Home Serie CCrotone Crotone, 10 giornate al termine: salvezza aritmeticamente possibile ma ci vorrebbe un rendimento Cosmi(co)

Crotone, 10 giornate al termine: salvezza aritmeticamente possibile ma ci vorrebbe un rendimento Cosmi(co)

by Redazione Sport Team Calabria

                                                                                     

Solo 15 punti dopo 28 giornate, ben 70 reti subite, 32 realizzate. I numeri del terzo campionato di A degli squali, sono impietosi e raccontano di una squadra che non ha mai trovato la giusta dimensione per giocarsi le proprie carte.
Sarebbe dunque pleonastico aggiungere che l’epilogo finale non potrà che essere quello della retrocessione. Nonostante ciò, in casa Crotone, c’è qualcuno che ancora ci crede: le parole di Benali (tutta l’Italia vedrà cosa è Crotone), quelle di Messias (daremo il massimo in queste ultime 10 gare), oltre alla carica che mister Cosmi prova a suonare; muovono in questa direzione. E d’altronde non si può biasimarli, perché nel calcio tutto è possibile, pertanto, senza fare paragoni (inutili) con la stagione 2015-16, quella della storica e fortunata salvezza, proviamo a capire come il “miracolo” potrebbe avvenire.

PERCHE’ CREDERCI – Dieci partite a disposizione, 30 punti ancora in palio, un calendario tutto sommato non impossibile. Le prossime due trasferte (Napoli e La Spezia) apriranno un ciclo in cui una eventuale vittoria potrebbe davvero valere il doppio. I pitagorici potrebbero anche permettersi il “lusso” (come è molto probabile che avvenga) di perdere al Diego Armando Maradona, ma poi non potrebbero più sbagliare: Spezia fuori, Udinese e Samp in casa 9 punti da mettere in cascina imprescindibilmente. Subito dopo la trasferta di Parma, altro scontro diretto, nella quale bisognerebbe fare bottino pieno. Poi un trittico complicato: Inter in casa, Roma fuori ed Hellas Verona ancora allo Scida, prima di Benevento e Fiorentina. Complicato fare calcoli e/o tabelle, ma il calendario in parte avverso di Cagliari, Torino e Parma desse una mano; considerando inoltre gli scontri diretti, se gli squali conquistassero anche (solo) 24 dei 30 punti in palio, potrebbero mantenere la categoria. Ad avvalorare questa tesi i numeri “offensivi” che dall’arrivo di Cosmi mostrano un netto miglioramento: 9 reti in 4 gare, media si 2,25 reti a gara.

PERCHE’ NO – Qualcuno giustamente potrebbe obiettare: ma se finora i rossoblu hanno totalizzato solo 15 punti, sarebbero davvero in grado di conquistarne il doppio o quasi in sole 10 gare? Domanda che potrebbe rivelarsi retorica visto e considerato che, innanzitutto gli squali dovrebbero vincere anche in trasferta (cosa mai riuscita quest’anno), inoltre non avrebbero quasi margine d’errore ed alcune gare (Inter e Roma su tutte) appaiono proibitive. Aggiungiamo alla nostra breve analisi, un dato importante: le squadre da “provare” a lasciarsi alle spalle sono più di una (non solo l’Empoli come avvenne qualche anno fa), appare (quasi) impossibile che 3 compagini non facciano i punti utili alla salvezza. Se mai in due dovessero “calare” il proprio rendimento, ci viene difficile pensare anche ad una terza. Infine i numeri negativi della difesa anche dall’arrivo dell’allenatore perugino: 13 gol subiti in 4 gare a dimostrazione del fatto che il “problema difesa” non è stato risolto e subendo sempre gol, difficilmente si vincono i match.
Ma si sa, nel calcio a volte la logica viene meno e succede l’inaspettato, l’imprevedibile, Maggio poi per il Crotone è un mese magico, i più scaramantici, i più fedeli, i sognatori, possono ancora crederci.

SOCIETA’ E FUTURO – Ecco perché crediamo che – una società come quella di Via Scalfaro – stia già comunque pensando al futuro “cadetto”. Il Presidente Gianni Vrenna ed i dirigenti hanno dimostrato negli ultimi anni di saper programmare e siamo certi che anche questa volta sarà così. Si sta pensando a ripartire, dunque, molto probabilmente da un nuovo progetto tecnico (difficile la conferma di Cosmi), dalla valorizzazione di alcuni giovani di proprietà (Cuomo, Zanellato, Rojas, Crociata) e da una buona base di “over”, al netto di alcune partenze che ci sembrano inevitabili. Forse però è ancora presto per i bilanci, ci riserviamo un paio di mesi per provare a tracciarli.

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