“Per 11 anni ho fatto parte della famiglia del Crotone calcio, tre da giocatore e otto da allenatore. Questi colori, questo vessillo, fanno parte della mia vita: professionale e privata.” Inizia così la struggente lettera di Ivan Moschella che, a cuore aperto, ha ricordato la sua vita crotonese e che – come da noi preannunciato – lascia Crotone per iniziare una nuova avventura lavorativa come secondo di Occhiuzzi a Cosenza.
“Ricordo la prima volta che ho indossato la maglia del Crotone, era una partita di Serie D giocata sul neutro di Montepaone. Fu la prima di 100; ho avuto l’onore di indossare anche la fascia di Capitano.
Da giocatore ho avuto la fortuna di vincere tanto, su campi di terra come su quelli d’erba, la maggior parte dei tifosi ricordano le partite più rappresentative come quella di Locri o quella di Lecce, alcuni si ricordano Caltagirone, piuttosto che Bagheria, io me le ricordo tutte, perché le ho vissute intensamente.
Da allenatore ho avuto il privilegio di calcare i campi più importanti e storici d’Italia: San Siro, Olimpico, Juventus Stadium, Dall’Ara, San Paolo , Marassi, Artemio Franchi, ecc.” un excursus della sua lunga carriera con questa maglia, Ivan siciliano ma crotonese d’adozione o “per scelta” come dice lui stesso. Lascia il capoluogo pitagorico – dove ha conosciuto sua moglie e dove sono nati i suoi figli – dopo una vita di vittorie e soddisfazioni da calciatore prima e da allenatore poi. Ci tiene chiaramente a ringraziare tutti: tifosi, amici, presidenti, dirigenti e tutti coloro i quali hanno condiviso qualcosa con lui in questi lunghi anni.
“Oggi inizio una nuova avventura nuova, con l’augurio di poter raggiungere i bellissimi traguardi raggiunti con FC Crotone”
“Grazie. Grazie. Grazie”, termina così la missiva di addio (o arrivederci) di Ivan il buono, Ivan Moschella, crotonese d’adozione.
