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[LARGO AI GIOVANI] – Incontriamo Cristian Riggio

by Redazione Sport Team Calabria

Altro appuntamento con la rubrica di Sport Team Calabria dedicata ai giovani più promettenti delle squadre calabresi. Oggi è il turno di Cristian Riggio, difensore centrale in forza al Catanzaro che si appresta a disputare la sua seconda stagione con la maglia giallorossa.

(Ecco i link alle interviste precedenti, qualora ve le foste perse: Michele Carrozza, Luka Markovic, Gabriele Germinio)

Cristian nasce a Crotone il 4 Giugno del 1996 e, dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili del club pitagorico, gioca una stagione in prestito con la maglia dell’Akragas. L’anno scorso passa al Catanzaro, ancora in prestito, per poi quest’estate tornare al club del presidente Noto, questa volta a titolo definitivo firmando un biennale.

Andiamo a conoscerlo più nel dettaglio.

Ciao Cristian raccontaci come nasce la tua passione per il calcio e dove hai iniziato a giocare.

“Sono praticamente nato col pallone tra i piedi. Ho sempre giocato sin da piccolissimo, e dall’inizio della mia crescita ho avuto la fortuna di far parte delle giovanili della squadra della mia città, il Crotone.”

Avendo esordito in Primavera alla giovanissima età di 16 anni immaginiamo avrai dovuto fare tante rinunce rispetto ai tuoi coetanei. Come hai vissuto quel periodo, considerando che spesso è il momento dove si vede se un ragazzo è predisposto per diventare un professionista o meno?

“Ho messo sempre il calcio al primo posto tra le mie priorità. Sono uno a cui è sempre piaciuto fare una vita sana, avere un’alimentazione corretta, ed allenarsi per migliorare sempre. Quindi posso dire che alla fine non ho fatto alcun sacrificio vero e proprio, dato che giocare e diventare un professionista è sempre stato il mio sogno da piccolo, ed il mio obiettivo man mano che crescevo.”

Hai giocato con la Primavera per ben quattro stagioni, collezionando un totale di 76 presenze condite da 6 gol. Come giudichi tutta la tua esperienza in un campionato dove hai avuto modo di incontrare top team a livello nazionale ogni anno?

“Molto positiva. Ho avuto la fortuna di essere allenato da quattro allenatori diversi (Luigi Vrenna, Massimo D’Urso, Pino Tortora e Aniello Parisi) e da ognuno di questi sono riuscito a imparare qualcosa. Ho potuto confrontarmi contro giocatori tra i più forti in assoluto a livello nazionale/giovanile e soprattutto credo che questi quattro anni mi abbiano preparato nel migliore dei modi a a fare il salto definitivo nel calcio dei grandi.”

Il ricordo più bello?

“Difficile sceglierne uno. Probabilmente ti dico il Viareggio che è stata un’esperienza stupenda. Peccato per la partita contro la Juventus dove facemmo molto bene, ma fummo sfortunati. Quell’anno anche in campionato stavamo andando alla grande, per poi calare verso la fine. Fu un anno incredibile comunque, anche perchè spesso mi allenavo con la prima squadra guidata da mister Juric che poi a fine stagione conquistò la storica promozione in serie A.”

Hai qualche rimpianto per quanto riguarda quello che sarebbe potuto essere il tuo futuro nel Crotone?

“Rimpianti no. Ho sempre dato il massimo e ovviamente crescendo l’obiettivo era quello un giorno di arrivare in prima squadra, ma evidentemente non ero ancora pronto. Sono comunque molto contento per quello che ho fatto dopo, sia ad Agrigento con l’Akragas e sia ovviamente per quello che ho fatto e che sto facendo con una maglia gloriosa come quella del Catanzaro.”

La più grande differenza tra giocare con la Primavera e giocare in serie C qual è?

“Mentre in Primavera si gioca fondamentalmente per crescere, per migliorare, per imparare sempre concetti nuovi sia tattici che tecnici, in serie C si gioca per il risultato. La pressione aumenta notevolmente a livello psicologico, oltre all’impatto fisico con gli avversari che all’inizio è impegnativo da sopportare, anche se devo dire che mi sono trovato a mio agio sin da subito.”

Beh sì, se consideriamo che alla tua prima stagione tra i professionisti con l’Akragas hai giocato 29 partite è evidente che non ci hai messo molto a prendere confidenza con la categoria.

“Sì, per questo ringrazio anche mister Di Napoli che mi ha dato subito fiducia. È stato un campionato durissimo, ma un’esperienza allo stesso tempo molto bella ed emozionante, anche per il fatto di giocare davanti a migliaia di tifosi che fanno sacrifici per seguirti e sostenerti sempre, altra differenza fondamentale anche questa rispetto al campionato Primavera.”

Stagione con un finale da brividi, tra l’altro.

“Assolutamente. Giocammo i playout contro il Melfi per evitare la retrocessione in D. All’andata fuori casa facemmo 0-0 ed io ero squalificato. Al ritorno giocai invece titolare e fu una partita tesissima, che riuscimmo a pareggiare 1-1 dopo essere passati in svantaggio, riuscendo così a salvarci. Un’emozione indescrivibile!”

Successivamente sei sbarcato a Catanzaro, prima in prestito e poi, quest’anno, a titolo definitivo. Come ti sei trovato all’inizio e com’è andata la scorsa stagione?

“A livello personale credo sia andata abbastanza bene. All’inizio è stata dura, Catanzaro è una piazza molto importante, e viste le difficoltà degli ultimi anni non era facile per un giovane inserirsi sin da subito, ma devo dire che man mano che la stagione è proseguita ho sentito sempre di più la fiducia della società nei miei confronti e penso quindi di aver fatto bene, dando sempre il massimo sia in partita che in allenamento. A livello di squadra è stata una stagione travagliata che alla fine ci ha visti lottare per la salvezza, nonostante a inizio stagione si sperasse di fare un campionato più tranquillo.”

Sei arrivato nel capoluogo di regione non da solo ma insieme a Manuel Nicoletti, siete inseparabili ormai?

“Sì con Manuel siamo più che amici. Ci conosciamo e giochiamo insieme ormai da 5 anni e sono stato molto felice di arrivare insieme a lui l’anno scorso qui a Catanzaro, e soprattutto di esserci tornati anche quest’anno insieme.”

In serie C si ha modo di giocare tanti derby, sono davvero partite “speciali” rispetto alle altre?

“Premettendo che ogni gara è fondamentale, sì i derby sono partite che ti trasmettono emozioni particolari. Purtroppo l’anno scorso ne abbiamo persi troppi, ed è sempre un grande dispiacere soprattutto vedendo quanto i tifosi tengano a questo tipo di partite e la carica che ti trasmettono sia in casa che in trasferta.”

Nuova stagione con obiettivi importanti per il Catanzaro, siete pronti a lottare per le parte alta della classifica insieme a squadre super-attrezzate come Catania e Casertana?

“Credo di sì. La società ha allestito un’ottima squadra, e soprattutto ha scelto un allenatore che per la categoria è una certezza di bel gioco e risultati. Mister Auteri è uno che non lascia nulla al caso, e che ti spinge a dare il massimo ogni giorno. Quindi puntiamo a fare meglio possibile sperando di poterci ritrovare a fine stagione a poter lottare per i primissimi posti della classifica.”

Nel 3-4-3 di mister Auteri qual è la posizione che preferisci nei tre di difesa?

“Posso giocare sia sul centro-destra che centrale, anche se quest’ultima è quella nella quale mi trovo meglio. Ed è quella nella quale il mister fino ad ora mi sta schierando.”

Qual è il difensore a cui ti ispiri come stile di gioco?

“Senza dubbio Giorgio Chiellini. Uno che non molla mai, uno che con la caparbietà e l’impegno è riuscito ad arrivare ai massimi livelli pur non avendo magari un talento innato. Anche in campo mi piace il suo stile duro che non lascia respirare gli attaccanti avversari.”

Sia tu che Nicoletti siete partiti titolari sia nelle due sfide di coppa Italia che in quella di campionato, a testimonianza del fatto che sarete due elementi importanti sui quali il mister punterà, sentite la pressione da questo punto di vista?

“Più che pressione sentiamo la responsabilità di doverci guadagnare la fiducia solo ed esclusivamente con le prestazioni sul campo e con il massimo dell’impegno in allenamento. Personalmente posso garantire che darò tutto per una piazza ed una maglia importante come quella giallorossa, sperando di non deludere nè la società che ha creduto tanto in me, nè i tifosi coi quali ho un rapporto bellissimo e che ormai mi hanno “adottato”.

Bene, non possiamo che farti un immenso in bocca al lupo per quella che potrebbe essere una stagione fondamentale sia per la tua definitiva consacrazione personale, ma soprattutto per il Catanzaro che punta a tornare nell’elite del calcio italiano. 

“Grazie mille, speriamo di fare un grande campionato! Grazie a voi di STC ed alla prossima!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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