Home Serie CCrotone Processo Chievo, l’unica vera vittima è il Crotone

Processo Chievo, l’unica vera vittima è il Crotone

by Redazione Sport Team Calabria

“Improcedibilità” è un termine tecnico-giuridico che sta ad indicare l’impossibilità a procedere nel giudizio a causa di un’omessa attività della parte “istante”, in questo caso la Procura Federale.
Dalla definizione Treccani “le cause di improcedibilità non sono mai riconducibili al contenuto dell’atto introduttivo del giudizio, ma attengono sempre a un’attività estrinseca e successiva rispetto a tale atto.”
Tradotto significa che non è messo in dubbio il merito vero e proprio della questione, ma che un errore procedurale compiuto ad esempio consegnando un atto oltre i termini stabiliti o, come nel caso specifico, rifiutando un’audizione di difesa all’imputato, quando invece questi ne aveva diritto, può provocare l’immediata interruzione del processo.
Se si tratta di primo grado ciò comporta la restituzione degli atti alla parte che ha commesso l’errore, dando comunque la possibilità di aprire una nuova procedura.

Questo significa che il Chievo non ne esce assolutamente pulito. Non è stato assolto, come alcuni erroneamente dicono. Nè “da domani tutte le società potranno fare plusvalenze senza essere punite”, ma semplicemente è stato annullato tutto a causa di un errore compiuto dall’accusa, ovvero dalla Procura.
Ed è questo che fa maggiormente rabbia al popolo crotonese ed in generale a chi ha a cuore il senso della giustizia. L’errore in questione è consistito nel fatto di non aver accettato un’audizione da parte della difesa in quanto la Procura aveva fissato come termine massimo per la presentazione di tale richiesta la fine delle indagini, ovvero il 28 Maggio.
Il tribunale federale ha invece ritenuto che ciò non fosse giusto, in quanto il periodo che intercorre tra la fine delle indagini e l’effettivo deferimento (avvenuto in data 25 Giugno 2018) è a disposizione dell’imputato che può esercitare il suo diritto a difendersi e quindi, avendo il Chievo e i vari imputati presentato tale richiesta in data 15 Giugno 2018, la richiesta di annullamento per improcedibilità è stata accolta.

Ora, a prescindere dal merito giuridico della questione, quello che ci domandiamo è come sia possibile che un Procuratore Federale possa compiere un tale e marchiano errore. Un’altra cosa che ci domandiamo è perchè si sia dovuto aspettare un mese esatto dalla data del deferimento, per accertare ed ufficializzare tale improcedibilità.
E il fatto che il processo fosse per Chievo e Cesena insieme non è, a nostro modo di vedere, una motivazione abbastanza forte, in quanto se si ha la certezza che tutto il procedimento riguardante una delle due imputate dovrà poi essere annullato portarlo fino alla fine inutilmente non ci sembra certo una scelta lungimirante.

Per il Crotone una beffa dopo l’altra. Già il campionato aveva visto alcuni episodi “sfortunati” per la società rossoblu che aveva dovuto ingoiare amaro e accettare una retrocessione che, a differenza dell’anno prima, sembrava poter evitare agilmente. Poi da parte terza si è ritrovata coinvolta in questo processo che vedeva due squadre alla sbarra degli imputati in quanto accusati di aver falsificato i propri bilanci grazie all’uso di plusvalenze fittizie. Ovvero valutazioni non corrette e molto più alte di quelle reali di alcuni giocatori che venivano scambiati tra le due società in modo da far risultare a bilancio cifre che aiutassero i bilanci stessi a quadrare, diciamo così.
La richiesta della Procura di penalizzare di 15 punti il Chievo sulla scorsa classifica aveva riacceso una legittima speranza per la società ed il tifo crotonese di poter riconquistare la massima serie in modo inaspettato ma comunque meritato. Meritato innanzitutto per il fatto di essere arrivato terzultimo, ed essersi quindi guadagnato il diritto a “subentrare” al posto di una società che si fosse resa colpevole di un illecito. E poi perchè il Chievo senza i bilanci in ordine non si sarebbe potuto permettere nè l’iscrizione al campionato stesso, nè l’ingaggio di giocatori di livello con stipendi importanti che hanno sicuramente contribuito, poi, alla salvezza sul campo.

Crotone quindi che si è ritrovato in questa situazione di stallo, con mercato in stand-by, mancata apertura della campagna abbonamenti e questione “Ezio Scida”. Uno scenario non semplice per la dirigenza da gestire, ed una  giusta riammissione in serie A avrebbe potuto portare effetti benefici ad ognuno degli aspetti problematici citati in precedenza. Ci permettiamo di dire “giusta” riammissione perchè leggendo le motivazioni della sentenza che riguardano invece il Cesena si può vedere come sul merito della questione non vi è stato alcun dubbio da parte dei giudici. Il Cesena, e quindi anche il Chievo, aveva sviluppato questo meccanismo sistematico con cui prendeva dei giovani sconosciuti, li scambiava con altre società (tra cui ovviamente il Chievo) mettendo a bilancio prezzi assolutamente spropositati. In seguito questi giovani calciatori venivano dati in prestito a società di categorie dilettantistiche dove tra l’altro non venivano mai utilizzati e quindi poi sparivano pian piano dai radar.
Un piano diabolico in cui dei ragazzi venivano usati per far sì che queste società avessero i conti a posto e potessero ovviare ai propri obblighi fiscali o economici in genere. I dirigenti del Cesena, complice anche il fallimento della società, hanno scelto la via del patteggiamento ammettendo anche quindi la colpa. Come scrivono i giudici infatti “è anche vero che tale istituto implica un’ammissione di responsabilità dalla quale difficilmente può prescindersi.”
Dalla lettura delle motivaizoni abbiamo quindi la certezza che se il procuratore Pecoraro non avesse compiuto quell’errore dal quale è derivata la valutazione di improcedibilità, in questo momento il Crotone si ritroverebbe riammesso nel campionato di serie A.

Come ripartire ora? Dal punto di vista legale la società sembra assolutamente non disposta a mollare, anche se ormai i tempi sono quelli che sono. Domani, infatti, è prevista la compilazione del calendario di serie A, ed il fatto che la sentenza sia arrivata solo il giorno prima è un elemento che fa pensare.
Per quanto riguarda il campo crediamo che ci si debba ora concentrare sul prossimo campionato di B che, se affrontato con la giusta carica e la giusta rabbia agonistica, potrà restituire sul campo quello che ingiustamente è stato tolto nei tribunali. La squadra è più che competitiva e siamo sicuri che anche l’ambiente ed il tifo, appena smaltita la delusione, tornerà più compatto che mai a sostenere la squadra, il mister e la società, come ha sempre fatto in tutti questi anni anche e soprattutto nei momenti più duri.

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