Si è conclusa la fase a gironi di questi campionati del mondo e l’eliminazione più sorprendente è senza dubbio quella dei campioni in carica della Germania, che per la prima volta nella loro storia non raggiungono la fase ad eliminazione diretta.
I tedeschi, obbligati a vincere, hanno affrontato la Corea del Sud nel pomeriggio di mercoledì mentre nell’altra sfida si scontravano Svezia e Messico. La Germania parte ovviamente all’attacco ma nel primo tempo crea poco o nulla con due mezze occasioni per Goretzka, che sbaglia l’assist per Werner solo in area, e Hummels che conclude addosso al portiere coreano Jo. Il gol lo sfiora, invece, la Corea del Sud con una punizione molto pericolosa di Jung respinta a fatica da Neur. Il primo tempo termina 0-0, così come a Eketerinburg dove una Svezia assatanata attacca dal primo minuto contro il Messico ma non riesce a sbloccarla nonostante le numerose occasioni per Toivonen, Berg e Forsberg, ed un mancato rigore per fallo di mano che poteva starci ma che non viene assegnato nonostante la VAR review.
Succede quindi tutto nei rispettivi secondi tempi. La Svezia passa in vantaggio, aggiungendo così ulteriore pressione ai tedeschi, grazie al gol dell’esterno del Werder Brema Augustinsson al 50° minuto. L’1-0 dà un’ulteriore spinta agli scandinavi che prima raddoppiano su calcio di rigore trasformato dal capitano Granqvist e poi chiudono la pratica a un quarto d’ora dalla fine grazie ad un’autorete di Alvarez che fissa il punteggio sul 3-0 finale. Svedesi che possono quindi festeggiare mentre il Messico rimane in attesa di sapere quello che succede a Kazan dove nel frattempo la Germania non riesce a sbloccare il match. Loew alla disperata mette dentro Mario Gomez, Muller e Brandt col rischio concreto di scoprirsi, anche se ormai non c’è più nulla da difendere. Per tre volte i tedeschi vanno vicini al gol: prima con un tiro di Reus, poi con un colpo di testa di Hummels imbeccato da un bel cross di Ozil ed infine con un tiro da fuori di Kroos che però esce. Nel recupero addirittura succede l’impensabile, la Corea passa in vantaggio con un gol di Kim, confermato dopo una revisione della VAR, e poi addirittura raddoppia a tempo quasi scaduto con Neur che perde palla sulla trequarti avversaria e Son che può insaccare a porta completamente sguarnita. È tripudio coreano, ma soprattutto è festa per il messicani che passano il girone da secondi in classifica, mentre è notte buia per i tedeschi che vengono così eliminati contro ogni previsione.
In serata si sono giocate le sfide valevoli per l’ultima giornata del girone E, Brasile-Serbia e Svizzera-Costa Rica. Il match principale è ovviamente quello che vede contrapposti i brasiliani ad una Serbia a trazione anteriore obbligata a vincere. Milinkovic-Savic viene arretrato sulla mediana al fianco di Matic, con Tadic, Ljajic e Kostic dietro la prima punta Mitrovic. Il Brasile conferma il 4-3-3 con Casemiro a coprire tutta la zona centrale davanti la difesa, e non solo, con Coutinho e Paulinho sugli interni di centrocampo. Un test importante per i verde-oro che affrontano per la prima volta nel Mondiale una squadra non votata quasi esclusivamente a difendersi e che può quindi mettere alla prova la propria fase difensiva. Nel primo tempo i serbi non riescono a rendersi pericolosi, affidandosi troppo ai lanci lunghi a saltare il centrocampo, ed il Brasile passa in vantaggio con uno stupendo assist di Coutinho che premia l’inserimento centrale dell’altra mezzala Paulinho, bravo a sfruttare lo spazio lasciato libero dal movimento di Gabriel Jesus e ad anticipare con la punta il portiere in uscita. La Serbia nel secondo tempo non ha più nulla da perdere e per venti minuti mette sotto pressione la difesa brasiliana riuscendo anche a creare alcune occasioni pericolose, ma proprio nel miglior momento dei balcanici arriva il gol del definitivo 2-0 firmato da Thiago Silva che insacca di testa sugli sviluppi di un angolo. Brasile che quindi chiude il discorso qualificazione e si prepara a recitare il ruolo di favorita per la vittoria finale avendo mostrato un’ottima solidità, pur con qualche difetto, unita ad una immenso tasso tecnico e di pericolosità dei suoi avanti.
Alla Svizzera bastava un pareggio per qualificarsi e pareggio è stato alla fine. 2-2 contro una Costa Rica mai doma, risultato giusto per quanto visto nei 90 minuti con gli svizzeri che vedevano sfuggire le possibilità di agguantare il primo posto, viste le notizie che giungevano da Mosca. Inizio shock per gli svizzeri con la Costa Rica che sfonda da tutte le parti e colpisce prima un palo e poi una traversa, e obbliga Sommer a due parate importanti. I ragazzi guidati da Petkovic si svegliano intorno alla mezz’ora e sbloccano la gara grazie a un bolide di Dzemaili che permette ai suoi di chiudere in vantaggio la prima frazione, dopo aver rischiato più volte di andar sotto. Nella ripresa la Costa Rica entra in campo ancora vogliosa di far bene alla ricerca del primo gol nella competizione. Gol che arriva, occasione dopo occasione, grazie all’incornata di Waston su calcio d’angolo. Il pareggio sembra accontentare tutti, ma nel finale irrompe Drmic che prima colpisce un incrocio dei pali e poi trova invece l’angolino per il gol del 2-1. Sembra finita ma c’è ancora tempo per un doppio rigore per i costaricani, il primo sconfessato alla VAR, il secondo confermato e segnato da Ruiz che è fortunato in quanto la palla prima colpisce la traversa e poi sbatte sulla schiena di Sommer prima di superare la linea di porta. La gara finisce quindi 2-2 e la Svizzera può festeggiare il passaggio agli ottavi, così come possono festeggiare i migliaia di “Ticos” presenti sugli spalti che hanno visto i loro beniamini segnare due reti in un partita del Mondiale.
Nel pomeriggio di giovedì si sono giocate le sfide del girone H. La Colombia ha battuto il Senegal per 1-0 grazie ad un’altra rete del gigante del Barcellona Mina. Il Giappone invece è stato sconfitto dalla già eliminata Polonia, sempre per 1-0. Colombiani che grazie a questa vittoria conquistano il primo posto del girone, asiatici che invece si qualificano grazie al “fair play”, ovvero al minor numero di cartellini ricevuti dai propri giocatori rispetto a quelli senegalesi. Una regola che lascia un po’ così; si può essere d’accordo sul principio ma nei fatti non è assolutamente detto che una squadra che riceve un paio di cartellini in più debba essere per forza di cose più scorretta dell’altra. Tant’è vero che di fair play, nel vero senso della parola, i giapponesi ne hanno dimostrato ben poco quando, dal 75° minuto circa in poi, hanno praticamente rinunciato a giocare iniziando a passarsi il pallone nella loro metà campo, sfruttando anche la poca voglia dei polacchi che, forti del vantaggio per 1-0 che gli avrebbe almeno consentito di salutare il Mondiale con una vittoria, non avevano particolari motivi per andare alla ricerca spasmodica del raddoppio. Un bel rischio comunque per i giapponesi che in caso di pareggio del Senegal si sarebbe ritrovato beffato ed eliminato. Pareggio che alla fine non è arrivato ed eliminazione dei senegalesi che sancisce anche l’eliminazione dell’intero continente africano che, per la prima volta dopo decenni, non avrà nessuna sua rappresentante nella fase ad eliminazione diretta. Passano quindi Colombia prima e Giappone secondo.
In ultimo, a chiudere questa fase a gironi, è il gruppo H dove, tranne il discorso per il primo posto, era già tutto deciso. Per decidere la vincitrice del raggruppamento si scontrano infatti Inghilterra e Belgio, mentre in contemporanea Tunisia e Panama cercano la gloria della prima vittoria in questo Mondiale. Vittoria che arriva per la Tunisia, ovvero per la più forte delle due, che ha avuto però bisogno di una ripresa di qualità per rimontare il vantaggio panamense arrivato nel primo tempo grazie ad un’autorete di Meriah. Rimonta portata a compimento grazie alle reti di Ben Youssef e Khazri che hanno fissato il risultato sul 2-1 finale.
Belgio e Inghilterra hanno dato vita a una partita, invece, dove nel primo tempo sembrava che nessuna delle due volesse davvero vincere. La sconfitta infatti avrebbe garantito la parte più debole, almeno sulla carta, del tabellone. Non succede praticamente nulla di rilevante infatti nei primi 45 minuti con le due squadre che hanno dato ampio spazio al turnover per provare a far rifiatare le pedine fondamentali, Kane e Lukaku su tutti. Nella ripresa, al contrario, è sembrata partita vera con il Belgio che l’ha spuntata grazie ad un bellissimo gol di Januzaj che insacca con un sinistro a giro sul secondo palo. L’Inghilterra cerca il pareggio con insistenza, Rashford sbaglia clamorosamente solo davanti al portiere belga. Un altro paio di volte gli inglesi sfiorano il gol, così come il Belgio va vicino al raddoppio sugli sviluppi di alcuni contropiede, ma la partita termina col risultato di 1-0. Belgi che se la vedranno agli ottavi con il Giappone ma dalla parte di tabellone di Brasile, Argentina, Francia e Portogallo. Inghilterra che invece avrà un ottavo più duro contro la Colombia ma allo stesso tempo avrà un percorso, sempre sulla carta, più facile almeno sino all’eventuale semi-finale.
Ecco comunque il quadro degli ottavi di finale, con orari e tabellone completo, in questa immagine de “La Gazzetta dello Sport”: