Dalla Salernitana alla Salernitana. Un girone fa, mister Stroppa, esprimeva in uno sfogo tutta la sua amarezza per una squadra che ancora non aveva messo in campo gli attributi. Una squadra che non riusciva ad esprimersi ai livelli richiesti e che reagiva solo nel momento in cui prendeva gli “schiaffi”.
Qualche ora dopo, lo stesso tecnico lombardo, veniva esonerato dal ruolo di allenatore del Crotone. Eppure, al di là delle prestazioni quasi mai esaltanti, i risultati non erano stati poi così negativi.
Stroppa lasciò la formazione pitagorica all’undicesimo posto dopo 9 gare e con 11 punti. In più, nel doppio turno casalingo, i pitagorici raccolsero 4 punti, 3 col padova una settimana prima, uno con i campani.
Non bastò. Non bastò per vari motivi, il “non gioco” in primis. Non bastò soprattutto per le ambizioni di classifica di una società e di una piazza che (stranamente) non hanno saputo aspettare, non hanno concesso altro tempo all’ex tecnico del Foggia.
Da li l’inizio di un incubo ancora non terminato. La gestione Oddo – per noi una vittima della situazione – disastrosa, il malessere di alcuni “pezzi da 90”, partiti poi a Gennaio. Fino al ritorno dello stesso Stroppa a pochi giorni dalla fine di un anno nero per i colori rossoblu, il 2018.
La prestazione di Ascoli ed il mercato di Gennaio, avevano dato l’ennesima illusione di questa stagione e cioè che il girone di ritorno degli squali sarebbe stato diverso. Ma così non è stato.
Perché il calcio è strano, lo si sa e quando una qualcosa può andar male, andrà male, pensiero – questo – a nostro avviso impresso nella testa dei calciatori rossoblu che mai in questa stagione hanno avuto la mente sgombra da brutti presagi.
Si, sembra proprio una di quelle stagioni iniziata male e che non può che finir peggio, sembra. Ma in effetti – ancora -non lo è.
Stroppa ed il Crotone hanno ancora 10 gare a disposizione. Un mini campionato da giocare intensamente senza risparmiarsi, un mini campionato da vincere. A patto che quegli attributi vengano fuori sin da subito. Sin da Salerno, per porre fine all’incubo iniziato un girone fa. Per chiudere il cerchio e dare un senso a questa stagione.
