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Rende-Vibonese: analisi tattica

by Redazione Sport Team Calabria

Rende e Vibonese hanno dato vita ad una gara molto interessante dal punto di vista tattico. Entrambe arrivavano a questa sfida col morale e la fiducia ai massimi livelli: i padroni di casa erano reduci da ben 5 vittorie consecutive mentre gli ospiti avevano fatto leggermente “meno bene” con 4 vittorie ed 1 pareggio.
Anche grazie a questo fattore abbiamo potuto assistere a due squadre che hanno fatto ben pochi calcoli e che se la sono giocata a viso aperto per tutti i 90 minuti. Partendo dalla Vibonese, Orlandi ha scelto un vero e proprio 4-3-3, almeno inizialmente, rispetto al solito 4-3-2-1.
A centrocampo la dinamicità di Prezioso e Collodel ai lati Obodo è stata preferita rispetto alla maggior tecnica di Scaccabarozzi che è stato il grande escluso del match. In avanti infatti conferma per Melillo e Taurino a supporto di Bubas. I due attaccanti esterni hanno occupato posizioni più larghe ed avanzare rispetto al solito, predisponendo un 3 vs 3 con i difensori centrali del Rende.
Rende che non ha presentato alcuna modifica con Modesto che ha confermato l’assetto tattico ormai assimilato alla perfezione dai suoi ed anche gli undici titolari sono gli stessi della trasferta di Lentini, gli uomini sui quali al momento l’allenatore crotonese punta con decisione.
Il Rende parte, neanche a dirlo, fortissimo. L’atteggiamento dei padroni di casa è sempre più sorprendente: una squadra che si muove in blocco in entrambe le fasi, che difende in 11 ed attacca in 11. La cosa che impressiona maggiormente è l’altissimo baricentro della squadra che ogni qualvolta perde palla è talmente proiettata in avanti da non lasciare respiro ai giocatori della Vibonese che avrebbero il compito di imbastire la manovra dalle retrovie.
Il pressing del Rende è organizzato in modo maniacale ed è evidente come i giocatori eseguano alla lettera delle precise indicazioni. Intanto si nota sin da subito che Laaribi, che parte largo da destra nel tridente, va sistematicamente a marcare Obodo quando la Vibonese tenta di costruire gioco dal basso. I due mediani Franco e Awua invece marcano a uomo le due mezzali della Vibonese, rispettivamente Collodel e Prezioso. Non appena la palla viene quindi scaricata sul terzino destro Finizio, Blaze e Vivacqua vanno subito a pressarlo costringendolo o a tornare indietro o a lanciare lungo. Da notare anche come Sabato segua Taurino fin sulla trequarti avversaria.
In questa immagine invece lo scarico della Vibonese è sul terzino opposto, Tito. Anche qui Laaribi è al centro del campo in zona-Obodo, Franco è appiccicato a Collodel, e Viteritti è altissimo nella posizione di ala destra ed è pronto ad andare a pressare il portatore di palla col supporto anche di Rossini.

Rende che quindi non lascia alcun opzione di passaggio facile, che marca e pressa con una ferocia che si vede raramente, e che soprattutto lo fa con tutti i suoi uomini e sempre “in avanti” difendendo a tutti gli effetti nella metà campo avversaria.
Diversi saranno, infatti, i palloni recuperati sulla trequarti della Vibonese, soprattutto nella prima mezz’ora durante la quale la Vibonese è stata costretta alle corde dal Rende, pur difendendosi bene negli ultimi 30 metri, ma risultando allo stesso tempo inefficace nelle ripartenze, e non riuscendo mai a tenere palla ed a rifiatare.

Dal punto di vista offensivo il Rende ha cercato di sfruttare, come fa sempre, le sue catene laterali con le quali è riuscito sistematicamente ad avere superiorità numerica su entrambe le fasce. Inizialmente la Vibonese ha provato a impostare la fase difensiva con sia i due interni, Collodel e Prezioso, che stavano abbastanza larghi e sia con Melillo e Taurino che tornavano spesso a coprire per dare un aiuto ai compagni. Ma è stato evidente come i ragazzi di Orlandi faticassero a impostare la gara in questo modo, provando ad adattarsi alla disposizione dei biancorossi ma andando così a sfidarli sul loro “campo di battaglia” preferito, ovvero le corsie laterali.
Sia da una parte che dall’altra il Rende portava molto alti i due difensori centrali/laterali Sabato e Germinio, che portando palla davano modo all’esterno di centrocampo e all’attaccante di quel lato di posizionarsi formando dei triangoli contro i quali il terzino della Vibonese andava molto in difficoltà, col solo supporto della mezzala.

Come dicevamo la prima mezz’ora abbondante di gioco ha visto un netto predominio del Rende che, pur non avendo creato occasioni pericolosissime, ha prodotto numerose azioni corali, triangolazioni, cambi di gioco efficaci, cross pericolosi con molti uomini a occupare l’area di rigore e solo grazie alla ottima organizzazione difensiva della Vibonese il risultato si è potuto mantenere sul risultato di 0-0.
Qui vediamo come addirittura sia Melillo che Taurino siano costretti a venire sulla propria trequarti per trovare palloni giocabili. Da notare sempre l’atteggiamento del Rende: Germinio incollato a Melillo, Franco in costante aggressione che qui marca la linea di passaggio sulla mezzala Collodel che ha provato a farsi vedere arretrando sulla sinistra, Laaribi su Obodo, Viteritti su Tito e Rossini su Malberti.

Orlandi a questo punto ha capito che così non poteva andare ed ha ordinato ai suoi alcune modifiche, che sarebbero poi diventate ancora più evidenti nel secondo tempo. Qualche frutto lo si è visto comunque già negli ultimi minuti della prima frazione quando a turno Melillo e Bubas, soprattutto, hanno iniziato a farsi vedere costantemente in zona centrale piazzandosi alle spalle di Franco e Awua e riuscendo in quella zona a ricevere il pallone costringendo l’uscita dalla propria zona di Minelli che scombinava un po’ l’assetto difensivo del Rende.
In questo frangente Melillo ricopre la posizione di trequartista e riesce a ricevere. Intelligente il movimento di Prezioso che va lungo linea e libera dello spazio centrale, andando poi a ricevere il passaggio in profondità del compagno. Questa è fondamentalmente la chiave con cui la Vibonese riesce a riequilibrare l’andamento della gara. Nell’ultima parte di primo tempo infatti gli ospiti creano alcune situazioni pericolose, tra cui quella in foto quando dopo il cross di Prezioso Savelloni si fa sfuggire il pallone dalle mani con Bubas che per pochissimo non ribadisce in rete a porta sguarnita. Le altre occasioni nascono invece da tiri da fuori, che sono conseguenza proprio della migliore occupazione degli spazi centrali da parte degli uomini offensivi rossoblu.

La Vibonese rinuncia quindi a difendere l’ampiezza dal campo, lasciando in modo palese il lato debole scoperto, provando a fare maggiore densità in mezzo al campo o comunque nella zona della palla. La cosa diventa poi ancora più evidente nella ripresa come possiamo vedere in questa immagine in cui si apprezza il rombo a centrocampo con Melillo vertice alto e Taurino al fianco di Bubas.
Nella seconda immagine invece vediamo la Vibonese più stretta in zona centrale. Qui Sabato porta palla ed è quasi invitato a cambiare gioco. L’isolamento di Viteritti a destra è voluto, infatti, per poi poter andare a spostarsi in modo compatto sull’altro lato. Nel primo tempo invece con gli uomini più larghi la Vibonese soffriva i tagli interni di Laaribi in particolare e la superiorità numerica sulle fasce che era praticamente sistematica. Così facendo, invece, gli uomini di Orlandi prima si concentrano sulla protezione della parte centrale del campo e quindi dell’area di rigore, per poi andare ad eventualmente scalare in modo organizzato sul lato dove si trova il pallone.

Questo diverso atteggiamento ha portato quindi notevoli benefici alla squadra ospite, anche nelle ripartente che sono risultate più efficaci e pericolose con Bubas che è stato bravissimo a fare da centravanti di manovra a smistare palloni per i compagni e con Taurino e Melillo che, a turno, andavano a fare da trequartista riuscendo a mettere in difficoltà Awua e Franco che diverse volte venivano tagliati fuori da verticalizzazioni centrali sui piedi degli uomini offensivi rossoblu. Di contro però, non è stato possibile risolvere alcuni problemi come quello dell’inferiorità numerica sui cross sul secondo palo sui quali arrivava sempre l’esterno opposto senza marcature.
Il secondo tempo è quindi risultato più equilibrato e col passare dei minuti la prospettiva di un pareggio si faceva sempre più reale. Ma se il Rende è attualmente primo in classifica, non avendo mai pareggiato, un motivo ci sarà: i ragazzi di Modesto non si accontentano, e proprio quando sembrava che stessero rifiatando, quasi come a studiare il modo per colpire gli avversari, ecco che arriva il gol che sblocca il match e che risulterà poi decisivo ai fini del risultato e della vittoria finale dei padroni di casa.
Analizziamo quindi l’azione che ha portato alla rete di Vivacqua. Il Rende si trovava in pressione offensiva, Laaribi aveva effettuato un crosso in area di rigore che la difesa ospite aveva respinto. Sulla ribattuta arriva Germinio, come al solito altissimo, che anticipa l’avversario e allo stesso tempo riesce sia a bloccare l’eventuale ripartenza e sia a servire Franco vicino a lui sulla destra dove i biancorossi sono in netta superiorità numerica.
Franco riceve il pallone e con un bel palleggio e pallonetto serve Viteritti. L’esterno destro non va al cross in area alto ma serve rasoterra Rossini sui piedi. Come ha anche detto in conferenza, Modesto chiede spesso questo tipo di passaggio in area in quanto ritiene che poi i difensori abbiano difficoltà e timore ad intervenire in modo deciso per paura di causare rigore.
Infatti Rossini riceve il pallone, seppure spalla alla porta, in una posizione molto pericolosa e con relativamente poca pressione. A questo punto è importantissimo il taglio al centro di Laaribi: il fantasista lascia Obodo sul posto e si dirige nella zona dell’area di rigore libera da difensori; a questo punto Rossini asseconda il movimento del compagno ma lo fa con una finta molto intelligente alla quale abboccano quasi tutti i difensori che istintivamente salgono per andare eventualmente a chiudere su Laaribi qualora Rossini lo avesse servito.
Il numero 11 biancorosso effettua invece una controfinta riportandosi il pallone sul destro e servendolo in modo morbido e preciso a Vivacqua, che nel frattempo si era staccato dalla marcatura andando verso il secondo palo, il quale deve solo colpire di testa a porta vuota per il gol del 1-0 che fa esplodere il Lorenzon.

La Vibonese subisce il colpo ma non molla e continua a impensierire la difesa di casa con alcune buone iniziative e soprattutto coi calci piazzati che Tito prova a trasformare in cross pericolosi da praticamente qualsiasi posizione nella metà campo offensiva. Orlandi inserisce Scaccabarozzi per Collodel e passa ad una sorta di 4-2-4 o 4-2-3-1 a seconda dei momenti, con Scaccabarozzi largo a destra, Melillo largo a sinistra e Taurino vicino a Bubas. Il Rende si compatta e quando deve difendere schierato si piazza con una linea a 5 più marcata del solito con i due mediani stretti al centro e con Godano, subentrato a Laaribi, che continua il lavoro di disturbo sulla trequarti, allargandosi poi solo una volta recuperata palla.
Lo stesso Godano avrà alcune chances interessanti in contropiede, in una delle quali è bravissimo a saltare due uomini e a concludere sul secondo palo in diagonale, con Mengoni che deve compiere un miracolo per tenere in partita i suoi.
L’occasione potenzialmente più pericolosa per la Vibonese arriva al 90° ed è rappresentativa al massimo dell’atteggiamento del Rende che non leva davvero mai il piede dall’acceleratore e che però per questo stava rischiando di perdere due punti, non essendo riuscita a chiudere il match prima.
Come vediamo la linea difesa biancorossa è altissima: Germinio come al solito è attaccato al suo uomo, Minelli e Sabato si accorgono del pericolo e scappano all’indietro, ma Obodo nonostante sia pressato fa un lancio strepitoso di sinistro che mette praticamente in porta Taurino il quale però sbaglia il controllo, si allunga il pallone e favorisce l’uscita bassa di Savelloni.

La gara termina così col risultato di 1-0. Possiamo dire che il Rende abbia, alla fine, meritato la vittoria per l’atteggiamento e la voglia che ha dimostrato per tutto il corso della partita di far suoi i 3 punti. La Vibonese, dopo aver subito per i primi 30-35 minuti, e dopo aver adottato alcuni aggiustamenti, ha tenuto bene il campo e si è resa anche abbastanza pericolosa. I ragazzi di Orlandi non escono quindi ridimensionati da questa sfida, ma anzi possono tornare a Vibo con la consapevolezza di essersela giocata alla pari con quella che è, seppure a sorpresa, la capolista del campionato. Rende che si ritrova lì in alto sicuramente non per caso, ormai la squadra di Modesto è un’assoluta certezza di questo girone. Nessuno può sapere fino a dove potranno spingersi i biancorossi ma una cosa è certa: qualunque squadra che voglia ambire al primato final dovrà fare i conti col Rende.

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