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Perugia-Crotone: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

Perugia e Crotone arrivavano a questa sfida con due stati d’animo nettamente differente. Gli umbri avevano raccolto due vittorie nelle ultime due gare, entrambe col risultato di 3-2, che avevano dato entusiasmo seppur lanciando dei segnali d’allarme per la fase difensiva. I calabresi invece dovevano provare a svoltare dopo il pareggio interno col Carpi che aveva lasciato tanti rimpianti e dopo dei risultati sicuramente al di sotto delle aspettative.
I padroni di casa guidati da Alessandro Nesta sono scesi in campo col loro classico 4-3-1-2 molto simile a quello utilizzato dal Lecce (che abbiamo visto nell’analisi di Cosenza-Lecce) con Verre a fare da trequartista a supporto di Vido e Melchiorri e con due classe 99, Dragomir e Kingsley a fare da interni ai lati del capitano Bianco.
Oddo alla sua seconda panchina ufficiale alla guida del Crotone ha dovuto ovviare alle assenze di Martella e Marchizza adattando Faraoni come terzino sinistro e facendo tornare nuovamente Sampirisi sulla destra con la coppia Curado-Vaisanen al centro. A centrocampo conferma per il trio Molina-Barberis-Rohden, mentre in avanti a fare da riferimento centrale Simy preferito a Budimir, con Firenze e Stoian che invertono le loro posizioni di partenza rispetto alla partita precedente.

Il primo tempo ha visto un predominio crotonese nella prima e nell’ultima parte mentre è stato molto pericoloso il Perugia nella parte centrale durante la quale ha anche segnato la rete del primo vantaggio.
Inizia dunque bene il Crotone, compatto dietro e che allarga tanto il gioco in fase offensiva con diversi cambi di gioco, specie da destra verso sinistra, che mettono in difficoltà la difesa perugina.
I padroni di casa dal canto loro non partono con particolare aggressività, ma lasciano il pallino del gioco in mano agli ospiti, cercando di studiare come e dove poter ripartire in contropiede con efficacia e pericolosità.
Il Crotone quando difende si schiera con un 4-1-4-1 con Barberis che staziona davanti la difesa e marca Verre che prova a dettare il passaggio tra le linee. Dragomir cerca di dar fastidio sia allargandosi e dando ampiezza alla manovra e sia tagliando verso le trequarti alle spalle dei centrocampisti del Crotone. Da notare anche le posizioni di partenza di Vido e Melchiorri che partono larghi per poi tagliare verso il centro. Da qui anche il parallelo con il Lecce di Liverani e i movimenti che fanno Palombi e La Mantia nei giallorossi con Mancosu che fa “il Verre”.
Ma il Crotone soffre molto poco nel primo quarto d’ora e si muove bene da squadra sia quando deve compattarsi dietro che quando deve imbastire le sue ripartenze.
Nell’immagine vediamo come addirittura si formi quasi una linea a 6 nei momenti in cui il Crotone chiude ogni varco ed ogni linea di passaggio agli avversari.
A differenza della precedente gestione il Crotone, quando è aggredito alto, mixa maggiormente i rinvii lunghi del portiere e le uscite palla al piede. Quando decide di giocarla però sembra farlo con maggiore qualità, come nell’occasione delle due immagini seguenti dove esce da una situazione di pressing intricata con una bella verticalizzazione su Rohden che ribalta velocemente l’azione e crea un pericolo alla difesa perugina.
Saltata la linea di pressing del Perugia il Crotone ha la possibilità di attaccare l’area di rigore con 5 uomini contro i 4 difensori schierati avversari, Rohden scaricherà a sinistra per Stoian il cui cross poi non sarà particolarmente preciso.
Come dicevamo l’altra situazione in cui il Perugia andava in difficoltà erano i cambi gioco: gli uomini di Nesta tendevano a chiudersi centralmente lasciando spesso libero il lato debole ma il Crotone non è riuscito a sfruttare a pieno questo tipo di situazioni sbagliando spesso il cross o l’ultimo decisivo passaggio.
Qui Molina sfrutta la sovrapposizione di Sampirisi per rientrare in mezzo al campo e cambiare gioco su Stoian che ha tanto spazio per crossare e Firenze, che nel frattempo si era spostato in mezzo a supporto di Simy, che per poco non befferà il portiere perugino dopo una carambola in area di rigore.

Dopo questa fase iniziale il Perugia sembra prendere le misure e inizia a essere molto più incisivo nelle ripartenze sfruttando anche l’atteggiamento del Crotone troppo aggressivo e disordinato quando andava a pressare alto. I padroni di casa sfruttano maggiormente la catena di destra con Kingsley che spinge con qualità e Melchiorri che si allarga spesso da quella parte scombinando gli assetti difensivi rossoblu.
Il primo gol del Perugia nasce proprio sulla fascia destra e viene esattamente da una situazione in cui il Crotone si fa attirare dal giro palla arretrato degli umbri e porta i 6 uomini di centrocampo e attacco in pressione con in particolare le due mezzali Rohden e Molina altissimi che vanno entrambi sul portatore di palla il quale scarica verso il portiere che rinvia.
Il rinvio arriva sui piedi di Vido ed all’altezza del centrocampo si predispone un potenziale 4 contro 4 molto pericoloso. Qui Vido è molto bravo a lanciare Kingsley che si butta subito in profondità. Faraoni in copertura, complice forse anche un fallo, si fa soffiare il pallone dal centrocampista nigeriano il quale poi serve Verre che conclude indisturbato dal limite dell’area di rigore.
Bravo anche Melchiorri che col suo movimento ad attaccare il primo palo porta con sé il difensore e contribuisce a lasciare tutto lo spazio a Verre per calciare senza opposizione di alcun giocatore del Crotone.
Va segnalato però che, anche a causa del suddetto movimento, al momento del tiro del numero 5 del Perugia Melchiorri è in evidente posizione di fuorigioco attivo in quanto si trova esattamente davanti al portiere Festa ostruendogli la visuale.
Fatto sta che il Perugia passa così in vantaggio ed il Crotone, come al solito, ad una delle primissime disattenzioni viene punito. I giocatori di Oddo accusano il colpo e per una decina di minuti vanno in confusione non riuscendo a riorganizzare da subito la reazione e subendo altre ripartenze pericolose da parte del Perugia che va vicino al gol del raddoppio in un paio di occasioni.
Nelle due immagini un’altra situazione dove il Crotone perde palla grossolanamente sulla fascia sinistra con Stoian che sbaglia l’appoggio di prima verso Simy, quando avrebbe potuto invece gestire e ragione, ed il posizionamento dei centrocampisti causa un’altra ripartenza potenzialmente letale per i padroni di casa. Mazzocchi intercetta la palla e serve Kingsley il quale verticalizza per Verre andandosi poi a lanciare sulla fascia destra e chiudendo il triangolo lungo col trequartista ex Pescara e andando poi a mettere un pallone molto pericoloso in area di rigore.

Dopo questa sfuriata il Perugia ri-abbassa nuovamente il baricentro e comincia a difendere in modo organizzato e compatto col Crotone che riprende in mano il pallino del gioco. Gli umbri cercano di chiudere ogni linea di passaggio e di marcare i possibili ricevitori in modo da costringere i difensori che impostano a lanciare lungo.

Non a caso le occasioni migliori per il Crotone nascono quando o si riesce a uscire bene palla al piede da dietro saltando la prima linea di pressing o con una verticalizzazione o con un dribbling. Questo ultimo aspetto è mancato completamente al Crotone in questa stagione: i terzini raramente hanno saltato l’uomo in pressing e ribaltato l’azione, così come anche tra gli uomini offensivi non ce n’è stato uno capace con regolarità di sfruttare questo tipo di situazioni anche in zone più avanzate del campo.
L’occasione più importante e meglio costruita per il Crotone di tutto il match nasce da un’iniziativa di Sampirisi che con coraggio salta un uomo e supera la linea di metà campo palla al piede prendendo completamente alla sprovvista la difesa del Peugia che è piazzata malissimo.
Qui escono fuori i limiti di Sampirisi che non vuole o forse non vede la possibilità di servire direttamente Simy che avrebbe modo, se imbeccato bene, di andare direttamente in porta. Il terzino decide quindi di appoggiarsi a Stoian, nel frattempo passato a destra con Firenze a sinistra (per gli ultimi 15 minuti del primo tempo, poi torneranno come ad inizio gara), il quale sarà lui a servire Simy che però nel frattempo è stato raggiunto dai difensori e deve quindi controllare spalle alla porta.
L’attaccante nigeriano è bravo a girare sulla destra per Molina che attacca lo spazio e che serve alla perfezione Firenze che però clamorosamente fallisce la rete di testa a colpo sicuro con Gabriel che si esalta e para d’istinto.

La ripresa inizia con lo stesso canovaccio, col Crotone che appare maggiormente organizzato ed aggressivo che mette in serie difficoltà un Perugia a tratti rinunciatario che fa arrabbiare molto Nesta.
L’atteggiamento dei rossoblu è premiato quando viene concesso un calcio di rigore per fallo su Simy dopo una buona azione orchestrata da Molina che a destra è stato uno dei migliori, il quale ha servito Firenze che si era accentrato al limite dell’area e che con un tocco di punta era riuscito a far arrivare il pallone nella zona di Simy che proteggendolo aveva poi subito l’intervento da rigore. Sul dischetto lo stesso Simy non ha fallito e ha riportato la gara sul punteggio di parità.Stoian e Firenze al rientro dagli spogliatoi sono stati schierati da Oddo più centralmente mentre Rohden e Molina sono partiti stabilmente da posizione più larga rispetto al primo tempo.
Inerzia della gara che sembrava quindi essere passata dalla parte del Crotone, ma evidentemente non essendo un periodo particolarmente fortunato per i rossoblu, passano solo 6 minuti ed il Perugia si ritrova nuovamente in vantaggio grazie alla punizione battuta bene da Falasco in area sulla quale Simy ha deviato involontariamente il pallone nella propria porta battendo il compagno Festa.

A questo punto Nesta per evitare ulteriori complicazioni decide di inserire un difensore El Yamiq al posto di un attaccante Vido e passa ad un 5-3-1-1 molto chiuso con l’obiettivo di correre meno rischi possibili.
Oddo risponde invece con l’ormai classica mossa che il Crotone effettua quando si trova a dover recuperare il punteggio nelle fasi finali della partita, ovvero quella di mettere la seconda punta centrale e passare a un 3-5-2 molto offensivo che dovrebbe utilizzare le fasce per mettere in mezzo quanti più palloni possibili.
È quello che il Crotone prova a fare negli ultimi minuti. Ma la squadra sembra scarica mentalmente, il giro palla è lento e compassato e la maggior parte dei cross arrivano dalla trequarti e sono facile preda per la difesa del Perugia.
Di contro i padroni di casa rischiano un paio di volte di segnare la terza rete, ma in ogni caso riescono a difendere fino alla fine il risultato e a conquistare tre punti importantissimi che li proiettano nelle parti alte della classifica.

Per il Crotone invece ennesima sconfitta, la sesta esattamente, che prolunga ulteriormente un periodo di crisi che sembra non voler terminare, per le più svariate ragioni. Anche oggi, se analizziamo la gara singolarmente, il Crotone non ha demeritato, anzi. Probabilmente il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, e se c’è una squadra che ha mantenuto il controllo del gioco per più tempo quello è stato il Crotone, ma nelle occasioni decisive sia offensive ma anche difensive i rossoblu non sembrano azzeccarne una. Per segnare una rete al momento hanno bisogno di produrre una quantità smodata di occasioni, mentre dietro non appena sbagliano un posizionamento preventivo, o una chiusura, vengono immediatamente puniti. Anche per questo i giocatori sembrano sentire enormemente la pressione e senza vincere non riescono a scrollarsela di dosso con l’effetto di sbagliare appena c’è un’occasione di sbagliare in un momento importante, nonostante la mole di gioco creata rispetto agli avversari specialmente da Lecce in poi. Non vorremmo trovarci al posto di Massimo Oddo che si trova a dover risolvere una situazione sempre più difficile e preoccupante.

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