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Lecce-Crotone: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

La sfida tra Lecce e Crotone che ha chiuso la decima di giornata di serie B ha visto i rossoblu che dovevano rispondere sul campo dopo lo scossone causato dall’esonero di Stroppa. Crotone che in panchina a Lecce era guidato dall’attuale allenatore della Primavera, ed ex leggenda del calcio pitagorico, Ivan Moschella.
Difficile capire quanto e cosa del futuro allenatore Massimo Oddo ci fosse già nel Crotone visto ieri sera.  Ovviamente, non avendo neanche guidato un allenamento, di realmente pratico non poteva esserci praticamente nulla; ma magari nella scelta degli 11 iniziali e delle indicazioni generali di gioco potrebbe esserci stato qualche consiglio o qualche scambio di opinioni tra i due. Ci poniamo questo dubbio non per mancanza di fiducia nelle capacità di Ivan Moschella, anzi, ma per cercare di capire se e cosa del Crotone visto ieri vedremo d’ora in avanti con Oddo al timone.
Moschella ha schierato i suoi con un 4-3-3 asimmetrico con le due catene laterali che hanno lavorato in modo abbastanza diverso. Molto tecnica e propositiva quella di sinistra con Stoian continuamente al centro della manovra, Martella che come al suo solito è sceso ogni volta che ha potuto e Firenze che nella posizione di ala offensiva sinistra ha dimostrato di essere a suo agio risultando uno dei più pericolosi. Dall’altra parte invece Sampirisi ha svolto per lo più compiti di marcatura, Faraoni si è spesso accentrato a copertura degli inserimenti di Rohden, per un trio più di sostanza, corsa e fisicità. 
Mister Liverani invece ha confermato il solito 4-3-1-2 con capitan Arrigoni in cabina di regia, i due interni che si allargavano spesso a copertura delle discese dei terzini e che a loro volta cercavano spazi tra le linee centralmente. Mancosu a supporto di La Mantia e Palombi era spesso in linea con questi ultimi i quali allargavano spesso il loro raggio di azione andando, specie in fase difensiva, a formare un vero e proprio tridente.

Dicevamo di un Crotone diverso da quello delle precedenti giornate. Il piglio iniziale è molto positivo, i rossoblu riescono a essere incisivi e pericolosi per tutto il primo tempo, sia quando devono costruire l’azione a Lecce schierato, e sia quando riescono a ripartire velocemente sfruttando soprattutto la rapidità e la qualità di Firenze sulla sinistra.
Le prime occasioni capitano proprio in circostanze di questo genere con rapide verticalizzazione di Stoian o cambi di gioco come quello di Barberis nella foto. Finalmente si è rivisto un Martella che andava a sovrapporsi in modo sistematico aprendo spazi al portatore di palla che era Firenze il quale è riuscito a scodellare alcune palle davvero importanti per Simy il quale si è sempre fatto trovare pronto smarcandosi bene ma non riuscendo mai a finalizzare nel migliore dei modi l’azione.
Come dicevamo a riguardo della catena di sinistra possiamo vedere come Stoian venisse spesso in zona arretrata a cercare il pallone tra i piedi, con Martella in costante proiezione offensiva e Firenze che effettuava dei tagli tra terzino e centrale avversario, provando a sfruttare gli spazi creati da Simy che veniva incontro per fare eventualmente da sponda.
Anche dalla parte opposta comunque i rossoblu provavano a rendersi pericolosi soprattutto con gli inserimenti di Rohden che partendo da posizione di mezzala era spesso l’uomo più avanzato del Crotone sia quando si proponeva appunto per il passaggio in profondità e sia in fase difensiva quando era il primo a uscire sul portatore di palla. Faraoni che partiva largo in posizione di ala si accentrava spesso andando a volte a fare lui il terzo centrocampista al posto dello svedese e liberando spazio sulla fascia anche per le discese, più sporadiche rispetto a Martella, di Sampirisi.
Nell’immagine vediamo l’occasione in cui Rohden taglia all’interno dell’area, viene servito da Faraoni per poi effettuare un bellissimo tiro di sinistro a giro sul secondo palo, parato con un grande intervento da parte di Vigorito.
Il Lecce fino alla mezzora di gioco non riesce a rendersi particolarmente pericoloso. Le due punte La Mantia e Palombi fanno spesso lo stesso movimento a cercare la profondità, non rendendo molto contento Liverani, il quale invece chiede a uno dei due di venire sulla trequarti sia per duettare con Mancosu che per liberare spazio per gli inserimenti in particolar modo di Tabanelli.
In questa occasione Tabanelli sulla trequarti sorprende la fase difensiva del Crotone e si fa servire da Meccariello, Marchizza in questo caso è costretto a uscire dalla linea ma Vaisanen è bravo ad andare in copertura su Palombi il quale verrà servito di prima proprio da Tabanelli ma verrà poi fermato dal finlandese.
Il Crotone in generale difende abbastanza bene e rischia ben poco, spesso dietro si crea un 3 vs 3 quando Mancosu sta alto tra le due punte le quali si allargano e vengono prese in consegna da Sampirisi (Palombi) e da Marchizza (La Mantia): anche questo è un altro aspetto che aumenta l’asimmetria del 4-3-3 del Crotone con Sampirisi che appunto spesso si accentra facendo il terzo centrale e con Faraoni o Rohden che all’occorrenza vanno a fare il quinto difensore sulla fascia destra.
Crotone che è stato molto costante e aggressivo nel pressing e nelle marcature preventive, col Lecce che ha dovuto fare una gran fatica a saltare il primo pressing ed a rendersi pericoloso in zona centrale del campo. Questo anche perchè i centrocampisti hanno fatto un gran lavoro di sacrificio soprattutto con Rohden e Faraoni sulla destra, con lo svedese che pressava come un forsennato i portatori di palla avversari e Faraoni che invece marcava Calderoni quando questo scendeva e scalava bene nei tre quando Rohden era fuori posizione.
Gran lavoro anche per Barberis che ha presidiato ottimamente la zona centrale ed è stato bravo anche a seguire gli inserimenti di Mancosu (come nella foto) che partendo dalla sua zona di competenza spesso tagliava verso l’esterno. Crotone al quale sicuramente gli episodi non hanno sorriso nella serata di ieri, come dimostra il primo tempo chiuso sotto di un gol quando i rossoblu avrebbero dovuto e potuto tranquillamente sbloccare il punteggio in diverse occasioni ma che invece il gol lo hanno subito sugli sviluppi di un crosso deviato fortuitamente dal neo-entrato Golemic che aveva preso il posto dell’infortunato Marchizza. Nell’occasione l’errore è di Martella il quale prima legge bene un passaggio filtrante per l’accorrente Venuti arrivando ampiamente in anticipo, poi sceglie di provare a ripartire palla al piede andando troppo leggero però sul contrasto col terzino leccese il quale poi metterà il pallone in mezzo provocando la sfortunata autorete.

Non è variato il tema tattico neanche nella ripresa con il Lecce che ancora maggiormente, dopo aver trovato il gol del vantaggio, rimane in attesa del Crotone provando poi a colpirlo in contropiede. Per quanto riguarda la fase di attesa il Lecce si schierava con un 4-3-3 molto stretto che si concentrava maggiormente sulla copertura delle linee di passaggio centrali che sugli uomini come possiamo apprezzare dall’immagine.
Strategia che aveva funzionato molto bene per i padroni di casa i quali sono andati diverse volte vicinissimi al gol del raddoppio che avrebbe virtualmente chiuso il match. Il Crotone fa un grande sforzo per provare a rimettere la gara in parità e di contro lascia spazi invitanti dietro per gli uomini offensivi leccesi che però sbagliano spesso la conclusione o l’ultimo passaggio.  A queste occasioni contribuiscono anche alcuni “svarioni” di Vaisanen e Cordaz che testimoniano ancora una volta come il Crotone stia attraversando un momento difficilissimo dal punto di vista psicologico, specie in partite come queste dove ha fatto il massimo per provare a vincere ma nonostante questo si è ritrovata in svantaggio con la porta avversaria che è parsa davvero stregata.
Moschella a circa 20 minuti dal termine ha provato la mossa del doppio centravanti passando ad una sorta di 3-5-2 iper-offensivo con Martella e Rohden larghi e altissimi, e Crociata e Stoian a supporto di Simy e Budimir.
Nonostante fisiologicamente poi si sia rischiato abbastanza in difesa, come comunque è ampiamente preventivabile quando sei sotto e devi recuperare, la mossa ha portato alcuni benefici e i pericoli il Crotone ha continuato a crearli fino alla fine. Lasciando da parte la valutazione di episodi arbitrali che probabilmente hanno danneggiato i rossoblu, va sottolineato però come sia mancata la cattiveria giusta in fase di finalizzazione, e come si siano quindi gettate al vento numerose occasioni per pareggiare il match.
Una squadra che ambisce a lottare per la promozione non può permettersi di essere così poco cinica sotto-porta e questo sarà uno degli aspetti sui quali maggiormente dovrà lavorare il nuovo allenatore Oddo.
Non sappiamo quindi se il Crotone visto ieri avesse già inglobato qualche idea del nuovo tecnico ma questa volta la strada sembrerebbe essere davvero quella giusta, ma solo iniziare a vincere con regolarità potrà definitivamente liberare la mente dei giocatori e iniziare a farli rendere come tutti ci si aspettano. Facile a dirsi, ma siamo certi che alla distanza il Crotone verrà fuori e reciterà il ruolo da protagonista che tutti gli addetti ai lavori non perdono mai occasione di riconoscergli.

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