Sport Team Calabria ha avuto il piacere e l’onore di fare una lunga chiacchierata con uno dei fautori principali del “miracolo Rende”, ovvero il giovane Direttore Sportivo Giovambattista Martino.
Martino, classe 90, dopo le prime esperienze come procuratore e agente Fifa, è stato investito esattamente due anni e mezzo fa del ruolo di DS della società di Rende quando quest’ultima si apprestava ad affrontare il campionato di serie D.
Da quel momento solo gioie per lui, col primo anno culminato nella promozione in serie C, la scorsa stagione col raggiungimento dell’ottavo posto in classifica e quest’anno con un inizio di campionato esaltante.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa ci ha raccontato in esclusiva.
Allora Direttore ci racconta brevemente la sua storia personale e i suoi inizi nel mondo del calcio.
“All’età di 20 anni ho superato l’esame di agente Fifa e ho iniziato a lavorare nel mondo del calcio, all’inizio facendo principalmente “consulenze” per diverse società alla ricerca di giovani calciatori. Questo è sempre stato infatti l’aspetto che mi ha più appassionato, ovvero la ricerca di giovani talenti. Poi a 25 anni mi è stata data questa grande opportunità di fare il DS di una società importante per la serie D come il Rende, e per questo ringrazierò a vita il presidente Coscarella. Da quel giorno ho dedicato anima e corpo, tutto il tempo della mia giornata, per questo lavoro.”
C’è qualche “superstite” di quel primo anno attualmente ancora in squadra?
“Sì, c’erano Actis Goretta, Sanzone, Gigliotti, Viteritti e Vivacqua. Per il resto la squadra è stata completamente rinnovata.”
Tornando alla sua predilezione per la ricerca di giocatori giovani e promettenti, è vero che guarda tantissime partite?
“Sì, penso che la conoscenza sia il segreto per sbagliare il meno possibile. Più giocatori conosci, più scelta hai, e meno probabilità hai di sbagliare, potendo confrontare più profili e riuscendo a capire in sempre minor tempo le caratteristiche e le qualità importanti di ogni elemento visionato.”
Principalmente su quali partite e su quali campionati si concentra?
“In Italia guardo tutte le categorie dall’Eccellenza fino a salire alla serie B. La serie A la guardo principalmente per passione, mentre cerco di non perdermi neanche un match del campionato Primavera. Per quanto riguarda l’estero attualmente stiamo visionando molto materiale proveniente da Francia, Polonia e Slovenia.”
Tornando al campionato del suo Rende, che sensazioni le trasmette al momento guardare la classifica e vedere la sua squadra così in alto.
“Noi abbiamo la fortuna di avere la cultura del lavoro. Ci concentriamo partita dopo partita e la mentalità della squadra e soprattutto del nostro allenatore è una mentalità vincente. Noi cerchiamo sempre di curare gli aspetti necessari a poter vincere ogni singola gara, anche in allenamento il mister prova a trasmettere sempre questa voglia e questa attenzione per i dettagli che sono fondamentali per cercare sempre la vittoria. Quindi penso che la classifica attuale rispecchi proprio questo tipo di mentalità, non credo sia casuale ma che esprima i valori che si sono visti sino a questo momento sul campo.”
Mister Modesto è alla prima esperienza da allenatore di una squadra professionista, come è nata questa scelta di affidargli la guida della squadra?
“Modesto è arrivato l’anno di serie D, ancora come giocatore, ma lui stesso ha ammesso di avere questa vocazione per allenare sin da subito. Infatti il presidente Coscarella gli ha affidato la Berretti con cui ha conseguito ottimi risultati, raggiungendo i playoff, esprimendo tra l’altro un gioco incredibile. Poi avendo tutta la società visto come lavorava, avendone apprezzato la passione, la competenza e le idee di gioco, è stata quasi una scelta naturale quella di affidargli la panchina della prima squadra dopo Trocini. È un allenatore molto carismatico, rispettato da tutto il gruppo, non ha mai fatto pesare la sua grandezza come ex giocatore ma anzi con molta umiltà si è approcciato a questo nuovo lavoro cercando di trasmettere le sue idee di gioco a tutti i suoi ragazzi.”
Quali sono le difficoltà principali per una società “piccola” come il Rende in un contesto come quello della serie C, pieno di grandi piazze e società storiche del calcio italiano, anche dal punto di vista del mercato?
“Il primo anno in serie C, col fatto che avevamo questa “spada di Damocle” del ripescaggio, abbiamo dovuto fare un mercato diverso rispetto a quest’anno. Anche perchè eravamo neo-promossi, vedevo un po’ di diffidenza da parte di società e procuratori; cosa che già quest’anno non è successa, infatti abbiamo trovato disponibilità da parte di tutti anche grazie al fatto che hanno potuto apprezzare la serietà e la trasparenza della società, quindi è stato più facile. Poi comunque rispetto ai “top club” facciamo un mercato abbastanza diverso in quanto noi puntiamo a giocatori giovani ed adatti ad una piazza come Rende, mentre loro cercano giocatori più esperti quindi non sentiamo troppo la concorrenza da questo punto di vista.”
Mentre per quanto riguarda il campo come avverte la differenza tra grandi e piccoli club? La differenza è meno marcata rispetto a quello che accade ad esempio in serie A?
“Assolutamente. Faccio qualche nome giusto per rendere l’idea: la differenza ad esempio tra un Catania e una squadra che deve salvarsi in C credo sia molto meno marcata rispetto a quella tra Juventus ed una compagine che deve salvarsi in A. La serie C è molto più livellata da questo punto di vista, ed anche i risultati che vengono fuori ad ogni giornata sono lì a testimoniarlo.”
Qual è stata la gioia più grande di questi tre anni da direttore sportivo del Rende?
“A livello di squadra la gioia più grande in assoluto è stata quando il presidente ci ha annunciato che eravamo stati ufficialmente ammessi al campionato di serie C. Ricordo che furono ore incredibili con grida, pianti di gioia e risate. Quel giorno per me rimane assolutamente indimenticabile.
A livello personale invece il momento più emozionante per me è stato quando lo scorso Luglio, per trattare alcuni giocatori, sono entrato nella sede dell’Inter. Lì mi sono commosso, ho ripensato alla prima partita che ho visionato in terza categoria, e a quanta strada avevo fatto, un momento davvero da brividi per me.”
Direttore, solitamente società “piccole” che puntano sui giovani tendono a prenderne molti in prestito, il suo Rende invece può vantare di averli quasi tutti di proprietà.
“Sì, questo è un aspetto su cui andiamo molto orgogliosi. Gli unici due giocatori che abbiamo in rosa in prestito sono Giannotti del Crotone e Awua dello Spezia, e su quest’ultimo abbiamo anche diritto di riscatto (con contro-riscatto per gli spezzini). Per il resto tutti i ragazzi sono di nostra proprietà, e questo è molto importante perchè noi come società puntiamo a investire, valorizzare e capitalizzare i nostri giocatori e non quelli di altre società.”
Continuando a fare qualche nome quello della scorsa estate è stato un mercato molto importante per voi.
“Sì, certamente. Oltre a Minelli, classe 99 prelevato dall’Inter, e Awua, abbiamo preso profili come Giannotti appunto dal Crotone, Cipolla dal Sassuolo che è un altro giocatore molto importante in prospettiva. Abbiamo preso un giocatore eccezionale di cui si parla molto poco che è Roberto Sabato che fornisce la propria esperienza a tutto il gruppo e fa da leader carismatico in campo e nello spogliatoio. Poi abbiamo preso due portieri che sono ottimi per la categoria e di grandissima prospettiva come Savelloni dal Pescara, l’attuale titolare, e Borsellini classe 99, che l’anno scorso era il terzo portiere dell’Udinese.”
Un altro giocatore che si sta mettendo molto in mostra è Gabriele Germinio, che abbiamo avuto anche il piacere di intervistare a inizio stagione per la nostra rubrica “Largo ai giovani”. (link all’intervista)
“Gabriele ha due grandissima qualità: l’umiltà e l’intelligenza. In allenamento lavora al massimo ogni giorno, ed infatti sta migliorando di partita in partita. È forte fisicamente, forte nell’uno contro uno, bravissimo nell’anticipo, ha buone qualità tecniche ed è un giocatore che passo dopo passo sta diventando sempre più un giocatore vero.”
Parlando un attimo del caos che ha caratterizzato quest’estate calcistica italiana, che opinione si è fatto da addetto ai lavori?
“Come ho già detto in altre occasioni, in altre parti del mondo appena finita una stagione, puoi tranquillamente programmare la prossima avendo ben chiaro contro chi giocherai, quando e con quali regole.
Noi siamo invece l’unica federazione forse al mondo, dove trovi squadre che non hanno ancora giocato, e penso sia un fatto paradossale ed assurdo. Non so di chi sia precisamente la colpa o come si possa fare per ovviare, non è un aspetto che mi compete direttamente, ma una cosa è certa e cioè che tutto questo caos ha causato un grave danno d’immagine, oltre che un danno verso i tifosi i quali si rischia sempre più che perdano l’interesse e la voglia di seguire la propria squadra.”
Direttore ci dà un’opinione sul calcio calabrese in generale, e sul momento che stanno vivendo le varie squadre?
“Allora, una delle calabresi di serie B, il Crotone, è anche la squadra per cui tifo essendo io nato e cresciuto a Crotone. Mi è dispiaciuto molto per l’esonero di mister Stroppa perchè lo reputo un professionista serio ed una grande persona, ma faccio un grande in bocca al lupo a Oddo affinchè possa aiutare il Crotone a raggiungere l’obiettivo che si è prefissato.
Il Cosenza ha confermato molti giocatori della scorsa stagione e credo stia facendo un ottimo percorso in serie B, esprimendo anche un’ottima qualità di gioco.
In serie C la Reggina è una squadra giovane costruita in modo oculato dal direttore Taibi e dai suoi collaboratori e sta facendo bene nonostante le difficoltà che sta avendo fuori dal campo. La Vibonese molto bene, perchè si vede che è una squadra costruita benissimo dal direttore sportivo Lo Schiavo e dal direttore generale Beccaria, guidata da una allenatore super-esperto, probabilmente quello col maggior bagaglio di tutta la categoria come Orlandi. Il Catanzaro che è stato costruito per vincere esprime un grande gioco ed il campionato è ancora lungo, quindi credo che sia ancora ampiamente in tempo per aspirare a lottare per i primissimi posti.
In generale il calcio calabrese è in salute ed è molto vivo, anche in serie D c’è il Locri che sta facendo molto bene, così come la Cittanovese. Quindi direi che ci sono ottime società in Calabria ed ottimi professionisti che potranno garantire un buon futuro a tutta la regione sotto questo punto di vista.”
Per concludere ci faccia qualche nome di ragazzi che secondo lei potranno arrivare ad altissimi livelli, sia dello stesso Rende ma anche di altre società.
“Per quanto riguarda il Rende dico Minelli e Germinio(in foto). Altri giovani che mi piacciono molto sono il classe 97 Fabio Della Giovanna del Sudtirol, difensore centrale mancino; e Giovanni Foresta, centrocampista centrale classe 95, attualmente in forza alla Carrarese.”
Grazie mille direttore, è stato un piacere. Auguriamo, come STC, le migliori fortune a lei personalmente ed ovviamente al suo Rende sperando possiate continuare su questa strada e rendere questa stagione indimenticabile.
“Grazie a voi di Sport Team Calabria, alla prossima!”