Home Serie CApprofondimenti Conversazione con: Salvatore Molina ci racconta le emozioni di una grande stagione

Conversazione con: Salvatore Molina ci racconta le emozioni di una grande stagione

by Redazione Sport Team Calabria

Intervenuto in video-conferenza durante la trasmissione sportiva Sportbreak, andata in onda su Rti Calabria giovedì scorso, Salvatore Molina ha concesso una lunga intervista a margine della stagione in cui è stato uno degli assoluti protagonisti della promozione in A del Crotone.

Ben trovato Salvatore e intanto complimenti a te ed a tutti per questa grande impresa, avete regalato ancora una volta un sogno ad un intero popolo!

Ciao a tutti. Grazie, be si, abbiamo coronato anche un nostro sogno: io la A l’avevo assaggiata col Carpi ma questa è stata davvero un’emozione indescrivibile!

C’è mai stato un momento nel quale avete pensato di non farcela?

Di non farcela no, però dopo il lockdown, la serie di 3 pareggi consecutivi non ci ha fatto stare tranquilli, poi però per fortuna, vedevamo che dietro non andavano forte e quindi siamo rimasti secondi.

A proposito del lockdown, come hai vissuto tu quel periodo?

Male come tutti credo. Anche io avevo la famiglia al nord ed ero preoccupato per loro, poi dal punto di vista fisico abbiamo cercato di allenarci sempre anche se c’era un po’ di preoccupazione per la forma fisica poi però pensi che tutti sono nella tua stessa situazione e quindi ti tranquillizzi.

Tornando al campo, qual’è la differenza maggiore che hai percepito tra la scorsa e questa stagione?

Be intanto abbiamo fato il doppio dei punti(…ride). No a parte gli scherzi, credo che quest’anno siamo stati bravi a calarci subito nella mentalità venivamo da un buon finale di stagione e sapevamo alla perfezione cosa chiedeva il mister, quindi da questo punto di vista è stato più facile.

Sei stato uno degli stakanovisti: sempre impiegato, intoccabile. Hai contato i chilometri percorsi?

Vi svelo un aneddoto. Parlando col preparatore, col prof, mi ha detto che devo fare molto di più per essere a livello della serie A, campionato nel quale le prestazioni, anche fisiche, devono essere ancor più prestanti.

Sei contento del tuo personale contributo stagionale impreziosito da 10 assist e 2 reti?

Io personalmente sono uno che vuole sempre più da se stesso e farò il massimo per mettermi in gioco in A per essere all’altezza, ma se mi fermo a riflettere si, sono molto contento di ciò che ho e che abbiamo fatto.

Ecco, a proposito, cosa ti aspetti dalla serie A?

Sarà tutto più difficile: in serie a non puoi distrarti un attimo che ti puniscono. Giochi contro calciatori che hanno più gamba, più corsa, è tutto in proporzione superiore, pertanto dovremo lavorare molto.

Anche perché certo non potrete comandare il gioco sempre come in B, anche il tuo “compito” potrebbe essere diverso.

Be dipende da ciò che chiederà il mister: magari ci saranno partite in cui dovremo attendere altre invece nelle qauli proveremo ad impostare il nostro gioco. Vedremo.

Restiamo su questo tema: cosa è cambiato nell’interpretazione del ruolo del quinto di centrocampo, visto che magari fino ad alcuni anni fa eravamo abituati ad uno stile prettamente difensivo.

Anche qui credo che dipenda da ciò che l’allenatore richiede: Stroppa – come avete visto – i quinti li vuole alti, a pressare a chiudere le azioni offensive in modo che sia un vero 3-5-2 e non un 5-3-2, mentre altri allenatori ancora preferiscono i quinti bassi.

A proposito del mister, che rapporto hai con lui, che tipo è?

Il mio rapporto è ottimo: non mi ha mai mancato di rispetto ed io a lui e per questo ci siamo trovati benissimo. In generale è uno che pretende tanto e lo si vede anche durante le gare. Col Frosinone nonostante fossimo in vantaggio(e già in A) continuava a gridare ed a chiedere di più. Credo che sia il modo in cui si vince.

Restando al campo chi è stato l’avversario più difficile come squadra ma anche come calciatore?

Credo su tutti lo Spezia che qui allo Scida ma anche all’andata, nel secondo tempo, ci hanno messo in grande difficoltà e come giocatore dico Ricci, che sempre all’andata nel finale mi mise in difficoltà.

Vincerà i play-off?

E non lo so, troppo difficile così su due piedi trovare una favorita, anche perché squadre come Empoli, Frosinone hanno calciatori che possono fare la differenza.

Ambiente Crotone: cosa ti ha colpito di più in questi due anni?

Sicuramente il fatto che qui è una grande famiglia: non solo la società ma anche in città sin dal primo momento sono stato accolto con entusiasmo e calore ed è una cosa che apprezzi, che ti fa stare bene.

Crotone vista da fuori e poi da dentro, cosa cambia nella considerazioni?

Tutto. Quando venni a giocare contro ancora vi era lo stadio “piccolo”, e on ti fai una grande idea, pensi alla squdra che lotta per salvarsi ma non trasmette emozioni. Poi però quando parlavo con chi c’era stato qui (Bernardeschi, Dezi, ecc.) raccontavano di una grande piazza, passionale e quando la vivi sulla tua pelle te ne accorgi, ma finché non la vivi non puoi capire. Anche perché qui non ci sono molte distrazioni, però stai bene, ti senti bene. E’ davvero difficile da spiegare, non ti manca nulla.

Curiosità, c’è un motivo per la scelta del 17?

Si, per me ha un valore immenso perché mi ricorda un amico che purtroppo non c’è più. Ed inoltre, credo che il destino sia davvero incredibile a volte e mi abbia fatto venire qui a Crotone per conquistare questo traguardo, perché lui era di Crotone. D’estate restava giù fino alla prima gara di Coppa Italia e poi veniva su da noi, era tifosissimo del Crotone. Inoltre il 17 è anche il numero della data di nascita di mia madre, quindi anche valore affettivo.

Aneddoto da brividi Salvatore, la vita a volte ci riserva davvero delle grandi coincidenze e sorprese. Torniamo a noi, ci sveli chi è il compagno più logorroico e quello che invece inventa scherzi?

Quello che parla di più, e credo lo ammetta lui stesso, è senza dubbio Mustacchio. Non lo trovi mai zitto. Mentre gli scherzi, be, non si fanno mai da soli, ci vogliono i complici, pertanto c’è un gruppo di 4-5 tra cui io che si diverte a fare scherzi.

Cosa fa Salvatore nel tempo libero?

Ma in generale con i compagni con cui ho legato di più, Crociata e Benali, viviamo la città passiamo da un bar di un nostro amico, salutiamo un po’ tutti, anche perché altri sport non ne possiamo praticare.

Infine, qual’è il tuo sogno?

Il mio sogno è affermarmi in serie A con quest maglia!

Grazie Salvatore ed…a presto

Grazie a voi, un saluto.

Related Articles

Leave a Comment