Home Calcio 360º Mondiali 2018, ecco i primi verdetti: Francia, Russia, Uruguay e Croazia avanti. Crolla l’Argentina

Mondiali 2018, ecco i primi verdetti: Francia, Russia, Uruguay e Croazia avanti. Crolla l’Argentina

by Redazione Sport Time Calabria

Si è completata la seconda giornata per i gruppi A, B e C. Ed hanno espresso già dei verdetti importanti, con tre squadre che sono già qualificate matematicamente (Francia, Russia, Uruguay), una che è ad un passo (Danimarca) e due che hanno ipotecato la qualificazione ma devono attendere anch’esse l’ultima gara durante la quale basterà loro non perdere (Spagna, Portogallo).

Dunque nel girone A tutto come previsto. Passano Russia e Uruguay le quali, appaiate a 6 punti, si giocheranno il primo posto nella sfida della terza ed ultima giornata. Non che la vittoria del girone garantisca un impegno più semplice però, infatti chi va avanti come prima incontrerà la seconda del gruppo B, ovvero una tra Spagna e Portogallo. La Russia ha chiuso la pratica battendo col risultato di 3-1 l’Egitto. Si conferma dunque, dopo il 5-0 inaugurale contro Arabia Saudita, una squadra con un’idea di calcio propositiva che, forte anche del fattore campo, vuole provare a ricoprire il ruolo di rivelazione di questi Mondiali. Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, un autogol egiziano nei primi minuti della ripresa ha spianato la strada ai russi che hanno chiuso la pratica nel giro di un quarto d’ora grazie alle reti di Cheryshev e Dzyuba. A nulla è servita la rete su rigore firmata da Salah, se non al campione del Liverpool stesso che almeno si è tolto la soddisfazione di segnare dopo aver rischiato di non poterci nemmeno essere. Nell’altra sfida al Uruguay è bastata invece la rete di Suarez al 23° del primo tempo per portare a casa la qualificazione matematica. I sauditi, spinti anche dalla voglia di non fare un’altra figuraccia, hanno dato tutto e con caparbietà sono riusciti a far sì che il punteggio non fosse più ampio. Ma non sono mai riusciti a rendersi pericolosi, causa evidenti limiti tecnici, concedendo per di più un gol tutt’altro che inevitabile. Gol firmato, come dicevamo, dal bomber blaugrana Suarez che festeggiava tra l’altro le 100 presenze in nazionale. Bravo a sfruttare una marcatura non proprio perfetta del difensore ed un’uscita a vuoto del portiere avversario e ad insaccare a colpo sicuro. Ultima giornata che avrà dunque il sapore di un’amichevole per tutte e quattro le squadre. Ovviamente il termine “amichevole” è abusato in questo caso, trovandoci sul palcoscenico della competizione calcistica più importante al mondo, ma in effetti per egiziani e sauditi non ci sarà alcun obiettivo se non quello di mettersi in mostra e fare bella figura, provando magari a portare a casa una vittoria; per Russia e Uruguay invece c’è sì l’obiettivo primo posto ma, come dicevamo, il fatto di trovare in ogni caso una nazionale fortissima agli ottavi (Spagna o Portogallo) probabilmente favorirà qualche rotazione e darà modo alle due squadre di risparmiare energie importanti in vista appunto del prossimo turno che sarà comunque proibitivo.

Passiamo ora al girone B. Spagna e Portogallo hanno praticamente ipotecato il passaggio agli ottavi. Hanno battuto rispettivamente Iran e Marocco, entrambe col punteggio minimo di 1-0, e si sono portate quindi in testa alla classifica del raggruppamento con 4 punti. Poi c’è l’Iran che, forte dei 3 punti conquistati all’esordio col Marocco, coltiva ancora una speranza, infatti un’eventuale clamorosa vittoria all’ultima giornata contro Ronaldo e compagni regalerebbe loro la qualificazione. Già fuori invece i marocchini che nella gara contro il Portogallo concedono un gol dopo 4 minuti all’uomo del momento, Cristiano Ronaldo, lasciato colpevolmente libero di colpire di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Poi ci provano, come ci provarono contro l’Iran, producono gioco e occasioni, mettendo in mostra alcune buone individualità ma mancano di concretezza e alla fine non raccolgono nulla. Il Portogallo invece, forte del gol iniziale, cerca di controllare la partita provando a spendere meno energie possibili, ma deve ringraziare anche Rui Patricio se alla fine riesce a portare a casa i tre punti. Tre punti che si è dovuta sudare più del previsto anche la Spagna che contro l’organizzatissimo Iran di Queiroz non va oltre il gol, quasi casuale, di Diego Costa in mischia che riesce a sbloccare la gara al 54° minuto. Fino a quel momento la roccaforte iraniana aveva retto bene agli attacchi spagnoli, così come ha continuato a farlo dopo il gol subito. Gli iraniani, che durante le lunghe fasi di possesso palla degli spagnoli erano schierati con un 6-3-1 a protezione della propria area, sono riusciti anche a impensierire la difesa avversaria creando alcuni pericoli, ed hanno addirittura esultato per un gol del pareggio che sarebbe stato a dir poco storico, ma che era stato segnato purtroppo per loro in posizione di fuorigioco. Spagna e Portogallo dunque si avviano a passare il turno, basterà non perdere infatti nella gara che chiuderà questa fase a gironi per assicurarsi gli ottavi di finale.

Nel girone C abbiamo un’altra qualificata, ovvero la Francia che batte per 1-0 il Perù e vola in testa al girone con 6 punti. Dietro di lei, con 4 punti, a un passo dagli ottavi, c’è la Danimarca che nell’altra sfida impatta per 1-1 con l’Australia. Questa la gara che aperto le danze alle ore 14. Un primo tempo vivace e combattuto con i danesi che passano in vantaggio grazie al bel gol della stella della squadra Eriksen e gli australiani che riescono a pareggiare poco prima dell’intervallo segnando, come nella gara inaugurale contro la Francia, su calcio di rigore realizzato anche questa volta dal capitano Jedinak. Nella ripresa sono i canguri a prendere in mano la partita e sono loro a provare con maggiore insistenza a vincere la partita. Schmeichel para tutto il parabile, avanti i danesi si spengono, e il risultato non si schioda. Un pareggio che fa comodo alla nazionale guidata da Age Hareide, forte del vantaggio in classifica ovviamente, ma che non chiude il discorso qualificazione. All’ultima giornata infatti l’Australia se la vedrà col Perù già eliminato, mentre la Danimarca dovrà affrontare la Francia. Ai francesi basterà un pareggio per garantirsi il primo posto, pareggio che nello stesso momento darebbe la qualificazione anche ai danesi, ma siamo a un Mondiale e crediamo che ogni partita venga sempre giocata al massimo da tutte le squadre, legittimo quindi per gli australiani coltivare ancora una speranza (legata ovviamente ad una propria vittoria contro il Perù in primis). Francia che ha regolato i sudamericani nella sfida delle 17 grazie al gol del più giovane francese di sempre a segnare ad un Mondiale: Kylian Mbappè. Il gioiello del PSG decide infatti la gara con un gol al 34° minuto che suggella la superiorità francese che nel primo tempo crea numerosi azioni da gol. Francesci che con Giroud al centro dell’attacco, e Dembelè in panchina, risultano più incisivi rispetto alla gara d’esordio ed anche tutta la manovra di gioco ne risente in meglio con una squadra che è sembrata in netta crescita. Nella ripresa, anche per risparmiare forze, i galletti hanno pensato più a difendere il risultato, respingendo i numerosi attacchi del Perù che deve alla fine salutare la competizione. E lo fa con non pochi rimpianti, specie ripensando alla partita contro la Danimarca dove ha creato tantissimo e sprecato altrettanto, per poi venire beffata da un gol in contropiede.

Del girone D si è giocata invece una sola gara della seconda giornata, quella che si è disputata nella serata di Giovedì e che ha visto di fronte Croazia e Argentina. Una partita attesissima per innumerevoli motivi. Messi, la formazione schierata da Sampaoli, la prova di maturità per la Croazia erano tutti temi d’interesse importanti. Ne è uscita vincitrice, ed in modo netto, la Croazia che ha travolto l’Argentina col risultato di 3-0 che non lascia spazio ad alcuna discussione. La formazione schierata dal CT argentino risulta assolutamente non competitiva e messa malissimo in campo. Difesa a tre coi centrali sempre stretti che lasciano praterie sulle fasce a Perisic e Rebic che fanno il bello ed il cattivo tempo. Circolazione di palla imbarazzante, con Messi circondato spesso da avversari che raramente lascia la zona centrale del campo e si propone pochissimo. Il fuoriclasse argentino, inspiegabilmente, non riesce per l’ennesima volta ad incidere con la maglia a strisce biancocelesti addosso, e non sembra dare nemmeno molto dal punto di vista psicologico e del morale ai suoi compagni, lui che da capitano dovrebbe trascinarli e motivarli. Dall’altra parte invece c’è un vero e proprio squadrone. Ieri i croati hanno lanciato un messaggio importante: chiunque voglia arrivare fino in fondo dovrà vedersela con noi. Sì perchè la Croazia domina. A centrocampo non c’è partita, Modric comanda e Rakitic fa quello che vuole. Perisic e Rebic sono due spine nel fianco costanti e Mandzukic lotta come al suo solito creando occasioni e spazi per i compagni.

La partita si sblocca al 53° minuto quando Rebic sfrutta un clamoroso errore di Caballero in impostazione di gioco e insacca alle sue spalle con uno splendido tiro al volo. Da questo momento in poi l’Argentina crolla definitivamente e non riesce a creare alcuna occasione pericolosa. La Croazia controlla agevolmente la gara e non perde occasione per ripartire ed andare a far male, mostrando una cattiveria agonistica degna di nota e caratteristica di una squadra che vuole vincere a tutti i costi senza lasciare nulla al caso. Ed è così che a 10 minuti dal termine, per evitare affanni e sofferenze ai suoi, Modric decide di chiudere il discorso con un gran tiro da fuori area che si infila a fil di palo e non lascia scampo al portiere argentino. Non paghi i croati segnano anche il terzo a tempo quasi scaduto con un contropiede ben orchestrato con Rakitic che finalizza su assist del neo-entrato Kovacic. Croazia che passa dunque agevolmente agli ottavi, mentre per l’Argentina ci sono poche speranze. Difficile fare calcoli, ma per prima cosa serve che l’Islanda non vinca quest’oggi contro la Nigeria. Un’eventuale vittoria degli islandesi infatti sancirebbe la quasi certa eliminazione per i sudamericani, che dovrebbero poi all’ultima giornata recuperare tre punti ed almeno 4 gol di differenza reti.

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