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Palermo-Crotone: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

Palermo-Crotone è stata una gara dal peso specifico enorme per entrambe per le squadre: il Palermo dopo il cambio di allenatore cercava delle risposte importanti, il Crotone in crisi di risultati doveva provare a fare punti contro una diretta concorrente.
Non a caso quindi, ne è uscita fuori una partita oggettivamente mediocre dal punto di vista dello spettacolo, con tutte e due le compagini che probabilmente avevano più paura di perderla che voglia di vincerla.

Stroppa “sorprende” tutti, confermando in toto il modulo 3-5-2, ma variando alcuni uomini. Esordio per Vaisanen , rientro di Barberis a centrocampo con la conferma, almeno iniziale, di Benali regista. Questo comunque l’undici schierato:

Stellone ha invece schierato i suoi con un 4-3-1-2 con Trajkovski che ha agito sulla trequarti con tanta libertà a supporto di Nestorovski, anche lui parecchio mobile su tutto il fronte d’attacco, e il più statico Puscas.

Il Palermo parte meglio rispetto al Crotone. La chiave tattica con la quale Stellone prova a scardinare la difesa rossoblu è simile a quella utilizzata dalle altre squadre che recentemente hanno incontrato il Crotone: l’utilizzo di un uomo tra le linee che possa svariare su tutta la trequarti cercando di portare i centrali difensivi avversari, a turno, fuori dalla propria posizione e creare così spazio per gli inserimenti dei compagni, o per le sue iniziative personali.
Trajkovski
ha provato a fare questo tipo di lavoro, ed è riuscito a rendersi pericoloso in alcune occasioni soprattutto nei primi 15 minuti col Crotone che si è trovato in difficoltà inizialmente nel gestire i suoi movimenti e i suoi tagli alle spalle dei centrocampisti.

Qui ad esempio parte nella classica posizione di trequartista, dalla zona centrale quindi, e taglia verso l’esterno con Benali che lo segue fino a quando rimane nella sua zona di competenza.


Qui invece parte da sinistra e taglia verso il centro provando a sfruttare lo spazio lasciato libero dalla difesa del Crotone, a seguito del suo movimento e di quello a uscire dall’area di Nestorovski. Riuscirà poi a concludere, debolmente, verso la porta. Qualche minuto dopo un’azione simile in cui è lo stesso Traikovski a portare palla entrando in area sempre da sinistra, uno-due col connazionale compagno d’attacco ed errore nello stop che non gli permette di presentarsi solo davanti a Cordaz per una potenziale occasione pericolosa.

Il Crotone nel frattempo sembra aver cambiato qualcosa nella gestione della costruzione di gioco dal basso. Anche per effetto delle marcature a uomo sistematiche della squadra di Stellone che cerca in ogni modo di non far ripartire il gioco palla a terra, Cordaz sceglie nella gran parte dei casi il lancio lungo verso Budimir con la squadra che sale e si addensa in quella zona per provare a recuperare la seconda palla. Anche quando provano a giocarla i difensori quasi sempre poi vi è il lancio verso le punte.

Una zona del campo dove, sempre inizialmente, il Crotone soffre sono le fasce dove spesso Martella e Firenze sono presi in mezzo dal terzino del Palermo e dalla mezzala vicina che si allarga a formare un 2 vs 1. Mentre a destra Barberis aiuta maggiormente Firenze, anche perchè da quella parte agisce spesso anche Trajkovski, sulla sinistra Stoian spesso non segue il terzino, come in questa occasione.

La partita cambia intorno alla mezz’ora di gioco quando il Crotone perde un volenteroso Nalini che in più occasioni aveva messo in difficoltà gli avversari con alcuni strappi in velocità importanti, quasi sempre quando riusciva a partire largo o quando dal centro tagliava verso l’esterno. Stroppa inserisce Rohden interno destro, sposta Barberis centrale e Benali va a fare la mezzala sinistra con Stoian che avanza a supporto di Budimir. Da questo momento in poi il Crotone diventa padrone del campo, pur non costruendo azioni particolarmente pericolose.

Il Crotone si avvantaggia di questo aggiustamento tattico sia per l’imprevedibilità che Benali e Stoian tra le linee riescono a dare alla manovra, e sia per maggiore copertura che Barberis sa garantire in zona centrale. Intanto il Palermo perde man mano che i minuti passano la pericolosità della prima parte di gara, i tre centrali difensivi del Crotone fanno una gran partita in marcatura seguendo spesso gli attaccanti avversari anche nella loro metà campo, quando questi provano a farsi vedere in fase di costruzione dell’azione. Ed anche in copertura si fanno trovare sempre pronti quando il Palermo cerca la profondità. L’unica soluzione offensiva rilevante per i rosanero rimane il tiro da fuori che non produce però pericoli veri.

Qui vediamo come Stoian da “teorica” seconda punta si trovi in effetti a fare da vero e proprio regista della squadra con le due mezzali Benali e Rohden che vanno a supportare Budimir, e Firenze e Martella larghi pronti a partire.

Qui invece l’importanza di Barberis che quasi sempre è riuscito a fare da schermo ad eventuali ripartenze del Palermo riuscendo nel frattempo, pur magari non recuperando il pallone, a dare modo alla difesa di sistemarsi e ai centrocampisti di rientrare. Cosa che è mancata spesso al Crotone in tutte le ultime partite con Benali in quella posizione.

Per dieci minuti, dal 64° al 74°, Stroppa ha anche provato il doppio centravanti, quando è uscito Stoian, visibilmente non contento del cambio, per far posto a Simy. Le conseguenze in campo sono state principalmente due, la ricerca insistita dei cross, soprattutto sulla corsia destra con Firenze e Rohden che hanno avuto in quel periodo una buona supremazia, e lo spaccamento della squadra in due tronconi con la mancanza di uomini sulla trequarti e l’attacco dell’area di rigore con tutti gli uomini offensivi.

Nonostante la supremazia territoriale però, il Crotone non è quasi mai riuscito a rendersi davvero pericoloso fino al 75°. Nessuna ricerca della profondità, pochissime verticalizzazioni, giro palla spesso lento che si accendeva quando il pallone era tra i piedi di Benali e Stoian ma che non trovava quasi mai sbocchi interessanti. L’unico modo in cui la palla arrivava in area di rigore palermitana era poi solo con cross dalla trequarti, facili da gestire per la difesa rosanero, con gli esterni Martella, Firenze e poi Faraoni che non hanno quasi mai raggiunto il fondo. Una mancanza di incisività e pericolosità che fa davvero preoccupare soprattutto se si vanno a leggere i nomi che compongono la rosa del Crotone da centrocampo in su.  Il Palermo non se la passa meglio, anche per merito della fase difensiva rossoblu, e sono troppo poche le situazioni realmente pericolose che i padroni di casa riescono a creare, anche loro con quel parco attaccanti che si ritrovano.

Tuttavia, il Crotone aveva trovato una chiave per scardinare la difesa palermitana dopo l’ingresso di Faraoni per Budimir e l’avanzamento di Firenze a seconda punta al fianco di Simy. Il nigeriano è entrato voglioso e combattivo in campo ma sin dalle prime palle toccate ha dato l’impressione di voler però strafare.
In fase di sponda, quando si è trovato punta unica aveva fatto benissimo riuscendo spesso a servire nello spazio Rohden e Benali creando situazioni pericolose anche a causa di un centrocampo del Palermo che sembrava aver smesso di fare filtro dopo l’uscita di Haas per Rispoli ed il passaggio a una sorta di 3-4-1-2 con Falletti trequartista a supporto di Nestorovski e l’altro neo-entrato Moreo.

Dopo la sponda di Simy, Rohden ha una prateria davanti a sé per condurre l’azione offensiva. E proprio da una situazione di questo genere nasce l’occasione clamorosa per l’attaccante nigeriano, solitamente tutt’altro che egoista, che spreca un 2 vs 1 con Firenze tutto solo ad attendere il pallone, cercando il dribbling verso l’esterno e tentando il tiro, poi smorzato.

E come quasi sempre accade nel calcio, non c’è neanche il tempo per disperarsi per Stroppa e la sua squadra che il Palermo la punisce con il gol che varrà i tre punti per i rosanero. Un gol che per come si era svolto il secondo tempo è stato del tutto improvviso, ma che è sintomo del momento attuale della squadra rossoblu. Troppo grave la mancanza di cattiveria e furbizia sia in fase offensiva che nell’occasione stessa del gol dove Jajalo è riuscito a fare un break improvviso in cui ha saltato di netto sia Rohden che Barberis, che avrebbero potuto o forse dovuto fare fallo.
La linea difensiva rimane alta, eccezion fatta per Vaisanen che, essendo il più esterno e potendo così vedere la posizione dei suoi compagni, avrebbe potuto con un passo in avanti mettere in fuorigioco Nestorovski che invece parte esattamente in linea col difensore finlandese, riceve il pallone, e lascia partire un destro a giro debole che trova la deviazione fortuita e decisiva di Marchizza che fa carambolare la palla in rete.

Nel finale il Crotone non riuscirà a imbastire una degna reazione, ed il Palermo si porterà a casa tre punti pesantissimi, ed ormai quasi insperati. Per i rossoblu le cose ora si mettono male, la crisi di risultati è ormai evidente e bisognerà assolutamente correre ai ripari. Presa singolarmente la gara di oggi non sarebbe neanche da disprezzare, anzi alcune note positive possono essere trovate, ma nel contesto del campionato attuale che il Crotone sta conducendo non c’è stato alcun netto passo in avanti o alcun miglioramento degno di nota. Tranne per il recupero di Barberis che può diventare fondamentale nella posizione centrale di centrocampo, liberando cosi Benali, sia che si continui col 3-5-2 che se si dovesse passare al 4-3-3.

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