Dietro grandi imprese ci sono sempre grandi uomini, ma grandi uomini sono anche dietro ad imprese che di grande apparentemente sembrano avere poco. Quello che però il presidente della Pallamano Crotone Giancarlo Giaquinta, insieme alla dirigenza, hanno fatto non è cosa da poco. Sono riusciti a rilanciare una disciplina che è stata ad un passo dallo scomparire. Con caparbietà e tenacia il presidente in prima persona ha portato avanti un progetto ambizioso e in mezzo a mille difficoltà è riuscito nel suo intento.
Doveva essere la stagione della “ripartenza” per la pallamano crotonese, si è confermata tale?
“Decisamente si. Dopo la cautela iniziale, dietro la quale ci siamo trincerati prima di fare programmi e proclami, adesso posso dire che finalmente siamo tornati ad essere quel marchio sportivo che in molti hanno ammirato nei primi quarantadue anni della nostra storia”.
Dovendo ripercorrere le varie fasi di questa stagione da dove si potrebbe iniziare?
“Credo sia doveroso iniziare dal gruppo dirigente, dai tecnici, dai collaboratori, dagli sponsor e da quanti hanno contribuito con ogni mezzo pur di rimettere insieme la banda. Tutti ne sentivamo il bisogno, quasi fosse un obbligo verso noi stessi, pur di ridare forma e fiato ad una delle più significative e longeve avventure sportive della nostra città. In tal senso abbiamo raggiunto un risultato importante che, spero, si mantenga duraturo”.
Dopo però ci sono i giovani, oltre sessanta atleti che grazie a voi hanno ripreso a giocare!
“Anche a loro, e soprattutto ad alcuni di loro, va il merito per aver creduto nel nostro progetto di rilancio che hanno ricambiato con slancio, passione e senso di appartenenza tali da ripagare ampiamente gli sforzi sostenuti dalla società. Non era semplice, dal punto di vista tecnico ed agonistico, rientrare nel circuito della pallamano dopo uno stop lungo due anni. Se alcuni risultati non sono stati pienamente raggiunti, mi riferisco alla squadra maggiore di serie B, credo che ciò si possa addebitare ad un calo di mentalità che il nostro movimento ha inevitabilmente subito. Ora stiamo lavorando per colmare il gap nel frattempo accumulato rispetto alle altre piazze della pallamano nazionale: la strada da fare non è poca, ma noi sappiamo come percorrerla”.
Sono tanti i volti nuovi che hanno iniziato a giocare a pallamano, gli artefici di un ricambio generazionale che ha prodotto il titolo regionale Under 17 maschile.
“Tenevamo in particolar modo a questa formazione che consideriamo la base su cui poggiare il nostro futuro prossimo. I ragazzi non hanno deluso le aspettative: finalmente abbiamo formato un primo gruppo green che, nella prossima stagione, insieme ai più grandi, potrà cimentarsi in tornei più qualificati ed impegnativi. Non bisogna però dimenticare che una realtà sportiva come la nostra patisce l’emigrazione giovanile che spopola annualmente questo territorio. Per cui sovente capita che, dopo tanto e paziente lavoro, un giovane talento debba lasciarci per seguire traiettorie diverse dalle nostre”.
La festa finale, l’Open Day con cui avete concluso la stagione, ha anche portato alla ribalta il progetto “7 metri”, un esempio concreto di integrazione a favore di ragazzi disabili.
“Abbiamo spalancato le porte del Palakrò per favorire l’ingresso ad atleti speciali che, insieme ai nostri ragazzi, hanno avviato un percorso reale e concreto di pallamano sociale ed integrata. La gioia percepita nei pomeriggi trascorsi assieme ha rappresentato, a mio modo di vedere, il più bel traguardo raggiunto quest’anno”.
Infine, quali sono i programmi per la prossima stagione sportiva?
“Dobbiamo prima di tutto rinforzare il panel degli sponsor in quanto il rilancio delle nostre ambizioni dipende anche da un’oculata e solida pianificazione economica. Noi rappresentiamo un marchio, quello della Pallamano Crotone, che si distingue per modernità della propria vision e per lo spessore umano ed esperienziale dei suoi soci che, da oltre quaranta anni, coltivano la propria illimitata passione verso questa disciplina e si spendono senza risparmio nei confronti del territorio. Ovviamente faremo di tutto per progredire su quanto di buono abbiamo avviato quest’anno facendo nostro il motto: “Mai un passo indietro!”.