Home Calcio 360º Mondiali 2018: guida alle semi-finali, Francia-Belgio

Mondiali 2018: guida alle semi-finali, Francia-Belgio

by Redazione Sport Time Calabria

Oggi, Martedì 10 Luglio, è il giorno della prima semi-finale dei campionati del mondo. È una di quelle date che vengono ricordate nel tempo, per motivi diversi ovviamente, da tutte le tifoserie che hanno la possibilità di viverle da protagonisti. Come noi italiani, ad esempio, ricordiamo in modo indelebile il 4 Luglio del 2006, giorno della semi-finale di Dortmund vinta contro i tedeschi ai supplementari.

Ecco, oggi potrebbe essere uno di quei giorni per i tifosi francesi, ma soprattutto per quelli belgi. Il Belgio infatti è solamente alla seconda semi-finale della sua storia ad un Mondiale, dopo quella di Messico 86 dove venne sconfitto dai vincitori di quella edizione, ovvero dagli argentini. Per la Francia, invece, è la sesta volta che raggiunge almeno la semi-finale. Delle cinque precedenti occasioni solo in una di queste è riuscita poi a laurearsi campione del mondo, in casa nell’edizione del ’98.

Entrambe le formazioni si presentano a questa sfida in ottima forma. I francesi dall’esordio in poi hanno mostrato un continuo miglioramento. Agli ottavi il solo gol di scarto contro gli argentini nell’incredibile 4-3 non rende giustizia alla supremazia e alla maturità mostrata in campo dai ragazzi di Deschamps. Reagire dopo quell’ uno-due terribile subito a cavallo delle due frazioni di gioco a causa delle reti di Messi e Mercado non sarebbe stato facile per nessuna squadra, invece la Francia è stata capace di rimontare con merito e decisione, dimostrando un grande atteggiamento e una “gran testa”, nonostante la bassissima età media dei singoli calciatori. Ai quarti, grazie anche all’assenza di Cavani, ha faticato il minimo indispensabile per sbarazzarsi di un Uruguay tenace come sempre, ma troppo spuntato per poter mettere in difficoltà i francesi. Gli uomini di punta della squadra sono senza dubbio Griezmann e Mbappè. Il primo, che anche lui come la squadra cresce di partita in partita, sta offrendo prestazioni eccezionali. Oltre alle capacità balistiche ben note, sta dimostrando grande intelligenza e spirito di sacrificio. Nel 4-3-3 di Deschamps lui gioca sul centro-sinistra in appoggio a Giroud, che è il riferimento centrale dell’attacco, ben più dentro al campo rispetto alla posizione che assume invece Mbappè. Il fenomeno del PSG è senza dubbio il giocatore più chiacchierato di questi Mondiali, la doppietta contro l’Argentina lo ha già consegnato alla storia, seppur non ancora ventenne. Dopo una partita quasi al risparmio contro l’Uruguay ci si attende tantissimo da lui quest’oggi.

Come dicevamo Mbappè parte molto largo sulla fascia destra nel tridente “anomalo” francese, e così facendo sfrutta le sue caratteristiche migliori che sono sicuramente la velocità e la tecnica in spazi ben più ampi di quelli che troverebbe nella fascia centrale del campo. Inoltre questa disposizione aiuta poi la fase difensiva dove la Francia si dispone con un 4-4-2. Griezmann va infatti nella posizione di vera e propria seconda punta al fianco di Giroud e Mbappè scivola all’indietro andando ad allinearsi con la linea dei centrocampisti. Nel 4-3-3 iniziale in mezzo troviamo Kantè che staziona come suo solito davanti la difesa, Pogbà leggermente più alto sul centro-destra, ma con liberta di svariare parecchio, e Matuidi sul centro-sinistra con compiti tattici più rigidi rispetto al corrispettivo dello United.

Disposizione iniziale nel 4-3-3 francese di difesa e centrocampo

Nella fase difensiva infatti è compito proprio di Matuidi allargarsi a sinistra per coprire la fascia e formare il 4-4-2 con Pogba e Kantè al centro. Dietro la difesa a 4 è formata da due giovani terzini in forte crescita come Pavard ed Hernandez, rispettivamente sulla destra e sulla sinistra, con al centro la coppia formata dal leader difensivo Varane del Real Madrid sul centro-destra e Umtiti del Barcellona sul centro-sinistra.

Proveranno a fermare la Francia questa sera i giocatori del Belgio guidati dal CT spagnolo Martinez. L’allenatore è stato uno dei protagonisti principali della squadra, oltre alle ovvie individualità eccelse che il campo ha offerto. È riuscito a fare di un gruppo di ragazzi che giocano sparsi per il mondo (solo 1 su 23 gioca in Belgio) una squadra a tutti gli effetti. Una squadra che ha dimostrato di saper interpretare la gara a seconda del momento in differenti modi e quasi sempre con ottimi risultati. Quei primi minuti del secondo tempo contro il Giappone nella gara degli ottavi deve aver dato una scossa a tutti. Dopo il girone vinto in scioltezza e la prospettiva di giocare l’ottavo più facile, sulla carta ovviamente, probabilmente ci sarà stato un calo di tensione o comunque il gruppo avrà pensato di essere già ai quarti di finale senza doversi sforzare troppo.

Fortunatamente il calcio non funziona così, ed ecco che puoi ritrovarti in svantaggio di due reti ad un ottavo di finale di un Mondiale contro il Giappone, nonostante tu in squadra abbia dei veri e propri campioni. In quest’occasione si è vista comunque una reazione da grande squadra, complice anche un atteggiamento letteralmente da “harakiri” da parte dei nipponici che tutto hanno fatto tranne che provare a proteggere il risultato.

Il contropiede che ha regalato la vittoria al Belgio all’ultimo secondo

La clamorosa vittoria finale in rimonta, col gol decisivo del 3-2 realizzato sul fotofinish, ha dato un’ulteriore spinta motivazionale a tutto il gruppo che all’ostacolo successivo dei quarti si è trovata di fronte quella che, a quel punto era considerata la favorita principale per la vittoria finale, il Brasile.

IL CT Martinez ha fatto tesoro degli errori della gara precedente ed ha affrontato i brasiliani nel migliore dei modi, attuando degli aggiustamenti tattici e di uomini rivelatisi poi decisivi. Il Belgio infatti ha battuto il Brasile regalando al pubblico un grande primo tempo a livello offensivo e di creazione di gioco, con De Bruyne avanzato nella parte centrale dell’attacco e Hazard e Lukaku che partivano larghi senza dare punti di riferimento alla difesa avversaria per poi tagliare verso il centro.

De Bruyne “falso nueve” con Lukaku largo. Centrocampisti brasiliani tutti marcati e difficolta nell’impostare per il Brasile

Nella seconda frazione invece i belgi hanno dimostrato un’ottima tenuta difensiva con la difesa, inizialmente a 3, che all’occorrenza passava a 4 con la scalata naturale all’indietro di Meunier e l’allargamento sulla fascia di Vertonghen. Al centro si è sentito il ritorno in pianta stabile di Kompany che ha dato sicurezza e decisivo è stato l’apporto del portierone dell’Atletico Madrid Courtois. A centrocampo hanno giostrato il solito Witsel con l’ausilio delle due novità da titolari Fellaini e Chadili, autori da subentranti di due delle tre reti decisive della rimonta contro il Giappone.

Disposizione delle due squadre quando impostava il Belgio

 

Ci aspettiamo quindi una partita a dir poco scoppiettante. Due formazioni che possono vantare una quantità di talento e di qualità offensive enormi, alle quali sanno unire uno spirito di squadra notevole. Tatticamente sarà molto interessante vedere come le due difese si aggiusteranno per contrastare gli avanti avversari, i quali possono appunto adottare varie soluzioni a seconda della situazione e del momento della partita. Per il Belgio potrebbero essere decisivi Hazard e De Bruyne che contro il Brasile hanno fatto il bello ed il cattivo tempo, facendo ammattire gli avversari coi loro movimenti tra le linee e la loro capacità di portar palla in velocità per servire poi i compagni o concludere a rete. Così come potrebbe essere decisiva la forza fisica di Lukaku che in progressione si è dimostrato devastante, oltre che parecchio ispirato in zona gol. Dall’altra parte in egual misura Mbappè e Griezmann sono in uno stato di grazia tale da mettere paura a qualsiasi difesa. Ci si attende molto anche da Pogba che, un po’ più a intermittenza, ha comunque mostrato delle giocate decisive e potrebbe anche per lui questa essere la partita della definitiva consacrazione in nazionale. Insomma una sfida assolutamente da non perdere e dalla quale uscirà la prima finalista di questo Mondiale, ed a prescindere dal risultato ci sentiamo di dire che chiunque delle due dovesse farcela a raggiungere la finale di Mosca lo farebbe più che meritatamente.

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