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Reggina: rinunce dolorose ma inevitabili

by Redazione Sport Team Calabria

Di Ruggero Rizzi

     

La Reggina annuncia, con due distinti comunicati, di avere acquisito le prestazioni sportive dello svincolato Ricardo Faty (centrocampista 34enne, ex Roma, con trascorsi calcistici di tutto rilievo) e di Michael Folorunsho (classe 98) centrocampista in prestito dal Bari, ma di proprietà del Napoli. I neo-acquisti vanno a completare il reparto centrale, così come in più occasioni indicato dal ds Taibi.

Di contro dobbiamo annotare la partenza (oltre a quella recente di Manuel Sarao, attaccante accasatosi al Catania) del centrocampista Alberto De Francesco, destinazione Avellino, che ha inteso inviare, tramite social, un affettuoso saluto a città, tifosi e Società, formalizzando, di fatto, una separazione già da tempo annunciata ed oggi ufficializzata dalla stessa Reggina.

Intanto, si registrano le perplessità ed i malumori della piazza all’imminente distacco da un altro dei beniamini dei tifosi: Dimitrios Sounas. Per la ormai nota lista over, il greco – così come altri suoi compagni – si trova a dovere essere sacrificato per lasciare il posto ai neo-acquisti. I supporter amaranto, che già avevano dovuto mal digerire la partenza di Corazza, col cuore più che con la ragione, avrebbero voluto che i protagonisti della passata stagione fossero stati tutti, o quasi, confermati. Ovviamente la cosa, per quanto sentimentalmente apprezzabile, non può trovare spazio in una realtà societaria dove bisogna essere razionali ed emotivamente distaccati per il raggiungimento di determinati obiettivi.

Le strategie di mercato sono ben delineate e non ammettono deroga alcuna, tendenti come sono al raggiungimento di traguardi ambiziosi; per quanto possa dispiacere questo o quel distacco non è possibile immaginare una soluzione diversa da quella tracciata, tenendo conto, tra l’altro, che le società di capitali (e la Reggina lo è) hanno come fine ultimo gli utili di esercizio. Alla voce “passività” i costi degli ingaggi influiscono ed anche parecchio – ammesso che fosse possibile contravvenire alle norme che regolano le liste – ragion per cui a fronte di nessun ricavo gli inevitabili quanto dolorosi tagli sono giustificati dalla ragion di stato.

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