65 minuti di grande calcio, di totale dominio del campo, di manifesta superiorità in casa della terza in classifica. Il Crotone visto venerdì sera al Tombolato, ha davvero fatto impressione: qualità infinita nella giocate corali, compattezza di squadra ed attenzione massima nella fase difensiva. E poi le individualità che – come spesso detto da Stroppa – esaltano la squadra. Ed allora Junior da Belo Horizonte, si trasforma per una sera in uno di quei avvoltoi neri che soleva ammirare nel suo Brasile, e rapace per ben due volte piomba alle spalle degli avversari, rubandogli la sfera e depositandola in rete.
Nel mezzo, un altro ragazzone venuto da lontano, il gigante di Onistha, decide di mettersi in proprio – non solo imitando le gesta di un certo Denis Bergkamp – ma mostrando a tutti i segni di un miglioramento visibile ad “occhio nudo”, quotidiano, netto, importante.
Miglioramenti che lo stanno portando a diventare un attaccante completo e che lo hanno portato ad essere il vice-capocannoniere del campionato. Un capolavoro il gol di Simy, un’azione d’altri tempi che non ci si aspetta da uno stangone come lui, ma alla quale forse bisogna iniziare ad abituarsi.
Il resto lo fanno i vari Barberis(lucido), Benali (sontuoso), Molina (instancabile), Zanellato (sfortunato ed impreciso sottoporta), Gerbo e Cordaz che guida difesa e compagni da vero capitano.
Una vittoria che ha lanciato un segnale rilevante alle rivali nel momento decisivo del campionato, che ha sancito – se mai ce ne fosse stato bisogno – la forza di un collettivo che, al di la di alcuni passi a vuoto, ha sempre eccelso in tutti i fondamentali di questo sport.
E non v’è dubbio che, a meno di clamorosi ribaltoni – questo Crotone – non può che andar diritto in serie A, il Pordenone è avvisato.
