Non dite più che ho 43 anni, ha risposto così Tobia Loriga, al giornalista che lo ha intervistato subito dopo la conferma del titolo italiano Pesi Welter. Non vuole sentirsi più dire di avere questa veneranda età lo squalo crotonese, eppure ce l’ha. Eppure a 43 anni suonati riesce ancora una volta nell’impresa di vincere – per la terza volta il titolo italiano pesi welter resistendo all’assalto di Dario Socci, che a Mantova venerdì sera ha provato a strappargli il titolo senza però riuscirvi.
Un incontro duro, all’ultimo sangue, con pochi tatticismi e nel quale i due pugili hanno messo dentro tutta la rabbia e la frustrazione del momento che tutti stiamo vivendo. L’incontro infatti si sarebbe dovuto disputare a marzo, rinviato al 13 novembre causa Covid ha rischiato di saltare ancora.
Alla fine si è disputato ed ha permesso a Loriga di compiere un’altra grande impresa sportiva: l’ennesima dimostrazione di come abnegazione, impegno e vita da atleta possano far raggiungere qualsiasi obiettivo ci si ponga nella vita. Dei 3 titoli crediamo sia stato il più difficile sia per le avversità del momento che per l’avversario: come detto dallo stesso Tobia a fine incontro infatti, il pugile crotonese si è dovuto adeguare all’avversario mettendo sul ring una boxe diversa da quella che era ed è abituato a combattere. Ma dall’alto della sua esperienza ha capito che sarebbe stata l’unica via per vincere, e vincere era l’unica cosa che contava.
Onore dunque a Tobia Loriga che ha portato per l’ennesima volta alta, altissima la bandiera della Calabria e di Crotone. Complimenti, squalo crotonese.
