Home Altri SportApprofondimenti Il Crotone ha imparato ad esser “brutto”: 4 giornate al termine, città in fibrillazione

Il Crotone ha imparato ad esser “brutto”: 4 giornate al termine, città in fibrillazione

by Redazione Sport Team Calabria

Arrivato l’estate 2018 con grandi proclami, con una squadra pronta a tornare – almeno sulla carta – in serie A, Giovanni Stroppa ha affrontato degli imprevisti sulla sua nuova strada a volte neanche riconducibili alla sua responsabilità. Ora, dopo due anni esatti dal suo arrivo, suona la carica:

OBIETTIVO A PORTATA DI MANO – “Mai come in questo momento si sta percependo cosa abbiamo in mano”, queste, tra le altre, le parole di Stroppa nel post-gara di lunedì sera dopo una gara vinta un po’ in affanno ma con la forza di un atleta che vede il traguardo davanti a se, ad “un tiro di schioppo” e sta producendo lo sforzo finale. E’ sembrato un po’ un atleta stanco il Crotone nell’ultima uscita dello Scida, ma l’avversario ci ha messo del suo: il Pordenone di Tesser, ben messo in campo, si è difeso spesso con 10 uomini dietro la linea del pallone e non ha rinunciato alle ripartenze, tutt’altro. In alcune circostanze è andato anche vicino ad un gol che forse avrebbe meritato. Ma poco conta, ciò che conta è il risultato, ciò che conta è la terza vittoria consecutiva, il decimo risultato utile consecutivo se si torna indietro a ritroso fino alla fase pre-covid.

IL BELLO, IL BRUTTO E..IL CATTIVO – Ciò che conta è che gli squali hanno imparato anche a soffrire ed in questo ci vediamo anche la maturazione di Stroppa che inizia a pensare al sodo quando c’è da farlo. Lo aveva detto nel pre-partita: “servirà una vittoria sporca”e così è stato perché i rossoblu, trovato il vantaggio con Simy (ma ormai non fa più notizia) il quale ha raggiunto Iemmello in vetta alla classifica marcatori; hanno si provato a chiuderla per poi tirar fuori la cattiveria agonistica di un gruppo che vuole raggiungere a tutti costi l’obiettivo. Ed è questa, crediamo, l’evoluzione finale dell’undici di Stroppa: esser diventati non solo belli ma anche e soprattutto “cattivi” e concreti, caratteristica che era forse mancata (a tratti) nel girone di andata.

STEP BY STEP, MA... – Quattro gare alla fine, 5 i punti di distacco dallo Spezia, l’unica compagine che sta provando a tenere il passo dei pitagorici. Inutile fare calcoli e/o tabelle, bisogna “vivere alla giornata”: dunque sotto con la Salernitana ma con la consapevolezza di aver completato il processo di crescita, iniziato forse a gennaio dello scorso anno, passato per una salvezza se vogliamo sofferta e che sta per avere il finale più bello. Ma non si parli di favole, questo Crotone è una splendida realtà.

CITTA’ IN FIBRILLAZIONE – La realtà è infatti quella di un popolo che, un po’ dormiente, si sta risvegliando in questi giorni d’estate, un’estate cocente, come spesso accade in Calabria. Territorio da sempre martoriato, non diciamo nulla di nuovo, ancora più depresso dal Covid, (che per fortuna non è stata invasivo come altrove), ma con la voglia di leggerezza, di avere una sorta di normalità. Se vogliamo il calcio è anche questo o solo questo! Voglia di gridare all’Italia intera, e forse al mondo: “siamo tornati, siamo ancora qua, pensavate fossimo un bluff, e invece”. Quella solita voglia di riscatto insita in ogni meridionale. Perché se la prima promozione in A può essere un caso, un episodio, la seconda no. Non lo è più. E’ una meravigliosa conferma. Crotone ci crede, Crotone è in fibrillazione.

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