Ripartire dopo una retrocessione non è mai semplice, soprattutto se la stessa non era prevista.
Certo ad inizio stagione si poteva anche prevedere ma per come si era sviluppato il secondo campionato di massima serie dei crotoniati, la salvezza sembrava alla portata.
Ma Walter Zenga, subentrato a Davide Nicola – nonostante abbia innegabilmente dato una precisa identità alla squadra che per 5 mesi ha allenato – non è riuscito a portare in salvo gli squali.
Ed è senza dubbio questo il (non)risultato che passerà agli annali, che si voglia o no.
Ed era altrettanto fuor di dubbio – dunque – che per il tredicesimo campionato di Serie B che il Crotone si appresta a disputare, non si sarebbe ripartiti dallo stesso Zenga. Ci voleva una svolta e svolta sarà.
Attenzione però, perché potrebbe essere una svolta solo parziale .
E sì perché i profili che Gianni Vrenna di concerto con Beppe Ursino e Raffaele Vrenna stanno sondando, potrebbero segnare una certa continuità – quantomeno di idee – con il loro predecessore.
Il primo nome in cima alla lista dei desideri rossoblu, sarebbe Giovanni Stroppa.
Da calciatore tecnico, dotato di un’ottima visione di gioco, di una gran conclusione a rete e che vanta una carriera di tutto rispetto, si è trasformato in un allenatore eclettico senza dogmi ma aperto ai cambiamenti.
L’ultima stagione alla guida del Foggia lo conferma: partito con un collaudato 4-3-3, utilizzato praticamente in tutto il girone di andata, salvo qualche gara iniziata col 4-4-2, è poi passato al 3-5-2 modulo col quale si è tolto parecchie soddisfazioni, non solo salvando i diavoletti con largo anticipo, ma sfiorando anche i play-off grazie al nono posto finale.
In particolar modo, il cambio di modulo ha permesso di sfruttare al meglio le caratteristiche di alcuni calciatori arrivati dal mercato di Gennaio, uno su tutti Oliver Kragl.
Il tedesco – arrivato proprio dal Crotone – è stato il trascinatore del girone di ritorno con 6 reti in 19 presenze.
Se dunque da un lato mister Stroppa ha mostrato una certa duttilità ed un acume tattico importante, soprattutto in fase offensiva, dall’altro ha lasciato a desiderare in quella difensiva.
A testimonianza di ciò un dato rilevante: il Foggia ha chiuso la graduatoria di B al nono posto con 58 punti, realizzando 66 reti per il terzo miglior attacco secondo solo alla capolista Empoli ed al Perugia, ma subendone ben 68 per la terza peggior difesa davanti solo alle retrocesse Ternana e Pro Vercelli.
Un dato che deve far riflettere.
Un altro tecnico che predilige il bel gioco e che ha dalla sua i risultati, è Marco Baroni, ex allenatore del Benevento che appena arrivato riuscì nell’impresa di portare i sanniti in serie A salvo poi venire esonerato dopo 9 sconfitte consecutive.
Baroni è forse leggermente più dogmatico di Stroppa, ma il suo 4-4-2 non era classico, bensì alquanto ambizioso con due esterni come Ciciretti e D’Alessandro che certo non erano due terzini.
Più pratico e concreto Massimo Rastelli, una scommessa totale sarebbe invece Brunello Trocini, reduce dal miracolo Rende.
Non è comunque da escludere che la dirigenza possa puntare su un altro profilo, ma i tifosi pitagorici possono dormire sonni tranquilli visto che raramente la società ha sbagliato la scelta della guida tecnica.