Home Calcio 360º Mondiali 2018: la Francia travolge l’Argentina e Cavani manda a casa Ronaldo

Mondiali 2018: la Francia travolge l’Argentina e Cavani manda a casa Ronaldo

by Redazione Sport Time Calabria

Adesso finalmente si fa fare sul serio. Sono iniziati, infatti, gli ottavi di finale del campionato del mondo e la giornata di apertura ha offerto un grandissimo spettacolo con due sfide emozionanti che hanno in messo in mostra grandissime giocate, qualche amnesia difensiva di troppo, e due eliminazioni sicuramente degne di nota.

FRANCIA – ARGENTINA 4-3

Alle 16 ora italiana è andato in scena il primo ottavo di finale che ha visto una di fronte all’altra la Francia di Mbappè e Griezmann contro l’Argentina di Messi. Deschamps ha schierato i suoi con un 4-3-3 in fase di possesso con l’inesauribile Kante davanti la difesa, Pogba sul centro-destra e Matuidi sul centro-sinistra.

In fase di costruzione i terzini si allargano, Kante si abbassa quasi tra i centrali con Pogba e Matuidi sugli interni più alti

In avanti Giroud punta centrale supportato da Mbappè largo a destra e Griezmann a sinistra, con la stella dell’Atletico Madrid che partiva però più centrale rispetto al fenomeno del PSG. Infatti lo schieramento francese era predisposto alla perfezione a trasformarsi in un più elementare 4-4-2 in fase di non possesso con Matuidi che si allargava sulla fascia sinistra e Mbappè che scalava all’indietro sulla corsia opposta, con Giroud e Griezmann come punte.

In fase di attesa la disposizione con Mbappè e Matuidi larghi e Griezmann al fianco di Giroud

Dall’altra parte Sampaoli ha partorito la sua quindicesima formazione diversa su altrettante partite da CT dell’Argentina. La cosa che ha colpito sin da subito è stata la contemporanea assenza di Higuain e Aguero. Nel 4-3-3 dell’Albiceleste, infatti, è stato schierato Messi come “falso nueve” con ai suoi lati Di Maria largo a sinistra e Pavon largo a destra. A centrocampo Mascherano a fare da mediano con la conferma di Banega, autore dell’assist a Messi contro la Nigeria, sul centro-sinistra e Perez sul centro-destra. Conferma anche per la difesa a 4 quindi, con Mercado e Tagliafico sulle fasce e Otamendi e Rojo centrali.

Si capisce sin da subito che sarà una giornata da incubo per la difesa argentina. Il 19enne Mbappè pare infatti inarrestabile e con la sua velocità mette in serie difficoltà i difensori sudamericani che non lo prendono mai. Dopo pochi minuti è il suo compagno di reparto Griezmann ad andare vicinissimo al gol con una splendida punizione che si infrange però sulla traversa ad Armani battuto. Poi entra in scena lui: è il minuto 11 quando recupera palla sulla propria trequarti e parte a velocità supersonica (ha toccato i 36 km/h) con gli argentini che invano provano a fermarlo fino a quando appena entrato in area di rigore Rojo non può fare altro che stenderlo con l’arbitro che concede la massima punizione e ammonisce il difensore dello United. Griezmann trasforma con freddezza ed è subito 1-0 Francia. Qualche minuto dopo un illuminante lancio di Pogba trova sempre Mbappè dietro la linea difensiva argentina, il quale stoppa alla perfezione e prova a involarsi verso la porta ma Tagliafico lo stende da dietro, stavolta appena fuori l’area di rigore, rischiando anche l’espulsione. Solo giallo per lui con mezza difesa argentina che dopo 20 minuti è già sul taccuino dell’arbitro.

Nei seguenti 20 minuti la partita sembra avviarsi verso l’intervallo senza grossi scossoni, ma a 5 minuti dalla fine Di Maria che si era accentrato sugli sviluppi di un’azione sulla sinistra riesce a ricevere palla in zona centrale con la difesa francese che, usando un termine cestistico, lo “battezza” e gli concede il tiro da lontano. Peccato per loro che il fuoriclasse sudamericano sforni una conclusione di collo interno con traiettoria a uscire sulla quale non può nulla Lloris con la palla che va a infilarsi a fil di palo per l’inaspettato 1-1, punteggio sul quale si va negli spogliatoi.

Di Maria punisce lo spazio concessogli dalla difesa francese che quasi lo “invita” al tiro.

La ripresa si apre con l’Argentina che prova a sfruttare la spinta data dal gol in chiusura di primo tempo ed infatti dopo pochi minuti riesce addirittura a passare in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto lungo, Messi riesce a controllare il pallone e a tirare verso la porta; la sua conclusione non impensierirebbe più di tanto il portiere argentino ma sulla traiettoria si ritrova Mercado che è abile ad aggiustare la traiettoria del tiro deviando la palla quel che che basta per beffare Lloris e segnare il gol del 2-1.

Ed è qui che si vede la grandezza della Francia. Nonostante la giovane età media della squadra, e nonostante l’aver subito due gol in due momenti topici, ovvero la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, i blues riescono a fornire una reazione veemente e assolutamente da top team. Da quel momento infatti è Francia-show, con i galletti che iniziano ad assaltare l’area argentina con attacchi su entrambe le fasce grazie anche al supporto dei terzini Hernandez e Pavard. Proprio quest’ultimo, inaspettatamente, va a firmare il pareggio con uno stupendo tiro al volo da fuori area su cross proprio del suo “collega” di fascia opposta. Il gol del 2-2 dà ulteriore spinta ai ragazzi di Deschamps e a questo punto sale definitivamente in cattedra Mbappà il quale realizza una storica doppietta (unico under 20 a farlo ad un Mondiale dopo un certo Pelè). Prima riesce a districarsi in area di rigore affollata, portandosi la palla sul sinistro e battendo un Lloris non proprio impeccabile siglando così il 3-2. Qualche minuto dopo, invece, conclude una splendida azione di squadra quando, servito da Giroud, arriva come un treno dalla corsia di destra e di piatto infila sul secondo palo la rete del 4-2.

Griezmann viene incontro, appoggia di prima per Matuidi, il quale serve Giroud che poi premia l’inserimento di Mbappè che insacca per il 4-2

A questo punto i francesi pensano più a contenere i tentativi di riaprire il match dell’Argentina e ci riescono abbastanza agevolmente. Sampaoli si ricorda, in parte, di avere dei centravanti di fama internazionale a disposizione ed inserisce Aguero lasciando però in panchina Higuain utilizzando poi il suo ultimo cambio inserendo inspiegabilmente Meza. Proprio Aguero riesce a dare qualche flebile speranza all’Argentina quando all’inizio del recupero insacca di testa su cross di Messi per il gol del 4-3. Gol che farà probabilmente crescere ulteriormente i rimpianti per i sudamericani, chissà come sarebbe andata la gara, infatti, con ad esempio Messi ad agire sul centro-sinistra sin dall’inizio ed il Kun al centro dell’attacco. Non lo sapremo mai. Quello che sappiamo è che questa eliminazione degli argentini è stata un po’ “una morte annunciata” come ha dichiarato Hernan Crespo in seguito, con un Messi che, a parte l’exploit contro la Nigeria, non ha avuto modo di fare il Messi sia per sue responsabilità ma anche, o forse soprattutto, per colpe non sue imputabili principalmente a una gestione tattica scellerata del CT Sampaoli. Di contro abbiamo potuto ammirare una Francia esplosiva con un Mbappè in stato di grazia, Griezmann sempre decisivo, ed un sistema di gioco abbastanza collaudato che pone i francesi come sicuri candidati alla vittoria finale.

URUGUAY – PORTOGALLO 2-1

Alle 20 si è disputato il secondo ottavo di finale tra Uruguay e Portogallo. Il Portogallo si è presentato col suo classico 4-4-2 con Joao Mario e Bernardo Silva a operare sulle ali e Cristiano Ronaldo affiancato da Guedes in attacco. L’Uruguay ha risposto con uno schieramento tattico davvero interessante: difesa a 4 consolidata ovviamente, centrocampo schierato con una sorta di rombo con Torreira vertice basso, gli inesauribili Nandez e Vecino ai suoi lati e Bentancur a svariare su tutta la trequarti a fare da collante tra il centrocampo e l’attacco. Ma la vera particolarità è stata rappresentata dall’interpretazione del ruolo di attaccante che hanno dato i due fenomeni sudamericani Cavani e Suarez. Entrambi non hanno dato mai punti di riferimento al centro, partendo sempre larghi ed andando ad attaccare l’area di rigore tagliando dalla fascia appunto.

Ed il primo gol uruguayano è proprio un capolavoro di tattica ed intesa confezionato da loro due. Il “matador” Cavani larghissimo sulla fascia destra opera un cambio di gioco perfetto per Suarez che si trovava dalla parte opposta. Il “pistolero” controlla il pallone, temporeggia qualche secondo, giusto il tempo per permettere al compagno di reparto di andare in area, e lo serve con un pallone tagliato e forte sul quale Cavani riesce con una torsione non facile a colpire in modo non pulitissimo di testa e a battere Rui Patricio per il gol del 1-0, il tutto quando il cronometro segna il minuto 7.

Lo spettacolare “triangolo” chiuso dalle due stelle dell’Uruguay che confezionano il gol del 1-0

Tutto il restante primo tempo è una lezione di organizzazione di squadra dell’Uruguay che si muove compatta, con Cavani e Suarez che fanno un lavoro pazzesco in copertura, specie il primo, e non lasciano passare nulla con Godin che è un vero e proprio muro invalicabile. Dall’altra parte il Portogallo prova a creare occasioni, Ronaldo cerca il tiro da fuori un paio di volte e svaria su tutto il fronte d’attacco, ma non riesce ad incidere veramente. Si va così al riposo con la Celeste in vantaggio.

Nella ripresa i portoghesi entrano bene in campo con Bernardo Silva avanzato da seconda punta, Guedes largo a sinistra e Joao Mario spostato a destra. L’Uruguay fino a questo momento non aveva subito nemmeno un gol in tutta la competizione e di contro aveva segnato il 100% delle sue reti su calcio piazzato. E proprio sugli sviluppi di un angolo, paradossalmente,  arriva il pari dei lusitani con Pepe bravo a farsi trovare smarcato al centro dell’area e a insaccare alle spalle di Muslera che non può nulla, ed è 1-1.

Gli uruguayani non subiscono il colpo, anzi, tornano ad imbastire pericolose ripartenze, e proprio sugli sviluppi di una di queste Bentancur serve sulla sinistra Cavani che da posizione defilata, senza stoppare il pallone, mette un tiro a giro di interno destro sul secondo palo imparabile per Rui Patricio e riporta nuovamente in vantaggio i suoi. Qualche minuto dopo purtroppo il Matador è costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un sospetto stiramento, un durissimo colpo anche in previsione futura per i sudamericani che perdono un giocatore fantastico, con Tabarez che fa entrare l’ex Reggina Stuani al suo posto. Gli ultimi 20 minuti sono un assedio portoghese che però non porta i frutti sperati. Entrano Quaresma e Andrè Silva, ma l’Uruguay riesce a resistere senza correre pericoli particolari e riesce a portare a casa un risultato importantissimo.

Il Portogallo di Ronaldo è eliminato nello stesso giorno dell’Argentina di Messi. Questa era probabilmente l’ultima occasione di vincere un Mondiale per i due campioni che hanno monopolizzato il calcio europeo a livello di club degli ultimi 10 anni. Ma se c’è un messaggio che viene fuori da questi due ottavi di finali è che, specie in queste competizioni, chi gioca da squadra parte con un netto vantaggio rispetto a chi invece si affida troppo alle giocate del singolo, anche quando tale singolo si chiama Cristiano Ronaldo o Messi. Due vittorie meritate per la Francia dei giovani terribili e per l’Uruguay che si conferma una delle squadre più difficili da affrontare e da scardinare, con un’organizzazione difensiva da manuale del calcio, un centrocampo “italiano” pieno di sostanza e anche di qualità, e due fenomeni lì davanti che oltre a essere decisivi in zona gol hanno dimostrato di sapersi sacrificare per la squadra come solo i veri campioni sanno fare. Saranno proprio loro a scontrarsi, quindi, nei quarti di finale con i sudamericani che potrebbero risentire dell’assenza di Cavani e la Francia che sulle ali dell’entusiasmo, con un Mbappè devastante e una squadra ricca di qualità e ben organizzata è sicuramente favorita, ma Godin e soci faranno di tutto per rendergli la vita il più difficile possibile per una partita che si preannuncia già da brividi.

 

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