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Livorno-Crotone: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

Livorno-Crotone, posticipo del lunedì sera della terza giornata di campionato, era una gara molto importante per entrambe le squadre. I padroni di casa esordivano davanti al loro pubblico per quella che in realtà era la loro seconda partita in assoluto, dopo il “riposo” della prima giornata e la sfortunata sconfitta di Pescara, e quindi c’era una gran voglia di mettere in saccoccia i primi punti della stagione. Per i rossoblu, invece, era richiesta una conferma dopo l’exploit interno col Foggia, ed una prestazione migliore dell’esordio negativo di Cittadella.

Mister Stroppa ha deciso di dare continuità da ogni punto di vista, confermando ovviamente il modulo 3-5-2, ma soprattutto confermando in toto l’undici iniziale che aveva sconfitto il Foggia. Conferma quindi per il trio difensivo tutto italiano composto dai giovanissimi Cuomo e Marchizza con in mezzo a loro Sampirisi. Ancora panchina invece per Stoian con Firenze interno sinistro e Martella e Faraoni sulle fasce.

Anche Lucarelli ha schierato i suoi col 3-5-2, con alcune soluzione tattiche molto interessanti come la posizione di Diamanti che è sembrato rigenerato nel ruolo di interno di centrocampo, e Murilo che invece da seconda punta non ha dato punti di riferimento svariando su tutta la trequarti. Questo comunque l’undici iniziale degli amaranto:

Moduli speculari quindi per le due squadre, ma l’interpretazione è stata nettamente diversa. Il tema tattico della gara, tolti i primi 10 minuti durante i quali il Livorno ha provato la partenza aggressiva per sorprendere i crotonesi, è stato chiaro per tutti i restanti 80 minuti. Crotone che provava a fare la gara, e Livorno schierato alla perfezione in fase di attesa che chiudeva tutte le linee di passaggio, riuscendo a difendere in ampiezza il campo e a creare allo stesso tempo grande densità in mezzo grazie ai tre centrali difensivi sempre molto stretti e ai due mediani Luci e Agazzi.

Fondamentale per il Livorno è stato il lavoro difensivo di Murilo che ha marcato Benali praticamente a tutto campo, togliendo quasi sempre la possibilità ai difensori del Crotone di appoggiarsi su di lui e costringendoli a lunghe manovre caratterizzate da un possesso palla troppo lento e poco incisivo, complice anche un terreno di gioco ai limiti della praticabilità.

Come vediamo in queste due immagini, e come vedremo anche in alcune delle prossime, sia che si trattasse di prima costruzione che si possesso sulla trequarti avversaria, Murilo non ha lasciato un attimo Benali libero, lavoro questo che aiutava i tre centrocampisti centrali a coprire la propria trequarti concentrandosi principalmente sugli inserimenti delle mezzali Rohden e Firenze.

Come dicevamo in apertura, una chiave tattica importantissima per il Livorno è stata quella che ha visto Diamanti e Murilo provare a occupare appena possibile gli “half spaces”, come vengono chiamati in gergo, ovvero gli spazi di mezzo che vengono lasciati liberi tra un reparto e l’altro, in questo caso lo spazio appunto che il Crotone lasciava spesso libero tra la propria difesa e il proprio centrocampo. Rispetto alla gara col Foggia dove non era accaduto quasi mai, dato che i pugliesi aggredivano molto alti e quindi era il Crotone che, quando superava il primo pressing, riusciva a sfruttare lo spazio che gli avversari lasciavano sguarnito, nella gara di ieri l’atteggiamento del Livorno portava il Crotone a salire, e soprattutto i tre centrocampisti centrali si ritrovavano spesso in posizioni dalle quali era poi difficile rientrare in caso di ripartenze degli amaranto.

Rohden e Firenze in fase di costruzione si allargavano spesso andando a formare le catene laterali col centrale difensivo del proprio lato e con l’esterno di centrocampo, come abbiamo visto spesso col Foggia e come vediamo nell’istantanea in basso.

Qui addirittura Firenze va a prendere proprio la posizione di ala, solitamente ricoperta invece direttamente dall’esterno (in questo caso Martella), Benali prova ad andare in appoggio ma come vediamo appena lo molla Kozak c’è già Murilo pronto a prenderlo in consegna. (Da notare la posizione dei due attaccanti livornesi, entrambi sulla propria trequarti)

Giro-palla del Crotone che per tutto il primo tempo ha dato pochissimi risultati. Gli esterni bloccati dai rispettivi avversari Maicon e Iapichino che hanno fatto una grande partita entrambi, Rohden e Firenze seguiti e inseguiti da Luci e Agazzi, o in alternativa dal terzo centrale difensivo che rimaneva libero da marcatura. Budimir e Nalini sempre spalle alla porta, col croato che a tratti è riuscito a farsi valere proteggendo alcuni palloni interessanti e fornendo degli appoggi per i compagni dai quali potevano nascere delle potenziali occasioni. Nalini invece appena poteva provava dei tagli in profondità allargandosi sia sulla destra che sulla sinistra con l’obiettivo di trovare un po’ di campo da sfruttare.

Di conseguenza quando il Livorno riusciva a recuperare palla e a ripartire riusciva ad essere spesso potenzialmente pericoloso.

Nella prima immagine è Murilo che prova a sfruttare il corridoio centrale, mentre nella seconda è Diamanti. Come detto in precedenza, la loro posizione ha messo spesso in difficoltà i rossoblu. Diamanti lo faceva partendo da destra e tagliando in mezzo, infatti nella seconda immagine possiamo vedere come addirittura sia Martella a dover stringere in mezzo e ad inseguirlo, mentre Murilo lo faceva partendo dal centro e provando ad allargarsi sia a destra che a sinistra cercando l’uno contro uno contro rispettivamente Marchizza e Cuomo.

Qui Murilo riesce a portare fuori dalla propria zona di competenza Sampirisi creando un uno contro uno molto pericoloso ai limiti della area piccola crotonese, e costringendo Cuomo all’ottima diagonale con chiusura su Kozak. Uno dei tanti interventi puliti e precisi, questo, del giovane centrale difensivo del Crotone, autore ieri di una grande gara.

Qui invece è addirittura Marchizza a salire e ad andare ad attaccare Diamanti che è risultato alla fine il vero e proprio regista della squadra, nonostante partisse sempre da una posizione molto decentrata, che ha dato parecchio fastidio alla difesa e al centrocampo del Crotone.

Tornando sulla fase offensiva del Crotone, non a caso l’occasione potenzialmente meglio creata del primo tempo arriva nei primissimi minuti quando il Livorno aveva provato a sorprendere gli avversari aggredendo alto. Una delle poche occasioni dove Benali ha avuto un po’ di spazio, servito da Nalini che era riuscito a ricevere palla sulla fascia ed accentrandosi aveva lasciato libero lo spazio per la sovrapposizione di Martella, mentre in quattro avevano attaccato l’area di rigore in attesa del cross.

Per il resto della prima frazione invece la squadra di Stroppa arrivava sulla trequarti ma sbatteva sull’ottima disposizione dei livornesi che chiudevano ogni spazio, non sapendo reagire e trovare altre soluzioni che potessero agevolare la propria manovra offensiva e renderla più efficace.

Non che fosse una cosa facile da fare, anzi. Non dobbiamo dimenticare che essendo solo alla terza giornata determinati meccanismi non possono funzionare alla perfezione. Tra l’altro questa è stata la prima sfida contro una formazione che ha tenuto tale atteggiamento per 80 minuti, e ripetiamo che il terreno di gioco non ha aiutato assolutamente, in quanto rendeva difficoltosa la circolazione di palla ed a maggior ragione non aiutava quando si provavano alcune verticalizzazioni rasoterra che nella gara contro il Foggia erano invece state fondamentali per dare più velocità e profondità alla manovra.

Nella ripresa il canovaccio è stato praticamente identico con un paio di puntualizzazioni da fare. La prima è che man mano che passava il tempo il Livorno giocoforza è calato dal punto di vista atletico, di conseguenza ha abbassato il proprio baricentro ed è ripartito come meno incisività lasciando la gestione del pallone completamente in mano al Crotone.

La seconda puntualizzazione da fare è che Stroppa ha potuto sfruttare la grande profondità della propria rosa inserendo due giocatori che in B giocherebbero titolari quasi ovunque, ovvero Stoian e Simy.

Il centrocampista rumeno, entrato al posto di Faraoni, si è andato a piazzare nella posizione di Firenze di interno sinistro (con spostamento di quest’ultimo sulla fascia destra) ed ha interpretato alla perfezione il ruolo andando spesso a ricoprire la posizione di trequartista, sempre partendo da sinistra un po’ come ha fatto Diamanti per tutto il primo tempo, riuscendo a creare il panico tra gli avversari potendo sfruttare la sua freschezza e la sua immensa tecnica individuale.

Nella seconda immagine lui non riceve palla ma è evidente come la sua posizione aiuti lo sviluppo dell’azione. Intanto attira nella sua zona quattro uomini, con i centrocampisti che si perdono completamente l’inserimento alle loro spalle di Rohden. Budimir col suo movimento porta via Dainelli dal centro dell’area, Nalini rimane largo, e quindi si crea un corridoio centrale molto interessante per lo svedese che ci si butta dentro, con Martella che però anticipa il cross e non riesce a servire il compagno.

Comunque, assolutamente non per caso, il gol decisivo che vale i tre punti arriva proprio grazie a Stoian bravissimo a gestire il pallone sulla trequarti, ad attendere i vari movimenti degli uomini in area di rigore ed a servire con una palla splendida Firenze, bravo anche lui ad allargarsi e a crearsi lo spazio adatto per ricevere il pallone (alla Callejon).

A questo punto sia Firenze che Simy sono perfetti nello gestire la situazione e nel fare la cosa giusta. L’esterno non mette una palla arretrata nel mucchio, ma serve il pallone nello spazio confidando nel movimento in avanti e ad allargarsi di Simy, bravissimo anche lui nell’andare a farsi trovare pronto e ad insaccare sotto la traversa per una rete che pesa tantissimo e che consegna tre punti alla propria squadra.

Crotone che per numero di occasioni create probabilmente non meritava l’intera posta in palio e che deve ringraziare anche il proprio portiere Cordaz autore di tre interventi assolutamente decisivi.  Stroppa dovrà lavorare molto nella gestione di questo tipo di gare. Come anche lui stesso aveva detto in conferenza, quando le squadre aspetteranno il Crotone allora il Crotone dovrà essere bravo ad attirare la squadra avversaria e a farla uscire dalla propria metà campo per poi provare a colpirla. Questo però sarà possibile quando la palla girerà molto più velocemente di quanto fatto ieri, quando si troverà un’alternativa efficace nei casi in cui Benali sarà costantemente marcato a uomo e quando comunque i meccanismi saranno ben più oliati rispetto a come lo sono attualmente.

Detto questo l’onore al merito va sicuramente dato a Lucarelli e al suo Livorno disposto tatticamente alla perfezione. Capace di mettere seriamente in difficoltà i rossoblu grazie alla posizione di Diamanti e alla bravura di Murilo nel muoversi e nel non dare punti di riferimento. I due esterni, Maicon e Iapichino, hanno anche loro fatto un’ottima gara incollandosi a Martella e Faraoni, e proponendosi poi costantemente in fase offensiva. Vista anche l’assenza di Giannetti, siamo certi che il Livorno renderà la vita dura a tutte le squadre. E questo sicuramente rende la vittoria del Crotone ancora più importante sia ai fini della classifica ma soprattutto per quanto riguarda la fiducia e la convinzione nei propri mezzi che non potranno che aumentare e dare maggiore carica a tutto il gruppo rossoblu.

 

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