Sembra una barzelletta ma non lo è. E’ invece l’ennesimo tormentone estivo che torna di moda casualmente a due giorni dal primo impegno ufficiale del Crotone calcio nel proprio stadio, il glorioso Ezio Scida. E già perché al Soprintendente Mario Pagano non sono bastate ben due sentenze del TAR Calabria che hanno dato ragione al FC Crotone riguardo al delicato tema legato alle tribune amovibili apposte sopra i reperti dell’antica kroton ma che non hanno per nulla intaccato il sottosuolo, come appunto stabilito dal TAR. Forse non le avrà lette, penserà qualcuno, oppure forse non ne avrà dato valore ritenendo la pronuncia del massimo organo di giustizia regionale infondata. Fatto sta che, anche quest’anno, a pochi giorni dal primo impegno ufficiale casalingo degli squali arriva la diffida (l’ennesima) a smontare le tribune e/o a risarcire i danni allo Stato. La riposta di Sindaco e società non si è fatta attendere:
“Con un tempismo ad orologeria, alla vigilia del primo appuntamento ufficiale della stagione calcistica, arriva da parte della Soprintendenza Archeologica la diffida allo smontaggio delle strutture amovibili dello stadio Ezio Scida.
Evidentemente qualcuno o qualcuna non gradisce che il derby con il Cosenza si giochi allo Stadio Ezio Scida.
Ho già dato mandato agli avvocati per i relativi atti per ribadire le nostre ragioni già ampiamente dettate dalle sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale e ribadite dal Consiglio di Stato.
Spero sia uno degli ultimi regali di questo Governo che su questo territorio non ha portato che problemi, che ci hanno visto e ci vedono togliere tempo alla attività amministrativa per inseguire contenziosi che tra l’altro ci provengono da altri Enti.
Mi rammaricai all’epoca della sentenza, positiva per il Comune, di aver dovuto sostenere un contenzioso con una altra Istituzione ma, evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e continua sulla stessa strada.
Errare è umano ma perseverare è diabolico!
Questo è sintomatico del non voler risolvere i problemi ma di volerli creare volutamente e scientemente ai danni di un territorio che per avere i suoi diritti, ogni volta deve lottare con le unghie e con i denti.
Abbiamo affrontato questi muri ideologici nel passato e continueremo a farlo anche adesso.
Ne avremmo volentieri fatto a meno.
Auspico che veramente sia l’ultimo atto, l’ultimo colpo di coda di chi ha dimostrato di non amare questo territorio”
Queste le parole del Sindaco Ugo Pugliese, di seguito invece, la risposta del presidente Gianni Vrenna:
“Ormai siamo all’accanimento.
Non riusciamo a darci altre spiegazioni rispetto ad una vicenda che sta assumendo toni grotteschi. L’accanimento contro una città, contro una società sportiva diventata modello per tutta Italia tranne che per alcuni burocrati che pensano di ammazzare le emozioni e i sentimenti di un popolo.
Oggi, venerdì 9 agosto, a soli due giorni dalla prima partita ufficiale della stagione (Coppa Italia contro l’Arezzo domenica sera), abbiamo ricevuto l’ennesima diffida a firma del Soprintendente per la Calabria Mario Pagano, a smontare “ad horas” le strutture dello stadio Ezio Scida.
Una diffida che non solo suona come una minaccia, ma che si fa beffa della sentenza del Tar Calabria giunta nei primi giorni di giugno e che ha rispedito al mittente le precedenti osservazioni dei signori della Soprintendenza e, soprattutto, che viene stranamente notificata a sole 48 ore dall’esordio stagionale e in un periodo fitto di impegni calcistici. Quasi a voler creare più disagi possibili nell’adire d’urgenza le vie legali per ottenere la sospensiva di una misura che ci appare davvero sproporzionata ed evidentemente studiata a tavolino per nuocere ad una intera comunità.
O forse dobbiamo supporre che l’obiettivo dell’accanimento sia ben più circoscritto? Da tempo, purtroppo, si percepisce la strana sensazione ci possa essere un vero e proprio attacco personale su più fronti…
Vogliono uccidere il Football Club Crotone, vogliono toglierci l’ossigeno e impedire ad un intero territorio di poter godere di uno dei pochi momenti di svago, ma che non è solo tale: il calcio a Crotone è diventato negli anni motivo di grande orgoglio per un intero popolo che, seguendo le vicende di una squadra di calcio rispettata in tutta Europa, ingrossa il petto e mostra la sua appartenenza storica e culturale. Vogliono impedirci tutto questo, e lo fanno con scientificità chirurgica.
Siamo davvero stanchi di lottare contro tutto e tutti e se la Soprintendenza insisterà su questa strada saremo costretti a prendere decisioni drastiche, pretendendo che siano ben attribuite le responsabilità e gli eventuali danni che tali gesti causano o, in ultima analisi, ritirando la squadra da tutte le competizioni, perché è evidente che questa è la volontà di chi continua a produrre carte per far male al popolo crotonese, a partire da quei politici che dovrebbero difendere e tutelare questo territorio.”
Il Presidente
Gianni Vrenna