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Cosenza, focus sulla Robur Siena

by Redazione Sport Time Calabria

A distanza di poco più di 48 ore dalla finale play off di Pescara tra Cosenza e Robur Siena, andiamo ad analizzare più dettagliatamente la squadra bianconera.

La squadra di Mister Mignani ha ottenuto nel Girone A di Serie C un ottimo secondo posto mettendo più volte pressione al Livorno – poi promosso in B – arrivando a fine campionato ad un solo punto di distanza dagli amaranto. Durante la regular season la Robur Siena ha fatto leggermente meglio in trasferta (35 punti) che in casa (32) subendo soli 30 gol che hanno fatto dei bianconeri la seconda miglior difesa del campionato dopo il Monza.

Nella fase ai play off i toscani sono entrati nei quarti di finale eliminando la Reggiana in un doppio confronto che – specialmente nella gara di ritorno – ha generato molteplici polemiche: all’andata a Reggio Emilia gli emiliani si imposero per 2-1; al “Franchi” di Siena dopo il momentaneo vantaggio dei padroni di casa con Cristiani arrivò il pareggio al 95′ di Altinier che sembrava avesse posto fine alla gara con l’uscita di scena dei senesi, ma al nono minuto di recupero Santini trasforma un calcio di rigore – concesso ingiustamente a seguito di un fallo evidente ma non ravvisato dall’arbitro su un difensore della Reggiana – che eguaglia il risultato dell’andata e bianconeri che vanno in semifinale in virtù del miglior piazzamento in campionato rispetto alla Reggiana.

In semifinale la squadra di Mignani affronta la corazzata Catania di Lucarelli ma, nonostante una netta superiorità tecnica dei rossoazzurri e diverse azioni più pericolose dei siciliani – all’andata in Toscana finisce 1-0 con gol di Marotta viziato da una non perfetta uscita di Pisseri. Al ritorno in una grande cornice di pubblico al “Massimino” la Robur non si intimorisce e va addirittura in vantaggio con Santini salvo poi essere raggiunta e superata dai gol di Curiale e Lodi. Il 2-1 finale sancisce l’inizio dei supplementari che i toscani devono sostenere già in 10 per l’espulsione di Iapichino al 78′, poi addirittura in 9 per il rosso sventolato a Rondanini al 116′, ma sebbene il Catania abbia avuto numerose palle-gol si finisce ai calci di rigore. L’errore di Mazzarani nell’ultimo rigore (calciato sul palo) costa caro alla squadra di casa e la Robur si ritrova in tasca il biglietto per la finale in Abruzzo.

La squadra di Mignani si è sempre schierata con una difesa a 4 composta dall’esperto Pane in porta, Rondanini Sbraga, D’Ambrosio e Iapichino e un centrocampo a 3 composto prevalentemente da Gerli, Vassallo e Bulevardi. In attacco si sono usate due soluzioni: la prima è un trequartista di ruolo come Guberti alle spalle delle due punte Marotta e Negri; la seconda prevede tre attaccanti con Negri e Santini ai lati di Marotta.

La Robur Siena concentra molte delle sue giocate offensive per vie centrali e appoggiandosi su Marotta per favorire gli inserimenti dei vari Guberti e Vassallo. Ha una buona difesa che gioca molto bene “di posizione” ma lascia un po’ a desiderare in termini di rapidità di pensiero in fase di non possesso.

Da annotare le diverse assenze per squalifica: sono ben 5 i giocatori che non potranno giocare la finale contro il Cosenza e soprattutto sono tutti “titolari” nello scacchiere tattico di Mignani, si tratta di Rondanini, Iapichino, Gerli, Bulevardi e Santini. Problemi di formazione in vista quindi per i toscani che hanno pagato caramente, in termini di cartellini e proteste negli spogliatoi, la semifinale di ritorno a Catania.

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