primi calci ad un pallone e del tuo approdo alla Fiorentina.
“Le prime maglie che ho vestito sono state quelle di due piccole società di Arezzo, il Quarata e il Chimera Arezzo. Poi, già all’età di 8 o 9 anni sono passato alla Fiorentina dove ho iniziato nei pulcini, per poi fare tutta la trafila fino alla Primavera.”
Abbiamo notato che nelle stagioni 15/16 e 16/17 hai giocato poco durante la “regular season” del campionato Primavera, ma poi giocavi regolarmente nelle fasi finali a eliminazione diretta, come mai?
“Allora, il primo anno ci fu un infortunio del portiere titolare Makarov nelle ultime giornate e anche quando poi tornò continuai a giocare io fino alla fine della stagione. L’anno dopo partiva titolare un altro mio compagno (Satalino) ma mister Guidi credeva anche in me e mi ha schierato in tutta la Coppa Italia dove ho fatto molto bene ed alla fine sono riuscito a riconquistare il posto e a giocare nuovamente le fasi finali arrivando fino alla finalissima contro l’Inter persa per 2-1.”
L’anno scorso invece è stata la tua definitiva consacrazione con 22 presenze su 22 in campionato Primavera, altra fase finale portata fino in fondo e 28 convocazioni con la prima squadra.
“Sì è stata un’annata molto importante dove ho giocato tutte le gare del campionato, e durante la quale ho avuto la fortuna di potermi allenare con la prima squadra, andando poi tante volte in panchina e crescendo quindi tantissimo sotto ogni punto di vista. Peccato poi per la seconda finale persa in due anni, sempre contro l’Inter, che fu ancora più dolorosa essendo arrivata la sconfitta ai supplementari.”
Ci parli un po’ dell’esperienza con le nazionali giovanili, com’è vestire la maglia azzurra, seppure quella di un under?
“La nazionale è il coronamento dei sogni per qualsiasi giocatore di qualsiasi età. Quando senti l’inno provi emozioni uniche e poter rappresentare la propria nazione in tutto il mondo è molto gratificante. Quindi è un’esperienza che auguro di poter fare a ogni ragazzo che inizia a giocare a calcio ed aspira ad arrivare a grandi livelli.”
Abbiamo letto un’intervista della scorsa estate fatta al tuo procuratore in cui diceva che speravate che la Fiorentina puntasse su di te fino a quando poi non è stato deciso di investire su Lafont.
“Beh, sì, sembrava ad inizio estate che la società volesse puntare su di me e su un portiere di esperienza. Ma poi hanno fatto questo investimento importante su Lafont e in tutta serenità abbiamo ritenuto fosse meglio trovare un’altra squadra dove poter giocare maggiormente e fare esperienza.”
La scelta di Cosenza, tra l’altro, è sintomo di un ragazzo che non ha paura a mettersi in competizione, visto che sapevi che ti saresti giocato il posto con altri due portieri di livello come Saracco e Perina.
“Sì guarda, semplicemente ho ritenuto che Cosenza fosse la scelta ideale per me. Nessuna società di livello può garantire il posto da titolare a nessuno, o quasi, e sicuramente avere una forte concorrenza mi aiuta a impegnarmi ogni giorno di più per provare a convincere il mister a puntare su di me.”
Mister Braglia che tra l’altro è toscano come te, che rapporto avete instaurato? E con i compagni? Hai legato con qualcuno in particolare?
“Con il mister abbiamo instaurato un rapporto molto professionale sin dal primo giorno, come d’altronde lui fa con tutti, essendo una persona molto seria e sempre concentrata sul lavoro. Per quanto riguarda i compagni non ce n’è uno in particolare con cui ho legato di più, ho un bel rapporto con tutti.”
Il 26 Settembre 2018 fai il debutto in serie B in Cremonese-Cosenza. Non sarà una data che dimenticherai tanto facilmente vero?
“Eh no assolutamente. Intanto mi mancava in generale il campo e giocare una partita ufficiale. Poi poter esordire in un campionato come la serie B è stata una grandissima emozione. Mi spiace molto per il risultato, dato che giocammo un’ottima gara ma fummo sconfitti per 2-0.”
Beh, se ti può consolare, furono due grandissimi gol sui quali avresti potuto fare ben poco. In ogni caso, come è stato il salto dalla Primavera alla serie B, hai avuto particolari difficoltà?
“Guarda, l’anno scorso con la riforma del campionato Primavera, la competitività si è alzata tantissimo, ed ogni partita era quasi come una finale per il livello degli avversari che incontravi. Questo credo sia molto positivo in quanto aiuta proprio noi giovani per quando poi dobbiamo fare il salto “coi grandi” ad avere meno problemi nell’adattarci alla nuova realtà. E così è stato per me.”
Alcuni portieri iniziarono da bambini giocando in altri ruoli, per te come è andata?
“No, io ho voluto fare il portiere sin da subito!”
Nonostante il tuo idolo non fosse un portiere, o sbaglio?
(Ride) “Beh sì, da piccolo ero tifoso del Milan, e il mio giocatore preferito in assoluto era Kaka, ma nonostante questo la mia passione per la porta ha avuto comunque la meglio.”
Quali sono stati quindi i tuoi modelli o fonti d’ispirazione tra i portieri?
“Come forse tutti i bambini italiani che volevano fare il portiere, la mia ispirazione da piccolo era ovviamente Buffon. Poi crescendo il mio modello di riferimento è diventato invece Iker Casillas.”
Il ruolo del portiere si sta evolvendo molto, soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento nella costruzione del gioco dal basso, cosa ne pensi e quanto ti senti appartenente a questa nuova “scuola di pensiero”?
“Sì, il calcio moderno va senz’altro in questa direzione. Per quanto mi riguarda con i miei allenatori della Primavera, Guidi e Bigica, abbiamo sempre sviluppato questo tipo di gioco e di mentalità quindi non ho alcun problema, anzi, mi piace e penso di potermi ritenere un portiere “moderno” , se così si può dire, o comunque appartenente a questa nuova scuola.”
Quali sono i tuoi obiettivi ed i tuoi sogni? In quale squadra ti piacerebbe giocare un giorno?
“Il mio obiettivo più importante al momento è ovviamente fare bene con la maglia del Cosenza, dare tutto ogni giorno ad ogni allenamento cercando di migliorare il più possibile e di giocarmi le mie chances.
Se sogno ad occhi aperti ti dico che il Manchester United e “Old Trafford” mi hanno sempre affascinato tantissimo sin da piccolo e sarebbe fantastico poterci giocare un giorno.”
A Michele, semplice ragazzo di 19 anni, cosa piace fare nel tempo libero?
“Guarda, non ho hobby particolari. Ciò che mi piace tantissimo è andare in giro e scoprire posti nuovi. E su questo direi che sono stato molto fortunato venendo in Calabria. Anche la mia ragazza è venuta a vivere qui a Cosenza, e con lei abbiamo già visto un po’ di posti come Tropea e alcune zone della Sila. Ma so che ce ne sono davvero tantissimi altri e la possibilità di poter passare dal mare alla montagna in pochissimo tempo è una cosa che mi piace davvero molto.”
Si dice che i portieri abbiano dei riti scaramantici particolari, tu sei uno di questi?
“Beh, non so se definirli riti scaramantici, ma ho delle “procedure” che seguo in modo particolare prima di ogni partita, che però preferisco non svelarvi.” (ride)
In conclusione Michele, se sei d’accordo, vorremmo rivolgere un pensiero a Davide Astori, col quale hai avuto la fortuna di giocare prima che ci lasciasse, che ricordo hai di lui?
“Quel maledetto giorno ero a Udine con la squadra e purtroppo sarà un giorno che non dimenticherò mai. Tutto quello che si dice su Davide Astori è assolutamente giusto e corretto. Era una persona fantastica, oltre che un grande difensore. Per noi giovani era un vero e proprio punto di riferimento, e poter fare parte del gruppo di cui lui era capitano è stato per me un grande onore e qualcosa che mi ha fatto crescere tantissimo, soprattutto dal punto di vista umano. Avrò sempre un ricordo splendido di lui.”
Grazie Michele per le belle parole che sinceramente ci hanno fatto emozionare. Grazie anche per il tempo che ci hai dedicato, auguriamo il meglio sia a te personalmente che al Cosenza, sperando possa essere una stagione piena di soddisfazioni.
“Grazie a voi di Sport Team Calabria, alla prossima!”