Home Calcio 360º Il Crotone in salento con Moschella in panchina: Ivan, ti ricordi a Lecce?!

Il Crotone in salento con Moschella in panchina: Ivan, ti ricordi a Lecce?!

by Redazione Sport Team Calabria

 

“Ti ricordi a Lecce” è diventato un must dei sostenitori pitagorici, legati ai ricordi indelebili di partite d’altri tempi, quando il calcio era ancora il calcio, quello vero, quando contavano più i valori dello sport che il “Dio denaro”.

E se da una parte c’è una maggioranza di tifosi rossoblu, perlomeno quelli di una certa età, che ricorda perfettamente quella data, quel giorno, quella pagina di storia sportiva; dall’altra c’è forse ancora qualcuno, qualche giovane tifoso che non si è mai chiesto il perché di quel coro, il motivo di tanto ardore con il quale si ricorda quella gara di Lecce: proviamo a spiegarlo in questo articolo.

Era il 14 giugno 1998, il Crotone della nuova gestione Vrenna (la nuova società si era insediata solo 4-5 anni prima) aveva già dato la dimostrazione di essere un club ambizioso, arrivando in pochissimi anni dalla 1^ categoria alla C2. Ed in quella C2, di un livello decisamente più alto di quanto possa essere adesso la Serie C1 il Crotone era una matricola.

Vrenna e Co. scelsero come allenatore, dopo un brusco addio con Bruno Giordano, il vulcanico italo-argentino Morrone, che – purtroppo per lui – aveva una chiara somiglianza con Pietro Pacciani, il mostro di Firenze.

Ma, scherzi a parte, l’allenatore argentino riuscì a plasmare il gruppo a sua immagine e somiglianza: una squadra spigliata, propositiva, a volte arrogante, che dimostrava in ogni gara di non aver nulla da perdere.

L’inizio non fu dei migliori: solo 4 punti nella prime 5 gare prima di mettersi in marcia, piantarsi nelle zone alte, altissime della classifica, e rimanerci tutto il campionato anche se non senza difficoltà.

Alla fine quel Crotone, il Crotone dei Grieco, Giampà, Balestrieri (miglior marcatore insieme a Tortora con 13 reti), Lilli Russo, Divella, Tagliente ecc. concluse quella magica cavalcata al secondo posto a pari merito col Sora a 4 punti dal Marsala, (promosso in C1) qualificandosi per i play-off, già di per se un traguardo tanto inaspettato quanto sorprendente.

Si affronta il Trapani.

Ed allora si arriva al 31 maggio ’98, un gol di Tagliente regalò un prezioso pareggio in trasferta, 7 giorni dopo un rigore di Vito Grieco (che salterà poi la finale per squalifica) porta i rossoblu ad una clamorosa finale (unica) play-off a Lecce contro il Benevento.

Ma quel Crotone era anche il Crotone di Ivan Moschella, l’allora giovane difensore centrale, era arrivato la stagione precedente in serie D ed aveva siglato ben 7 reti tanto da meritarsi il un coro tutto per lui “Moschella tira la bomba”.

Ed  in quella finale Ivan, insieme ai suoi compagni, scrisse una pagina di storia calcistica molto importante, mandando in visibilio i più di 6 mila tifosi rossoblu giunti dal capoluogo ionico con un treno speciale.

Petitto porta in vantaggio i sanniti nel primo tempo. Nella ripresa Tortora viene steso da un intervento killer di un difensore avversario, calcio di rigore.

Non c’è il rigorista di tutta una stagione, Vito Grieco, ed allora senza paura si presenta il 24enne Moschella dal dischetto che… tira una della sue bombe con la sfera che sbatte sulla traversa e si insacca. Qualche minuto dopo un’azione della coppia Tortota – Balestrieri, confeziona la rete del sorpasso per il tripudio generale!

Il FC Crotone, dopo anni bui, ritorna nella terza divisione nazionale, ed è da li che inizia il cammino che quasi venti anni dopo porterà la formazione crotoniate in massima serie.

Dopo 20 anni, Ivan Moschella, crotonese d’adozione, è uno dei più promettenti allenatori giovanili. Dopo 20 anni, tornerà in quella Lecce, in quello stadio, questa volta da allenatore, ma quando sarà in panchina a guidare gli squali, non potrà non pensare a quel momento, a quegli istanti, perché… siamo noi a creare la storia , con la nostra osservazione e quel giorno, Ivan da Crotone l’ha creata.

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