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Cremonese-Crotone: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

Cremonese-Crotone si presentava come una sfida di importanza capitale per i rossoblu guidati da mister Oddo ancora alla ricerca della sua prima vittoria sulla panchina pitagorica, con la squadra che continua a stazionare nelle parti basse della classifica, ben al di sotto delle aspettative di inizio stagione.
La Cremonese, anch’essa protagonista di un cambio di guida tecnica nelle scorse settimane, con l’arrivo di mister Rastelli, era anche alla ricerca di una vittoria che potesse proiettare i grigiorossi verso la zona play-off, obiettivo dichiarato della dirigenza.

Massimo Oddo sorprende tutti con modulo e undici iniziale. Si affida ad una linea a tre difensiva composta da Curado, Vaisanen e Marchizza. Sulle fasce Sampirisi agisce sulla destra, mentre Faraoni si adatta nuovamente per sostituire Martella e staziona sulla sinistra. A centrocampo occasione dal 1° minuto per Aristoteles che si piazza davanti la difesa, con Molina e Barberis mezzali. In attacco doppio centravanti con Budimir e Simy.
Dall’altra parte Massimo Rastelli schiera i suoi con il 4-3-1-2. Davanti a Ravaglia linea a 4 composta da Mogos e Migliore terzini, Claiton e Terranova centrali. Trio di centrocampo con Castagnetti in cabina di regia, Arini sul centro-destra e Croce sul centro-sinistra. Castrovilli che svaria su tutta la trequarti a supporto di Piccolo, che parte spesso spostato sulla destra, e Brighenti.

 

OTTIMO APPROCCIO DEL CROTONE, CREMONESE IN DIFFICOLTÀ.
L’inizio del match è caratterizzato da un ottimo ritmo per entrambe le squadre. Il Crotone cerca di partire più forte possibile, molto aggressivo e propositivo. Lo schieramento scelto da Oddo prende di sorpresa anche la Cremonese che nei primi 10 minuti rischia molto in diverse situazioni. Il 3-5-2 dei rossoblu in fase offensiva diventa un 3-3-4 con Sampirisi e Faraoni che si alzano tantissimo e danno ampiezza all’attacco dei calabresi.
Non a caso la prima, clamorosa, occasione della gara capita sulla testa di Faraoni che segue l’azione e taglia dietro le spalle del terzino destro grigiorosso e va a raccogliere un bel cross tagliato di Aristoteles, colpendo poi di testa da pochi metri ma centrando in pieno il portiere avversario Ravagli.
Il Crotone di Oddo prova a esercitare una notevole pressione nei confronti della squadra di casa la quale, però, tenta di ribattere colpo su colpo con le iniziative di Castrovilli che si muove tanto e prova a non dare punti di riferimento, e di Piccolo che partendo da destra cerca spesso di accentrarsi per provare a illuminare col suo sinistro.
Nell’immagine vediamo nel dettaglio gli schieramenti delle due squadre durante un tentativo di costruzione dal basso da parte degli ospiti. Aristoteles si propone per l’appoggio, Curado si apre a destra in previsione di un giro-palla, Sampirisi e Faraoni toccano le linee laterali per dare la massima ampiezza e le due mezzali, Molina e Barberis vengono anche incontro per offrire una linea di passaggio ai difensori.
Quando è invece la Cremonese a costruire dal basso il Crotone cerca di pressare in modo coordinato e salta subito all’occhio il lavoro del venezuelano all’esordio dal primo minuto al quale Oddo chiede di salire e prendere in consegna il regista avversario, Castagnetti.
Possiamo notare come nelle intenzioni Oddo ci sia proprio quella di creare più 1 vs 1 possibili, in tutte le zone del campo. Le due punte, infatti, si accoppiano con i due centrali difensivi avversari. Faraoni e Sampirisi fronteggiano i due terzini, a centrocampo in zona centrale c’è invece quasi sempre un 3 vs 3 con, come dicevamo, Aristoteles su Castagnetti e le due mezzali su Arini e Croce. In difesa invece, con coraggio, si predispone un altro 3 vs 3 aiutato però, rispetto al passato, da una squadra più compatta e più alta che accorcia gli spazi da gestire e che evita così di subire quelle classiche ripartenze che tanto male hanno fatto al Crotone nelle partite disputate fino ad ora.

LA CREMONESE SI RIORGANIZZA, MA IL CROTONE MANTIENE IL PREDOMINIO DEL GIOCO.
Dopo la clamorosa traversa colpita da Sampirisi, a legittimare maggiormente l’ottimo inizio dei pitagorici, la Cremonese prova a riorganizzarsi e lo fa abbassando il proprio baricentro, soprattutto con i terzini che per buona parte della prima frazione spingono pochissimo e pensano maggiormente a contenere le iniziative avversarie.
L’uomo forse più atteso, Aristoteles, commette un’ingenuità nelle fasi iniziali quando entra duro su un avversario a centrocampo con un intervento a metà tra giallo e rosso, così facendo condiziona il resto del suo match e condiziona anche la valutazione dell’arbitro sul fallo considerato da secondo giallo che costringerà il venezuelano a lasciare il campo a pochi secondi dall’intervallo.
Sul piano del gioco Aristoteles fornisce invece un’ottima prestazione. Gestisce molto bene quasi tutti i palloni che gli passano tra i piedi, chiude e pressa in modo ordinato, seppure a volte con troppa foga. Il trio di centrocampo del Crotone accompagna bene l’azione e protegge allo stesso tempo bene la difesa. Per farlo capita che i tre si scambino di posizione tra loro e grazie a questa intercambiabilità mettono spesso in difficoltà il centrocampo grigiorosso.
In questo frangente, ad esempio, Molina si trova nella posizione di regista con Arsitoteles mezzala. Da questa situazione nasce un’azione interessante che si sviluppa con una verticalizzazione che inizialmente la difesa cremonese respinge, ma sul tentativo di ripartenza il Crotone accompagna bene con tutti gli effettivi e può “finalmente” provare a pressare con rapidità alla ricerca della riconquista di palla in zona offensiva del campo (gegenpressing).
Molina attacca bene il portatore di palla avversario e sulla palla vangante Aristoteles è ben piazzato ed è lesto a rubare definitivamente il pallone. Come possiamo notare Faraoni e Sampirisi sono in proiezione offensiva ed il Crotone può ri-attaccare con tanti uomini la porta avversaria. Qui poi Aristoteles sbaglia probabilmente la scelta tentando il tiro da fuori invece di allargare sulla destra dove Sampirisi aveva spazio per andare sul fondo, ma è comunque simbolo della voglia e della caparbietà del centrocampista venezuelano.

MARCATURE E 1 VS 1 A TUTTO CAMPO, E DIFESA COMPATTA E CORTA. 
Come poi confermato da Oddo anche in conferenza, il Crotone affronta con enorme “coraggio tattico” il match accettando sfide personali tra i giocatori in ogni zona del campo. La Cremonese per tutto il primo tempo rimane sorpresa da quest’atteggiamento e sul piano fisico-atletico viene nettamente messa sotto dalla squadra rossoblu.
Chiarissima ed esplicativa a tal riguardo l’immagine soprastante. Aristoteles e Vaisanen sono i più alti dei rispettivi reparti, ed essendo i centrali, questo è significativo nel mostrare l’atteggiamento di tutta la squadra. Come vedete ogni giocatore rossoblu è accoppiato con un avversario (mancano nell’immagine Faraoni e Mogos che si trovano in basso a sinistra) e durante tutto il primo tempo il Crotone ha vinto quasi tutti i duelli.
A difesa schierata la squadra di Oddo si mette invece con un classico 5-3-2 molto compatto, corto e relativamente stretto che copre al meglio la porta e tutta la zona centrale della trequarti lasciando pochissimo spazio alle iniziative dei padroni di casa, che si affidano per lo più ai cross di Migliore e alle iniziative di Castrovilli il quale tenta di muoversi tra le linee ma riceve comunque pochi palloni giocabili proprio grazie alla vicinanza tra i reparti della squadra crotonese.
Come accennavamo però in precedenza il piano di Oddo viene messo a soqquadro dall’espulsione di Aristoteles che lascia per la quinta volta in stagione in 10 uomini il Crotone, che se non è un record poco ci manca.

SECONDO TEMPO GARA A SÈ: IL CROTONE TENTA DI DIFENDERE IL PAREGGIO, LA CREMONESE TROVA L’EPISODIO DECISIVO PER LA VITTORIA.
Al rientro dagli spogliatoi c’è Firenze al posto di Simy ed il Crotone si sistema con un 4-3-1-1.
Linea a 4 con Curado a destra, Sampirisi a sinistra, Vaisanen e Marchizza centrali. A centrocampo Barberis torna in mezzo, Molina resta sul centro-destra mentre mezzala sinistra si piazza Faraoni, prima di lasciare più tardi il posto a Rohden.
Il ritmo della ripresa è decisamente più basso rispetto ai primi 45 minuti, per ovvie ragioni. Il Crotone, che già sta attraversando un momento psicologico terribile in cui tutti gli episodi decisivi girano male, subisce il colpo dovuto all’espulsione e fisiologicamente, o anche inconsciamente, si ritira a protezione della propria porta con l’obiettivo di provare a portare il pareggio fino alla fine, senza però disdegnare alcuni tentativi di ripartenze che risulteranno però inefficaci per tutto il resto della partita.
Dopo una prima fase quindi piatta, con la Cremonese che non riusciva ad impensierire i rossoblu, nonostante la superiorità numerica, Rastelli mette mano alla panchina e prova a cambiare le carte in tavola. Al 60° entra Paulinho per Croce ed il       4-3-1-2 ridisegnato dal tecnico è, a questo punto, a trazione anteriore.
Castrovilli scala nella posizione di mezzala sinistra, proprio al posto di Croce, Piccolo si va a piazzare al suo posto sulla trequarti, mentre Paulinho va ad affiancare Brighenti. Ma come dicevamo in precedenza il Crotone continua a presidiare bene la zona centrale di campo e nonostante i diversi tentativi di cross e verticalizzazione centrali, non corre praticamente nessun pericolo degno di nota.
Rastelli decide quindi di cambiare il posizionamento dei suoi uomini offensivi e, probabilmente, tale mossa contribuirà poi a trovare la rete della vittoria. Passa infatti a un 4-2-4 con Piccolo che va a fare l’ala destra e Castrovilli l’ala sinistra. La mossa ha senza dubbio lo scopo di aprire le maglie della difesa rossoblu per provare a creare qualche spazio in area e cercare il 2 vs 2 tra la coppia Paulinho-Brighenti e i due centrali difensivi crotonesi.
In effetti la Cremonese pare in questa fase trovare maggior spazi, i giocatori del Crotone, in 10, cominciano ad andare un po’ in difficoltà nel coprire tutta l’ampiezza del campo e la Cremonese cerca di mettere in difficoltà i rossoblu girando velocemente il pallone da un lato all’altro coi terzini che iniziano a sovrapporsi con maggiore continuità rispetto a tutto il resto del match.
Nel frattempo Oddo, oltre a Rohden, aveva mandato dentro anche Stoian al posto di Budimir, con Firenze che aveva assunto il compito di fare la prima punta. Dal punto di vista offensivo il secondo tempo è stato, però, praticamente nullo per il Crotone che però si era difeso con ordine senza correre rischi particolari. Al minuto 73 invece la Cremonese, al primo vero tiro in porta, riesce a sbloccare la gara ed a segnare il gol decisivo per la vittoria finale.
L’arbitro fischia una punizione per i grigiorossi sulla fascia destra all’altezza del centrocampo. Prima della battuta entra il giovane ex Ajax Boultam. La punizione è battuta rapidamente con una palla lungolinea alta che sorprende Sampirisi, forse al primo errore di posizionamento, che arriva tra i piedi di Piccolo in posizione di ala.
Boultam quasi d’istinto si catapulta verso il limite dell’area ben prima della respinta di Vaisanen, che segue il cross di Piccolo basso al centro. Barberis pecca anche lui di reattività non riuscendo ad intercettare la respinta, Stoian che copriva la posizione di Rohden, che si trovava largo, segue con ritardo la corsa del centrocampista grigiorosso appena entrato.
Boultam calcia di prima e trova l’angolino alla destra di Cordaz che non può fare nulla per evitare la segnatura. Rete che è stata favorita dalla nuova disposizione della Cremonese che è riuscita a creare proprio quello spazio centrale nel quale si è buttato Boultam (non a caso Rohden si trova largo a sinistra), ma anche dalla scarsa attenzione di Stoian che avrebbe potuto prevenire seguendo in anticipo lo stesso Boultam, il quale segna incredibilmente dopo neanche 10 secondi dal suo ingresso in campo.

COME RIPARTIRE?
Un gol che è una vera e propria mazzata per il Crotone sia nell’ambito della partita stessa, ovviamente, ma anche nell’economia generale della stagione e di questo disgraziato momento che i rossoblu stanno vivendo. Ennesima gara persa dopo aver subito uno/due tiri in porta pericolosi, ennesima gara rovinata da un’espulsione, ed ennesima gara in cui sono state sprecate palle gol clamorose o in cui la sfortuna non ha certo aiutato.
L’obiettivo della squadra pitagorica deve, per forza di cose adesso, essere quello di fare totalmente tabula rasa, dimenticare tutto quello che è avvenuto fino a questo momento e ricominciare un nuovo campionato completamente da zero. Come atteggiamento bisognerà ripartire assolutamente da questo primo tempo di Cremona dove, forse per la prima volta, la squadra ha giocato con la testa, è rimasta concentrata per tutto il tempo, è stata aggressiva, alta e propositiva, rischiando praticamente nulla. I ragazzi di Oddo devono ora prendere come sfida personale e di gruppo questa ripidissima salita che li aspetta, dopo la giornata di riposo che affronteranno, per provare a dimostrare davvero, una volta per tutte, il loro vero valore.

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