Home Serie B Dalla serie D alla B: il doppio salto di Marcello Chezzi, il Ferguson emiliano

Dalla serie D alla B: il doppio salto di Marcello Chezzi, il Ferguson emiliano

by Redazione Sport Time Calabria

A circa un mese dall’inizio dei vari ritiri precampionato, sono diverse le società di serie B che ancora non hanno deciso a chi affidare la guida tecnica. È il caso del Crotone che ancora deve risolvere la grana Stroppa, oppure di due “grandi” come Palermo e Bari che devono capire da chi e da dove ripartire.

Ci sono le riconferme di Bisoli a Padova, Sottil a Livorno, Liverani a Lecce e Braglia a Cosenza per concludere la panoramica sulle neopromosse e poi Colantuono a Salerno, Mandorlini a Cremona. Dunque un mix tra vecchie volpi della categoria e giovani promettenti che vengono da stagioni esaltanti.

Ma la Serie B 2018-19, racconterà anche altro. Racconterà di un giovane allenatore che farà il suo esordio assoluto tra i professionisti dopo una carriera passata sui campi di Eccellenza e Serie D. Si tratta di Marcello Chezzi, 42enne neo allenatore del Carpi, che dopo l’esperimento Calabro, ci riprova. Già lo scorso anno – infatti – il presidente Bonacini scelse un esordiente in categoria, il salentino Calabro che veniva da tre stagioni alla Virtus Francavilla. Esperimento più o meno riuscito ma separazione consensuale che arriva comunque.

Dunque si deve pensare ad un nuovo tecnico, magari più esperto, di categoria. E invece il presidente dei biancorossi sorprende ancora chiamando in causa il”Ferguson”emiliano, Marcello Chezzi all’esordio assoluto tra i professionisti. Lo abbiamo ribattezzato così perché in effetti la carriera di questo giovane tecnico si è sviluppata quasi esclusivamente su una panchina, quella del Castelfranco Emilia o Virtus Castelfranco, club emiliano che milita in Serie D.

Dopo una breve parentesi da calciatore, esordio proprio nel Castelfranco  con successivo passaggio agli allievi del Modena, dove come compagno aveva nientepopodimeno che Luca Toni; Chezzi smette di giocare e decide di intraprende la carriera di allenatore. E da dove iniziare se non dalla squadra del proprio paese?!

A 29 anni, dunque, Marcello Chezzi diventa allenatore: siamo nella stagione 2005-06, il Castelfranco ha iniziato il suo campionato di CND stentando, il patron Paolo Chezzi, padre di Marcello decide che è il caso di cambiare. Ma l’allora tecnico Salmi lo precede dimettendosi e lasciando un vuoto in panchina a pochi giorni dalla partita.

Vuoto colmato dal 29enne Chezzi che in quanto secondo di Salmi, siede temporaneamente sulla panchina degli emiliani.

Solo che quell’incarico temporaneo diventa a tempo indeterminato perché è vero che Chezzi perde la prima partita, ma già dalla seconda, quella del suo esordio ufficiale come primo allenatore, sorprende tutti. E per uno strano segno del destino l’avversario di turno era proprio il Carpi. Al “Ferrarini” il castello gioca una grande gara bloccando i blasonati avversari sul 2-2 e per Chezzi inizia una grande avventura. Un’avventura non semplice perché in casi come questi è facile cadere sotto i giudizi e le critiche affrettate di chi – in quella scelta – non vede altro che un gesto affettuoso di un padre verso un figlio o (ancora peggio) una decisione…raccomandata!

Ma come sempre, sono i fatti ad esprimere le migliori parole: dodici stagioni alla guida del Castelfranco condite da 3 qualificazioni ai play-off di cui una alla fase nazionale, una semifinale di Coppa Italia ed una promozione in Lega Pro alla quale si rinunciò per mancanza di risorse economiche.

L’anno scorso poi il passaggio al Savona, formazione ligure di Serie D che dal fondo della classifica venne portata in cima a sfiorare i play-off promozione in C. Città che sta già rimpiangendo Chezzi, il quale adesso dovrà prima presentarsi a Coverciano per l’iscrizione al corso che gli permetterà di ottenere la deroga per allenare in B in attesa che si guadagni il patentino.

Ma la seconda vita di Marcello Chezzi è già iniziata, ancora una volta dal Carpi questa volta non in D, ma in B, ad un passo dall’olimpo del calcio dopo tanti anni vissuti in provincia.

 

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