“Ci sono mesi e mesi di allenamento… rabbia, felicità. E poi c’era tutto il mio gruppo in tribuna venuto da Torino a vedermi, o lanciavo lontano o tornavo a casa. Ho lanciato lontano. Qualificarsi per la finale è bellissimo, adesso voglio continuare a divertirmi.” Le parole escono dalla sorridente bocca di Daisy Osakue come un fiume in piena dopo giorni difficili. Il riferimento è, naturalmente, al decisivo lancio del disco, effettuato questa mattina, che l’ha qualificata con la misura di 58.73 direttamente alla finale degli Europei di atletica leggera che si stanno tenendo in questi giorni (dal 6 al 12 agosto, per la precisione) nella magica cornice (dolce a molti calciofili italiani, soprattutto) dell’Olympiastadion di Berlino. La discobola italiana, di origini nigeriane, non riesce a porre freno alla sua contentezza dopo lo straordinario traguardo raggiunto, che solo fino a pochi giorni fa pareva impensabile perfino a lei stessa, visto che la sua partecipazione alla manifestazione continentale era in forte dubbio.
Galeotto fu quel disgraziato uovo lanciato da un’auto in corsa per le strade di Moncalieri, lo scorso 30 luglio, che causò una brutta ferita all’occhio sinistro della 22enne cresciuta nella Sisport, la società polisportiva di Torino. Il fatto – di per sé molto grave – aveva alzato un enorme polverone mediatico a livello nazionale. Ma, soprattutto, aveva messo a forte rischio la partecipazione di Daisy a quegli Europei per i quali la giovane atleta italiana aveva lavorato duro nei mesi passati. Dopo diversi giorni di polemiche, tensioni e di silenzio stampa, il 3 agosto è giunto il via libera dalla Nado che ha permesso a Daisy di poter prender parte agli Europei in terra teutonica, con somma soddisfazione dell’atleta stessa: “I colpevoli sono stati presi, adesso la giustizia farà il suo corso e loro pagheranno per quello che hanno fatto a me e alle altre vittime. Mi dispiace per il polverone alzato, adesso però voglio tornare a pensare alla mia vita normale, all’atletica e alla mia famiglia.”
E, poco ma sicuro, Daisy Osakue ha mantenuto la parola. Questa mattina, dopo un primo lancio nullo in pedana, ha ottenuto il pass per la finale di sabato (ore 20:20) grazie al secondo lancio che, con la misura di 58.73 (quasi una in meno rispetto al suo record privato, fissato a 59.72, nonché quarta migliore prestazione di sempre tra le discobole italiane), ha rappresentato un vero e proprio riscatto personale dopo i brutti giorni trascorsi tra polveroni mediatici, angosciante incertezza e riabilitazione. Treccine nere e azzurre al vento, sorriso travolgente, il passato adesso è definitivamente alle spalle. Davanti solo il futuro. Sabato ci si gioca una medaglia. Per l’atletica, per lo sport, per la gioia della vita.